Scomparsi ma non scordati

(The Garden, agosto 2006)

Testo di Roy Lancaster
membro dell'RHS Woody Plant Committee
Traduzione di Mariangela Barbiero

Vi siete mai fatti male cercando di raggiungere una pianta del giardino?
Beh, meglio che essere divorati da una tigre!
Roy Lancaster ricorda chi ha perso la vita raccogliendo piante che oggi diamo per scontate.


Qualche anno fa ho ricevuto la copia di un articolo dal titolo "Come sono morti?", pubblicato su una rivista scientifica (Taxon, vol. 33, pp. 48-52, febbraio 1984). L'autore, il compianto Professor Ralph R. Stewart, ha stilato l'elenco di botanici e cacciatori morti sul campo, alcuni in circostanze violente e misteriose. L'ho trovato affascinante e ha confermato il debito che i giardinieri hanno nei confronti di quei pochi che hanno rischiato, qualche volta anche a costo della vita, alla ricerca dell'ignoto.
Molte persone già conoscono la storia di David Douglas, viaggiatore scozzese e cacciatore di piante. Nel 1834, all'età di 35 anni, ha subìto una fine violenta: alle Hawaii é caduto in una fossa occupata da un toro selvaggio e infuriato.
Altrettanto terrificante dev'essere stata la morte di DC McCabe, commissario del Distretto Britannico di Naga Hills nella provincia di Assam, morto sul finire del XIX secolo durante un terremoto. Il suo diritto alla fama si palesa nel magnifico Rhododendron macabeanum, le cui foglie esuberanti e i ciuffi rotondi di fiori gialli si apprezzano a primavera in molti giardini alberati. Il nome gli è stato dato da Sir George Watt che ha scoperto questa specie sul monte Japvo a Naga Hills nel marzo del 1882; 45 anni dopo Frank Kingdon-Ward ha iniziato a coltivarla.
Nel mentre, il Rhododendron redowskyanum, valida specie tappezzante dai fiori rosa porpora, prendeva il nome del botanico ed esploratore russo Ivan Ivanovich Redowsky che l'ha scoperta nella Cina nordorientale. Nel 1807, all'età di 33 anni, venne considerato una spia e giustiziato.

Disavventure e malattie
Non si contano gli episodi di esploratori botanici uccisi durante l'adempimento del proprio dovere; tra questi, ricordiamo James B. Chambers, missionario neozelandese mangiato dai cannibali nelle Nuove Ebridi, e E.F. Leitner, un collezionista americano di origine tedesca, ucciso dagli indigeni proprio mentre andava per piante nell'arcipelago delle Florida Keys nel 1838. È commemorato nel genere Leitneria: l'unica specie, Leitneria floridana, è un arbusto deciduo alto 6m, originario delle paludi degli Stati Uniti sudorientali.
Nel 1882 i beduini del Sinai posero fine alla vita di William John Gill, di anni 39, interrompendo la breve ma brillante carriera di un viaggiatore, nonché geografo dei territori di Persia, Russia sudoccidentale e Cina. Attraversò il Sichuan, il Tibet sudorientale e lo Yunnan, mappando gran parte dell'itinerario e prendendo nota delle piante incontrate, tra cui una quercia sempreverde (Quercus gilliana).
Agli inizi del XIX secolo all'altro capo del mondo i fratelli Allan e Richard Cunningham, entrambi formatisi ai Kew Gardens, perdevano la vita in Australia. Richard, il più giovane, morì nel 1835 per mano degli aborigeni mentre stava raccogliendo piante durante la spedizione sul fiume Darling; Allan sarebbe morto di tubercolosi quattro anni più tardi. Tra le sue scoperte ricordiamo l'Araucaria cunninghamii, parente dell'Araucaria del Cile (Araucaria araucana).
La tubercolosi era una delle tante malattie che affliggevano gli esploratori botanici. Richard Oldham, collezionista vittoriano mandato dai Kew, ha creato diverse belle collezioni, dove figura il Rhododendron schlippenbachii, e ha importato lo Styrax japonicus; è morto di dissenteria nel 1864 nell'isola di Amoy, al largo delle coste cinesi. Pare che Victor Jacquemont, anni 31, sia invece morto di colera nel 1832 a Bombay. Quest'aristocratico botanico francese lasciò il suo Paese, stando almeno alle voci dell'epoca, in seguito a una delusione d'amore, viaggiando per lo più nel nordovest dell'India. Tra le sue scoperte citiamo la nota Betula utilis var. jacquemontii, dalla corteccia bianca.

