LE ROSE TE', CINESI E NOISETTE: UNA COLLEZIONE
di Walter Branchi
(foto dell'autore)

Giallo nanchino; Rosso ponceau; Bianco ombrato salmone; Giallo rosato sfumato albicocca; Bianco carneo; rosso rame; Giallo ramato; Rosso mattone sfumato di rosa; Bianco solforato; Giallo cuoio rossastro; Carminio cocciniglia; Rosa malva sfumato zafferano; Sfumato rosa delicato; Ricco rosa-crema con centro albicocca scuro finemente sfumato di rosa e ambra; R.  'Mme Jules Gravereaux' (Tè)Bianco avorio sfarzosamente sfumato di arancio e di un leggero giallo-marrone; Rosa Cina brillante; Rosso chamois riccamente sfumato di cremisi viola, e tanti altri colori dall'impossibile definizione o come ebbero a dire Gemen & Bourg nel 1908: "Ogni sfumatura che il sole crea nel cielo, dall'alba al tramonto, rivive in questi fiori". Rose che affollano cespugli pieni e tondi dal portamento morbido e piumoso, che non pesano; ariose, a volte talmente ricche di petali da esplodere. Rose asimmetriche, divise in quarti, un po' disordinate, dai petali che si producono in volute difficili, retroflessi ai bordi, stropicciati.

Rose che non si stancano di fiorire e fiorire e fiorire e che profumano di fresco. Ma qual è il profumo della rosa se ognuna ha un suo profumo?

Rose della poesia di Rimbaud, Mallarmé, Rilke; un insieme che è "un'onda melodiosa - obbediente a un giusto ritmo arcano - di rose... " (Paul Verlaine). Rose aristocratiche e stravaganti, colte e sofisticale e decisamente artistiche, queste sono le rose Tè, Cinesi e Noisette.

R. 'Souvenir d'un Ami' (Tè) NOMI SUGGESTIVI, COLORI SFUMATI E INDEFINIBILI

Frutto di un lungo cammino iniziato con l'introduzione in Europa, alla fine del XVIII secolo, delle rose cinesi, da cui prendono molti dei caratteri fondamentali, esse raggiungono il massimo della loro grazia e sensualità tra la seconda metà dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, grazie all'invenzione di alcuni tra i più grandi ottenitori di rose sopratutto francesi: Gilbert Nabonnand, Scipion Cochet, Alexandre Bernaix, Francis Dubreuil, le famiglie Ducher e Guillot, Joseph Bonnaire e altri.

La bellezza dei loro colori sfumati e indefinibili, perché complessi e fusi insieme, bizzarri come accostamenti ('Isabella Ducrot', 'Général Galliéni') e mutevoli durante la vita del fiore e nei diversi periodi dell'anno ('Mutabilis', 'Alice Hofmann'), l'ostentata fragilità che nasconde una grande forza e capacità vegetativa e i nomi suggestivi come: 'Beauté Inconstante', 'Souvenir d'un Ami', 'Niphetos', 'Rival de Paestum', 'Crépuscule', 'Perfection de Monplaisir', 'Rhodologue Jules Gravereaux', 'Etendard de Jeanne d'Arc', fanno appello a tutto il nostro senso del fantastico per essere apprezzati.

Persino le loro caratteristiche definite negative da qualche rampante vivaista, come la mutevolezza dei colori, oppure il peduncolo (il collo del fiore) morbido o addirittura piegato verso il basso, sono per me elementi di grande fascino e squisitezza: provate a passare sotto una pergola dove i fiori vi guardano e si concedono facilmente al desiderio di odorarli.

TRECENTO VARIETA' ARMONIOSAMENTE INSIEME

Questo patrimonio storico e culturale è stato da me raccolto a formare una collezione di rose R.'Marie Accarie' (Noisette)unica per omogeneità ed organicità. Collezione iniziata nel 1993 e attualmente formata da più di trecento varietà diverse.

