LABIRINTI, LEGGENDE E SORTILEGI
UN MITO UNIVERSALE

di Isabelle de Beaufort (Jardins de France, giugno 2006)
traduzione di Mariangela Barbiero

Dimenticato, abbandonato in Francia dall'arte del giardino per duecento anni, il labirinto
conosce una nuova giovinezza, alla quale ha contribuito il successo di Labyrinthus
(
www.labyrinthus.com), una concezione di labirinti gigantesci ed effimeri - che
unisce natura e cultura - immaginata dieci anni fa da
Isabelle de Beaufort
e
Bernard Ramus. Le loro realizzazioni hanno contribuito a far
emergere nuovi progetti e incitato taluni
castelli, come
Merville, Breteuil, Villandry e Chenonceau, a
restaurare i loro. Ritorno nella storia
di un
mito universale.


D
a sempre il labirinto affascina l'immaginazione degli uomini. Riflesso delle nostre paure e angosce, dei vagabondaggi della nostra vita, filosofica o ludica, esoterica o religiosa, onorato e poi eliminato da chiese e giardini, onnipresente nei videogiochi, caricato di simboli o semplice divertimento, è presente sotto forme diverse da oltre 4000 anni, dall'Egitto a Creta, dall'India alla Scandinavia.

 

Le realizzazioni effimere dei Labyrinthus hanno contribuito alla rinascita di quest'arte dimenticata dei giardini.


Certuni, come Jacques Attali, vedono addirittura labirinti ovunque nelle nostre città, nelle nostre reti e ça va sans dire nella 'rete' di internet. Quanto all'etimologia del vocabolo, è un mistero pieno di poesia: in greco labirinto significherebbe, per Paul de Saint-Hilaire, "la danza del pesce prigioniero della nassa". Definizione che ha la nostra preferenza rispetto a quella del Larousse, secondo cui la parola viene dal greco laburinthos: "palazzo delle asce".

I labirinti nell'Antichità

A Creta, su ordine di Re Minosse, l'architetto Dedalo costruisce il labirinto destinato a nascondere il Minotauro, un mostro mezzo uomo e mezzo toro, al quale venivano consegnati ogni nove anni sette fanciulle e sette giovani greci. Guidato dal filo della bella Arianna, Teseo riesce a vincere il Minotauro e a fuggire dall'infernale trappola. Una leggenda molto presente nei labirinti dei mosaici che pavimentano le ville romane e, a partire dal IV secolo, le chiese, come testimonia una basilica cristiana, oggi in rovina, a Orleansville in Algeria. Più antico, meno celebre ma altrettanto inquietante, il labirinto egizio di Moeris, presso Menfi. Si tratta in effetti della tomba del faraone Amenemhet III. Erodoto racconta che con i suoi tremila pezzi superava "in meraviglia e in ingegnosità le più belle piramidi".

 

Spirali misteriose

Già citati da Plinio il vecchio, i labirinti petaloidei sono tra le più antiche e strane figure labirintiche, che si sviluppano in spirali (da sette a undici volute) di varie forme, dalla Spagna all'Irlanda, dall'Italia alla Russia. Li si trova incisi nella roccia (in Messico), ma anche, se destinati a essere percorsi, tracciati con dei ciottoli (specificatamente in Scandinavia). Il loro significato - ludico, religioso? - resta misterioso, come quello dei labirinti disegnati sui prati, i 'turf mazes' o 'mizmazes', che si possono ancora ammirare in Inghilterra, Germania, Polonia, tracciati tra il XIV e il XVII secolo, presso chiese o piazze di paese.

Saturno e i suoi pianeti, realizzato a Reignac (Indre-et-Loire) nel 1997.
Un simbolo del giardino alla francese, a Villandry .

