
Sulla
contestata ristrutturazione di piazza Libertà prende
posizione adesso anche Italia Nostra con una lunga nota
a firma della presidente, Giulia Giacomich: «II
progetto di riqualificazione di piazza Libertà,
presentato dal Comune e adottato in via preliminare con
delibera del 29 maggio 2008 prevede una trasformazione
rilevante della morfologia della piazza e, soprattutto
del primo giardino davanti alla stazione, senza tener
conto che si tratta di una piazza storica, che su quest'area
c'è un vincolo paesaggistico (legge 29 giugno 1939
n. 1497 sulla tutela delle bellezze naturali) e che la piazza è un
bene culturale (legge 42/2004 art. 10) tutelato, prima di tutto,
dall'articolo 9 della Costituzione italiana».
«Il
progetto di riqualificazione - prosegue Giacomich - intende
realizzare un'alterazione completa della piazza,
con lo spostamento del giardino storico di una decina
di metri verso la stazione, una totale modifica del suo
perimetro e della sua configurazione interna e l'abbattimento
di numerosi alberi di grandi dimensioni: potrebbero
essere in parte quelli che si vedono ancora piccoli in
una stampa del 1879 e più alti in immagini di datazioni
successive...». Italia Nostra motiva la propria contrarietà al
progetto anche ripercorrendo la cronistoria della
piazza, dove a metà '800 fu interrato e realizzato
il vasto piazzale della Stazione, con il materiale
di riporto del versante di Scorcola. In quegli anni
si stava costruendo la ferrovia meridionale e nel
1865 il Porto nuovo (oggi l'attuale Porto Vecchio).
Nella
nuova piazza furono creati due giardini:
il primo del 1878 allestito davanti alla stazione e nato
assieme a questa, inaugurata il 19 giugno dello stesso anno.
Nel 1889 si provvide a collocarvi anche il monumento
di Dedizione all'Austria. Il secondo giardino, più grande,
fu creato nel 1884. Si estendeva di fronte al Silos, comprendendo
anche l'area oggi occupata dalla sala Tripcovich. Specifica
Giacomich: "II primo giardino, per intenderci quello dove
anni fa c'erano le baracche di merci varie poi spostate al
Silos, e la piazza, sono chiaramente storici, il loro valore
e indubbio perché rappresentano eventi significativi
della formazione della città e del suo emporio. Inoltre
la struttura del giardino è la stessa dell' 800, come
si può vedere dalle stampe d'epoca".
Secondo
Italia Nostra piazza Libertà inoltre "è bella
e non è affatto degradata. Nel 1998 con il recupero
del giardino storico si provvide a un'operazione
filologica rispettosa della sua struttura ottocentesca, senza
eliminare le alberature e con la pavimentazione in arenaria
ancora in ottimo stato e la successiva collocazione della
statua di Sissi".
Proprio la statua di Sissi, nel 1912,
fu collocata nel secondo giardino della Stazione
e là probabilmente rimase sino a quando negli anni
Trenta fu costruita la stazione delle autocorriere, firmata
da Nordio. Di quel giardino - conclude Giacomich - oggi resta
solo una sezione che, dopo la demolizione della mensa comunale,
fu sistemata nei primi anni del 2000 con l'inserimento del
monumento agli esuli istriani».