
II
passaggio tra l'ingresso della stazione e il giardino
di Sissi sta per scrollarsi di dosso quel fisiologico
tasso di pericolosità confermato dall'incidente di ieri.
E atteso per fine estate, infatti, il via al megacantiere
da 12-14 mesi che porterà all'annunciata rivoluzione
di piazza Libertà, con il fronte-stazione senza
più passaggi di macchine e scooter e il flusso del traffico
allungato verso via Ghega.
Rivoluzione annunciata,
sì, ma con un paio di freschi aggiustamenti - una
corsia in meno lato via Ghega, recuperata con un'altra
preferenziale per i bus a tagliare lo stesso fronte-stazione
- decisi dall'amministrazione comunale rispetto al
progetto originale.
Un progetto attorno al quale l'anno scorso
si erano scatenate furiose polemiche per un riassetto
viario «spinto» sotto i palazzi e per il sacrificio
di alcuni alberi storici, oggetto di una guerra di numeri
tra Municipio e ambientalisti e di una raccolta di
diecimila firme per la loro tutela. Quegli aggiustamenti -
assicura l'assessore ai Lavori pubblici Franco Bandelli,
senza sbilanciarsi in cifre - «tendono a salvaguardare
una quota maggiore di piante, in quanto recepiscono il vincolo
della Soprintendenza di mantenere com'è l'attuale
perimetrazione del giardino storico».
Le
modifiche spuntate nel progetto definitivo, che proprio domani
gli
uffici comunali invieranno alla Soprintendenza per
l'ok decisivo, riguardano come detto la contrazione della
batteria di corsie dietro il giardino, lato via Ghega. Erano
sette, diventano sei. Quella di troppo viene dirottata,
ma solo per i mezzi pubblici, là dove oggi
esistono le fermate e i passaggi dei bus rasenti il lato
stazione del giardino di Sissi. «In fase di progetto
definitivo, puntualizza Bandelli, i nostri uffici sono riusciti
a ricavare questa corsia preferenziale, in modo da rispettare
le dimensioni della porzione retrostante del giardino storico.
Le proiezioni dicono che lì ci passerà un autobus
ogni tre minuti.
Dunque
la continuità di prospettiva e di assenza di
traffico, dalla stazione verso il giardino stesso, nella sostanza
viene mantenuta». Un escamotage necessario,
questo, per spianare la strada a una partita colossale
che deve partire per forza: sono in ballo tre milioni
e 800 mila euro, di cui due milioni e 300 mila del Ministero
delle Infrastrutture e un milione e mezzo della Regione, vincolati
però a una rendicontazione entro l'anno. «Venerdì (domani,
ndr) il progetto definitivo parte per la Soprintendenza
- chiude Bandelli - e al termine dei novanta giorni di legge
siamo certi che arriverà il via libera.
A quel punto, per il progetto esecutivo, sarà sufficiente
una determina dirigenziale e subito dopo bandiremo
la gara. E' lecito ipotizzare che il cantiere potrà aprirsi
tra settembre e ottobre». Durata indicativa « 12-14
mesi». Sulla carta, quindi, il nuovo volto di piazza
Libertà potrebbe essere realtà a fine
2010, alla vigilia del taglio del nastro del nuovo Silos
targato Coop Nordest.