 

Le "leghe di Gerusalemme"

Nel Medio Evo, il motivo del labirinto appare sul pavimento delle cattedrali, simbolo della ricerca della salvezza. I pellegrini che non potevano recarsi a Gerusalemme lo percorrevano in ginocchio, vedasi l'immenso quadrilatero della chiesa abbaziale di Saint-Omer, composto da 2400 blocchetti bianchi e neri http://saintomer.pagesperso-orange.fr/monuments/cathedrale05.htm. Questi labirinti venivano chiamati "leghe di Gerusalemme", con riferimento a quel simbolico pellegrinaggio (o perché ci si impiegava a percorrerlo lo stesso tempo che per coprire di buon passo una lega?).

Si possono ancora ammirare i labirinti di Amiens, Saint-Quentin e Chartres, ma per la maggior parte, ahimè, sono stati distrutti, divelti talvolta da sacerdoti angosciati alla vista di fanciulli che li percorrevano durante i servizi relligiosi, o forse per una interpretazione erronea dei simboli che li ornavano: la squadra e il compasso, simboli dei monaci architetti, sono anche quelli della massoneria.

L'età d'oro

I primi labirinti di verzura appaiono alla fine del Medio Evo e diventano ben presto in Europa un elemento imprescindibile dell'arte del giardino nei parchi dei castelli.

Carlo V si fa costruire un labirinto nei giardini di Saint-Paul a Parigi, Francesco I nel parco Louise de Savoie. Vero fan, Carlo V li introduce nei parchi dei suoi palazzi di Bruxelles e di Siviglia, nei giardini dell'Alcazar, in cui persiste tuttora un labirinto di tasso. In epoca rinascimentale e fino al XVIII secolo i giardini pullulano di labirinti, divenuti profani e ludici: teatri di giochi amorosi cui i gentiluomini si dedicano al riparo delle siepi topiate. Papa Clemente X stesso confessa che ama percorrere quello del suo giardino ad Altieri.

Ai primi labirinti, che non superano l'altezza del ginocchio, e il cui tracciato è spesso molto semplice, fanno seguito disegni più complessi, siepi più alte, innumerevoli ornamenti: fontane, teatri di verzura...

Androuet du Cerceau, poi Le Nôtre, Ange-Jacques Gabriel, progettano quelli dei castelli di Choisy-le-Roi, Chantilly, Montargis, del giardino delle Tuileries... Buffon crea un labirinto per l'orto botanico di Parigi, "Le Jardin des Plantes", e a Versailles il celebre labirinto filosofico, ispirato da Perrault, disegnato da Le Nôtre e realizzato da Le Brun, è adorno di 39 fontane che illustrano le favole di Esopo. Bossuet è solito condurvi il Gran Delfino, Luigi di Francia. Voltaire si perde in quello di Enghien, in Belgio. E in Germania, il Principe d'Anhalt fa realizzare un incredibile labirinto allegorico, che contiene rocce, corsi d'acqua, grotte, giochi di luce. Come a Versailles, non si bada a spese.

Labirinto nel Giardino della Regina a Het Loo (Olanda).
Il primissimo Labyrinthus creato a
Reignac-sur-Indre nel 1996 su 4 ettari.

Il labirinto dimenticato

A partire dalla fine del XVIII secolo, ampie prospettive e parchi romantici sono le parole d'ordine dell'arte paesaggistica. Senza contare la faticosa manutenzione delle siepi. E piovono le critiche: in Inghilterra i labirinti sono 'ordinari', sentenzia Lord Kames. In Francia il poeta Delille protesta:

Des longs alignements si je hais la tristesse,
Je hais bien plus encore le cours embarrassé
D'un sentier qui, pareil à ce serpent blessé,
En replis convulsifs sans cesse s'entrelace.
De détours redoublés m'inquiète, me lasse;
Et, sans variété, brusque et capricieux,
Tourmente et le terrain et mes pas et mes yeux.
Odio la tristezza dei lunghi allineamenti,
Ma ancor più odio il corso lambiccato
D'un sentiero che simile a un serpente ferito
senza posa s'intrica in convulsi piegamenti.
Coi ripetuti bivi m'inquieta e mi stanca;
Brusco e capriccioso con monotonia,
La terra tormenta, e il passo, e la vista mia.