Morte per malattia o peggio
Alcuni cacciatori e altri esploratori sono morti sul campo per cause naturali; il caso forse più tragico è stato quello di George Forrest, morto per un attacco di cuore a Tengchong nello Yunnan nel 1932, dodici anni dopo che Reginald Farrer era morto di polmonite nella sua tenda "sotto una pioggia incessante" sulle montagne dell'Upper Burma. Forrest viene ricordato per molte piante raffinate, tra le quali il Pieris formosa var. forrestii e la Camellia saluenensis; Farrer viene ricordato anchen e soprattutto per i suoi scritti, sebbene Buddleja alternifolia e Viburnum farreri, piante scoperte in Cina assieme all'amico botanico William Purdom, restino tra le beniamine dei giardinieri.
Circolano anche storie di chi è morto in circostanze sospette, come il viaggiatore e collezionista olandese Frank N. Meyer, il cui corpo è stato trovato nel Fiume Azzurro dopo essere misteriosamente scomparso dalla nave a vapore su cui viaggiava nel 1918. La Syringa meyeri è solo una delle sue introduzioni più ornamentali.
Ancora più curiosa è la morte del reverendo John Banister, missionario anglicano in Virginia, considerato uno dei più talentuosi botanici residenti per primi negli States sudorientali; ha raccolto e spedito ai suoi contatti in Inghilterra piante quali la Mertensia virginica e il Liquidambar styraciflua. Tutto questo ebbe tragicamente fine nel maggio 1692, quando Banister fu accidentalmente ucciso da un colpo di pistola da un collega mentre era intento a raccogliere campioni. Poi c'è la storia di A. Ludwig, morto in seguito al morso di un serpente a sonagli, presumibilmente anche lui mentre era intento a raccogliere piante nell'America occidentale; e infine, lo sfortunato Adolphe Biermann, curatore del Giardino Botanico di Calcutta, che nel 1879-80 fu ucciso da una tigre proprio nel giardino.
Passeggiare nel vostro giardino oggi dovrebbe essere un piacere, ma riservate un pensiero a chi ha raccolto gran parte delle piante che impreziosiscono aiole e bordure.

Scomparsi prematuramente
• Reverendo John Banister (1650-92) colpito da uno sparo;
• Ivan Ivanovich Redowsky (morto nel 1807): giustiziato perché ritenuto una spia;
• A. Ludwig (morto nel 1880): morso da un serpente a sonagli;
• Adolphe Biermann (XIX secolo): aggredito da una tigre;
• David Douglas (1799-1834): incornato da un toro;
• Richard Cunningham (1793-1835): assassinato dagli aborigeni;
• William John Gill (1843-82): assassinato dai beduini;
• DC McCabe (morto nel 1897): durante un terremoto;
• James B. Chambers: mangiato dai cannibali;
• EF Leitner (morto nel 1838): ucciso dagli indigeni;
• Frank N. Meyer (1875-1918): annegato.

Morti per malattia
•Allan Cunningham (1791-1839): tubercolosi;
• William Griffith (1810-45): malaria;
• Richard Oldham (1837-64): dissenteria;
• George Forrest (1873-1932): attacco cardiaco;
• Reginald Farrer (1880-1920): polmonite.

N.B.: Se volete saperne di più, leggete "Cacciatori di piante" di Mary Gribbin e John Gribbin; "I cacciatori di piante" di Michael Tyler Whittle; "La confraternita dei giardinieri" di Andrea Wulf