«Combattiamo
da circa nove anni contro la distruzione attuata
dal Comune - sia con giunte di sinistra che di destra
- dei lastricati risalenti ai secoli scorsi. I pesanti lastroni
in arenaria locale vengono divelti a migliala, talvolta
venduti, spesso distrutti, in minima parte accantonati,
per essere sostituiti da piastrelle di pietra provenienti
dalla Cina".
E' duro il preambolo di una lettera che il Comitato
per la salvaguardia del patrimonio urbano di Trieste (Cosapu), guidato
dal presidente Bruno
Cavicchioli, ha appena inviato al ministro dei Beni culturali
Sandro Bondi, missiva
in cui si parla anche di piazza Libertà e dell'ipotizzalo
ponte del Ponterosso. Ce n'è per tutti. Frecciate contro
il Comune - dalla gestione Illy a Dipiazza il comitato
non fa differenza - contro la Soprintendenza
e contro il business privato del mattone. Piccata la risposta
dell'assessore ai Lavori pubblici Franco Bandelli che - intervenendo
su quanto gli compete - difende a spada tratta la politica
del restyling cittadino.
Ma
andiamo per ordine. Ecco un altro stralcio del lungo
documento inviato al ministro: «Si vogliono assestare
i colpi definitivi a piazza Libertà con un'opera
totalmente in
utile
del costo di circa quattro milioni di euro, snaturando cosi
l'armonia della piazza su
cui, guarda caso, si affaccia la sede della
Soprintendenza.
Inoltre si vuole gettare sul breve canale del Ponterosso
un ponte pedonale (costo euro 700 mila) in "vetro,
legno ed acciaio" in totale contrasto con l'armonia
urbanistica intatta dell'Ottocento» Nel documento
si critica anche l'intenzione del Comune di riqualificare
piazza della Borsa - lastricandola con piastrelle moderne in
sostituzione dei masegni storici di pregio».
Analoghe
polemiche si erano avute per gli antichi masegni
di pietra quando l'amministrazione Illy ripavimentò piazza
Unita d'Italia. Nel rendere pubblica la lettera Cavicchioli
precisa che «la Soprintendenza, alla quale abbiamo anche
inviato una lettera simile a quella indirizzata a Bondi,
si è dimostrata sinora piuttosto "timida" nei
confronti del Comune".
Chiamato in causa, l'assessore Franco Bandelli sfoga il
suo dissenso alle accuse: «Per il Cosapu è importante
non fare nulla.
Anche sui masegni di piazza Venezia Cavicchioli non era d'accordo:
ha il diritto di protestare, ma prima di farlo dica
la verità. Intanto in piazza Libertà non verrà aumentato
l'asse viario, come afferma lui, ma ridotto in favore
di un aumento del verde pubblico di 2500 metri quadrati.
Quanto al progetto di piazza Libertà che il Comitato
vorrebbe visionare, non è ancora pronto. Si potrà vederlo
quando sarà ultimato».
Ma
come detto nella lettera del Comitato i temi affrontati
sono altri:
si ricorda la distruzioni degli affreschi di una villa
in via sant'Anastasio e la prevista demolizione da parte di
privati di una villa Liberty di Opicina, contro cui si stanno
battendo Italia Nostra e la circoscrizione. Ed è stata
proprio una battaglia fatta dalla circoscrizione a salvare
villa Bottacin di San Giovanni, passata alla storia perché frequentata
da Massimiliano d'Austria.
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Comitato |
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Comitato per la salvaguardia del patrimonio urbano
Cosapu è guidato da Bruno Cavicchioli. Il progetto
più recente, lanciato dal sodalizio lo scorso
maggio, riguarda la creazione di un percorso turistico
che colleghi in un tragitto pavimentato in modo omogeneo
- nell'antico masegno - la stazione dei treni, quella
delle corriere e il Silos ma anche le piazze, i musei
e le chiese del centro. Il tutto senza incidere sulla
viabilità, recuperando le pavimentazioni originali.
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