Maria Antonietta ha fatto radere quello di Versailles, rimpiazzato dal "Boschetto della Regina". In Germania, in Belgio, nei Paesi Bassi, scompaiono la maggior parte dei labirinti.

La rinascita

Quando finalmente ci si decide a farli rinascere, l'Inghilterra è la sola rimasta a vegliare sui suoi celebri labirinti: dal 1690 si continua a percorrere quello di Hampton Court, il più antico d'Europa. Si può anche visitare quello di Longleat House, progettato da Greg Bright e formato da ben 16mila tassi! L'immaginazione dei nostri vicini nell'arte del giardino è senza limiti e il labirinto non fa eccezione alla regola. A Bath si trova uno dei numerosi labirinti creati da Randoll Coate, a forma di 'orma di piede'...

Parterre di bosso
al castello di Villandry.



In Francia, invece, rari sono i labirinti di verzura che ancora si visitano: a Villandry, il piccolo labirinto di alti carpini topiati (www.cbx41.com/article-24237194.html) in cui mi perdevo da bambina, è chiuso al pubblico. Hanno visto la luce alcune iniziative come il "Giardino dei 5 Sensi" a Yvoire, o un labirinto classico a Cormatin, che però restano isolate.

Dieci anni più tardi, in questo inizio di nuovo Millennio - molto simbolicamente! - la passione per i labirinti è di nuovo all'ordine del giorno.

Questo tema universale ispira di nuovo paesaggisti e artisti e si assiste, con la velocità di diffusione delle idee proprie di quest'altro dedalo che è Internet, a una profusione di forme labirintiche. Oltre alla nascita di nuovi labirinti topiari, numerosi monumenti storici s'impegnano a restaurare o a ricostituire antichi labirinti, nello spirito che presiedette alla loro creazione.

Materiali indediti, installazioni effimere, sono anch'esse veicolo di nuove realizzazioni. Il filo di Arianna viene riannodato...

 


L'avventura di Labyrinthus

Dieci anni fa, debuttando alla scuola di Dedalo, Isabelle de Beaufort e Bernard Ramus decidono di creare in Touraine il più grande labirinto del mondo, sotto l'occhio scettico di agricoltori e paesaggisti che non avrebbero scommesso un soldo su questa idea. In seguito, più di 3 milioni di visitatori hanno vagato per quei dedali, che oggi si declinano sotto molteplici forme (www.stumbleupon.com/stumbler/Dreamerr/tag/landscaping)

Mini-labirinto di bossi, e allori topiati ad alberello, con specchio, che offre un
effetto prospettiva

 

"Questo disegno su 4 ettari? Fuori questione. Piantare in cerchio? Impossibile. In diagonale, a punta? I trattori non sono fatti per questo. Il mais? Non fa tendenza. E ad ogni modo, chi verrebbe a perdersi in un labirinto senza castello attorno? Con dei teatranti? Ci sono i teatri per questo."

Così abbiamo usato il compasso umano (l'uomo saldamente aggrappato al picchetto piantato al centro del futuro labirinto, la donna che tira la corda per tracciare il primo cerchio con la vernice...). Seminato il mais nel disegno e solo nel disegno (fuori questione di piantare un campo alla va' là che vai bene e di falciare per creare dei sentieri). Irrigato (30 km di tubi posati a mano). Coinvolto nell'avventura registi, compositori, costumisti, teatranti. E fatto arrampicare tutti gli increduli in una piattaforma aerea un mese più tardi, quando il labirinto emerge dalla terra: visti dal cielo, questi intrecci di mais davano l'illusione del bosso, un'immagine spettacolare presto fissata dall'obiettivo talentuoso di Yann Arthus-Bertrand. Il 3 luglio 1996, il più grande labirinto del mondo entrava nel Guinness dei primati: 80mila avventurosi sarebbero venuti a perdersi nel corso dell'estate in compagnia dei teatranti. Aveva inizio l'avventura Labyrinthus
.



Un eterno fare e disfare...

Innamorati di un compito che si rinnova senza posa: in autunno tutto sparisce e a ogni primavera ci si rimette all'opera. Abbiamo da allora seminato 300 ettari di labirinti i cui disegni corrispondono ai temi degli spettacoli messi in scena intorno alle siepi. Altri invece rendono omaggio a misconosciuti creatori di labirinti, come Jan de Vries e Charles Estienne, che alla fine del XVI secolo utilizzavano bosso nano o piante aromatiche, o ancora come Batty Langley, autore dei "Nuovi Principi di Giardinaggio" (1728), i cui bei tracciati non videro mai la luce. Alcuni paesaggisti e disegnatori contemporanei ci hanno fatto l'onore di firmare alcune nostre realizzazioni: Gisela Fleig-Harbauer, Edouard François, Louis Benech, Bernard Wolgendsinger, Philippe Mignon...

Ai dedali effimeri, si aggiungono oggi altre fantasie labirintiche, con l'utilizzo di altri vegetali, altri materiali, come il Labirinto di Sabia, creato sulle rive del Mar del Nord, il Labirinto dei Profumi , che 'mena per il naso' i visitatori in mezzo a rampicanti odorose, o il Grande Labirinto di Napoleone a Valençai, disseminato di giochi interattivi per percorrere la vita del "Piccolo Còrso".

 

Un omaggio a Victor Hugo in Alsazia, nel 2002.

 

Natura e cultura

Quest'anno Lewis Caroll, Saint-Exupéry, Victor Hugo, Dumas, Jules Verne, i fratelli Grimm. E altri giganti della letteratura eleggono ogni estate domicilio in questi meandri: piccoli e grandi giramondo passeggiano attraverso la loro vita e le loro opere. Oppure è l'avventura nel paese delle piante magiche, o ancora nel cuore dell'Amazzonia, il continente labirinto.
Teatro, esposizioni, racconti, giardini segreti, percorsi interattivi disseminati di enigmi, si alternano attorno alle siepi per dare a questi viaggi letterari una dimensione dinamica e culturale. E le belle immagini aeree di questi effimeri labirinti continuano a fare il giro del mondo...

Un ruolo di spinta

Dimenticato, abbandonato in Francia dall'arte del giardino per duecento anni, il labirinto conosce oggi una nuova giovinezza. E il successo di Labyrinthus ha senza dubbio contribuito in Francia a spronare taluni castelli - Breteuil, Villandry, Chenonceau - a restaurare i loro e a far emergere nuovi progetti.
Meno gradevole, la proliferazione di dedali di mais sommari, la cui realizzazione spesso mediocre svilisce una delle più belle espressioni dell'arte del giardino.
Stupefacente, il ritorno in forza del tema nel mondo esoterico: seminari, labirinti pieghevoli da percorrere per meditare sul senso della vita, labirinti pronti per la messa in posa nel vostro salotto, nel vostro giardino... (negli Stati Uniti, dove potete scegliere il modello che preferite, ognuno indicato col nome di una... provincia francese! Carte d credito accettate...).

 

I vocaboli del labirinto

Presso i nostri vicini, esistono due distinti vocaboli per descrivere i labirinti. Labirinth (in inglese e tedesco), labirinto in italiano, è un percorso unico, detto unicursale, che conduce al centro, che si lascia rifacendo il cammino all'indietro (labirinti delle cattedrali, labirinti d'erba, labirinti petaloidei). Il secondo, "maze" in inglese, "Irrgarten - letteralmente "il giardino che inganna", in tedesco, "dedalo" in italiano, designa i labirinti che comportano vicoli ciechi, false piste, in cui entrata e uscita sono in due posti distinti. In francese, invece, per evocare questi due concetti così diversi si utilizzano indifferentemente le parole labirinto e dedalo.

Labirinto di bosso a La Gaude, nel dipartimento Alpes-Maritimes

I Nuovi Mondi di Labyrinthus

L'estate scorsa siamo andati all'attacco dell'immenso giardino di bossi del Castello di Merville, classificato Monumento Storico. Con i suoi 4 ettari di bossi bicentenari, ombreggiati dalla alte fustaie di querce, la tentazione di risvegliare questo "dedalo addormentato del bosco" era irresistibile. L'abbiamo trasformato in "Labirinto delle Meraviglie", creando sentieri segreti serpeggianti sotto le querce, nuovi vicoli ciechi. 55mila visitatori (il castello ne riceveva finora 8mila) hanno giocato a perdersi.
Questa stagione gl'innamorati delle passeggiate insolite partiranno alla ricerca di quattro giardini di piante magiche, che riuniscono fiori e vegetali dai poteri millenari, e gli apprendisti stregoni scopriranno un nuovo percorso di enigmi sulla storia della magia. Contemporaneamente, nel paese d'Alsazia risonante di storie e leggende, sta venendo alla luce un nuovo dedalo gigante che mescola mais e sorgo, tanto impenetrabile quanto la foresta incantata nella quale si perdono Hansel e Gretel.

Celebri o misconosciute, a volte strane a volte crudeli, le fiabe dei Fratelli Grimm vi saranno messe in scena con una programmazione diversificata che associa teatro, percorso interattivo, atelier di scrittura, casette delle fiabe, giardini segreti, esposizioni...
Questo avvenimento, a un tiro di schioppo dalla loro patria, sarà bilingue, franco-tedesco, come lo erano Jacob e Wilhen Grimm.

 

Labirinto di Chatsworth (GB)

 

 

Piccolo catalogo, non esaustivo, dei labirinti visitabili
In Francia...

Effimeri

Ogni estate, i labirinti giganti ed effimeri creati da Labyrinthus, che mescolano sorgo, mais, vegetali o materiali insoliti, mettono in scena animazioni culturali nei meandri di un percorso ludico e interattivo, o in giardini storici rivisitati. Quest'estate sono sorti a Ribeauvillé in Alsazia (I Mondi di Grimm), a Merville in Alta Garonna (Il Labirinto delle Meraviglie) e sull'isola di Puteaux (L'Avventura del Mare). www.labyrinthus.com

Sulla scia di Labyrinthus, ogni estate appaiono numerosi labirinti di mais o di altri vegetali effimeri. La qualità della loro realizzazione e delle animazioni che vi si svolgono è diseguale. Alcuni si sono riuniti sotto il nome di Labyrinthes de France. www.labyrinthes-de-france.com

Permanenti

Borgogna
• Castello di Cormatin a Cormatin (Saôn-et-Loire). Un labirinto molto bello nel classico bosso, con al centro una voliera-belvedere.

Bretagna
• Castello della Ballue a Bazouges-la-Pérouse (llle-et-Vilaine). Un giardinio labirintico dalle pareti non trasparenti funge da scrigno verde a sculture contemporanee. www.laballuegarden.com

Centro
• Castello di Valençay a Valençay (Indre). Il Grande Labirinto di Napoleone, primo labirinto interattivo concepito da Labyrinthus, che combina recinzioni, giochi codificati e giardini segreti.

• Castello di Villandry a Villandry (Indre-et-Loire). Restaurato sei anni fa, un piccolo labirinto di carpini ripiantato secondo i disegni di Androuët du Cerceau. www.chateauvillandry.fr
• Castello di Chenonceau (Indre-et-Loire). Di recente creazione, un labirinto di tassi ispirato a un disegno risalente all'epoca di Caterina de Medici. www.chenonceau.com

Ile-de-Françe
• Castello di Breteuil a Choisel, nel dipartimento di Yvelines. Il "labirinto dai mille bossi" sul tema di Cenerentola. www.chateaux-france.com/~breteuil.fr
• Isola di Puteaux (Hauts-de-Seine). Il Labirinto di Sabbia, sulla grande avventura del mare. www.labyrinthus.com

Midi-Pyrénées
• Castello di Merville (Haute-Garonne). Il più grande labirinto storico d'Europa: 4 ettari di bossi piantati nel XVIII secolo all'ombra di querce, trasformato ogni anno da Labyrinthus. www.labyrinthus.com
• Il Labirinto delle Rose a Saint-Dau, nel dipartimento di Lot, 2 km disegnati, in forma di tre rose Tudor stilizzate e intrecciate, da Don e Pixie Love. Inaugurato nel 2004.

Normandia
• Castello di Beaumesnil (Eure-et-Loir). Nei giardini disegnati da La Quintinie, assistente di Le Nôtre, uno stupefacente labirinto di bossi che adagiandosi sulle rovine del maschio medievale viene a creare un isolotto nel fossato. www.chateaubeaumesnil.com
• Castello di Vandrimare (Eure-et-Loir). Piccolo labirinto di carpini creato dieci anni fa in questo parco del Primo Impero.

Poitou-Charentes
• Nel Parco della Corderie Royale di Rochefort (Charente-Maritime), piccolo labirinto contemporaneo sul tema delle battaglie navali.

Rhône-Alpes
• Castello d'Yvoire (Haute-Savoie). Il "giardino dei 5 Sensi": un percorso labirintico, in cui si scoprono cinque affascinanti 'horti conclusi' sul tema dei sensi. www.jardin5sens.net

Valle della Loira
• Castello di Poncé a Poncé-sur-le-Loir (Sarthe). Dei giardini rinascimentali sopravvive un bel complesso di carpini topiati, tra cui un labirinto che si dipana in sentieri concentrici attorno a un immenso platano.

... e in Europa


Inghilterra

Sono così numerosi che se ne possono citare solo alcuni esempi.
• Hampton Court: Il più antico labirinto a siepi d'Europa, creato nel 1690.
• Longleat House: progettato da Greg Bright, questo immenso dedalo di tassi
si snoda su 6mila m2, e all'epoca costituiva il più grande e innovativo percorso al mondo. Quattro altri labirinti - la luna e il sole - di Randoll Coate, il Labirinto dell'amore formato da arbusti di rose e un palazzo degli specchi completano questo "assortimento".
• Castello di Glendurgan: sinuoso labirinto di allori creato nel 1833.
• Hever Castle: superbo dedalo disegnato nel 1904.
• A Hatfield House, un labirinto di basse siepi come nel XVI secolo e un altro d'impostazione classica.

Austria
• Labirinto del Palazzo di Schönbrunn, a Vienna, ricordo di un superbo complesso scomparso nel XIX secolo.

Belgio
• Castello di Belœil. Immaginato da Randoll Coate, uno stupefacente labirinto a piramide le cui siepi di faggio raggiungono al centro i sei metri.

Danimarca
• Nel Castello di Egeskov, un labirinto di carpini piantati all'inizio del XVIII secolo.

Spagna
• Le vestigia del Labirinto di Carlo Quinto nei giardini dell'Alcazar di Siviglia.
• Nel cuore del Parco d'Horta a Barcellona, un superbo dedalo di cipressi odorosi, restaurato di recente secondo i progetti originali del marchese di Alfarras.

Italia
• Il magnifico labirinto rinascimentale di Villa Pisani a Stra, presso Padova, piantato nel 1721, con al centro una torre ornata da una scalinata.

Irlanda
• Il Labirinto di Russborough House.

Svezia
• Anch'esso firmato da Randoll Coate, un dedalo a forma d'uovo e intitolato "Creazione" nel Parco del Castello di Värmland Säby.