Ricordo che , Cinesi e Noisette appartengono al grande gruppo delle Chinensis insieme alle Borboniane, agli Ibridi Perenni, agli Ibridi di Tè e agli Ibridi di Cinesi, tra gli altri.
Una difficoltà incontrata nel formare la collezione riguarda la veridicità del nome rispetto alla varietà. Vale a dire che il nome della rosa desiderata non corrisponde, molto spesso, alla varietà che vi viene inviata dal vivaista.
Per evitare questo inconveniente ho proceduto ad una serie di controlli incrociati che consistono nel farsi inviare la stessa varietà di rosa da più vivaisti. Con mia grande sorpresa sono riuscito ad avere, in alcuni casi, anche cinque varietà diverse da altrettanti vivai. Per fortuna l'ausilio della letteratura sulle rose e un po' di esperienza sono stati molto utili. Tuttavia, alcune varietà sono tuttora incerte.

Come molti avranno notato, ho sempre usato la parola Tè e non Tea nel parlare delle tante varietà di questa classe di rose. L'ho fatto perché in italiano è corretto dire Tè e non Tea che è l'italianizzazione della parola inglese Tea.

DUE MOTIVI PER AMARLE

Tra le tante qualità delle Cinesi, delle Noisette e, soprattutto, delle Tè, due sono quelle cheR. 'Alister Stella Gray' (Noisette) mi hanno spinto ad amarle molto: la loro imprevidenza e la splendida fioritura autunnale.
Ogni pianta previdente, e la maggior parte delle piante lo sono, incluse molte rose, in prossimità dell'inverno cominciano a prepararsi per i prossimi freddi. Un modo per farlo è lasciar cadere le foglie riducendo la superficie di vulnerabilità.
Le rose Tè invece, imprevidenti al massimo, non solo mantengono le foglie, ma continuano a fiorire e fiorire fintantoché una potente gelata non le blocca di forza. A quel punto sono costrette a fermarsi, ma appena le condizioni all'esterno divengono di nuovo favorevoli, esse tranquillamente riprendono la loro attività vegetativa.
La differenza tra la fioritura primaverile e quella autunnale è piuttosto grande. Possiamo dire, forse con un po' di snobismo, che la prima è una fioritura di quantità, mentre la seconda di qualità. Mi spiego meglio: in Italia, e soprattutto nel centro-sud, ad iniziare dal mese di maggio, si assiste ad una fioritura esplosiva, piena di forza e di urgenza; i fiori si succedono rapidamente e sono tanti, ma la vita di ogni singolo fiore è piuttosto breve: inizia la mattina e termina la sera dello stesso giorno. E' il caldo che accelera tutto e non permette il normale decorso  R. 'La Sylphide' (Tè)della vita dei fiori.

LA LANGUIDA FIORITURA AUTUNNALE

Durante la fioritura autunnale, invece, la temperatura è più mite e la luce più nitida e allora un fiore può durare sulla pianta fino ad una settimana. Inoltre, avendo questa già risolto l'urgenza della sopravvivenza della specie, si può permettere di fare fiori che potremmo definire tranquilli e persino languidamente senza speranza. I colori sono più tenui, come anche il profumo, e tutto procede verso una fioritura molto rarefatta che, per le nostre tre classi di rose, si protrae fino all'estremo.

A volte la fioritura, a causa della stagione favorevole, o di una posizione ben protetta, si allunga fino all'inverno e non è raro vedere delle Tè o delle Cinesi fiorire ininterrottamente per tutto l'anno.R. 'Molly Sharman-Crawford' (Tè)
E' questo che ha portato a definire alcune varietà di queste rose come "Rose d'inverno" e allora penso a 'Général Schablikine', 'Anna Olivier', 'Louis Philippe' e altre.
Di queste rose si dice che siano adatte solo al clima mite. Per mia esperienza posso dire che la maggior parte di esse dà ottimi risultati pressoché dappertutto in Italia. A proposito di rusticità vale la pena ricordare quanto Elizabeth von Arnim racconta, ai primi del '900, a proposito delle sue rose in Pomerania, dove la temperatura invernale tocca i ventiquattro gradi sotto zero. "...Non c'è libro tedesco di giardinaggio che non releghi tutte le rose Tè nelle serre, imprigionandole a vita, e privandole per sempre del respiro di Dio. [...] ho fatto R. 'Rival de Paestum' (Tè)affrontare alle mie Tè il vento del nord; ma l'hanno affrontato sotto rami di abete e foglie, e neanche una ne ha sofferto, e oggi appaiono felici e decise a godersela come qualsiasi altra rosa in Europa, ne sono sicura. ".


"La credenza popolare universalmente diffusa quaranta o cinquant'anni fa a proposito dell'estrema delicatezza delle rose Tè, è stata felicemente superata dall'esperienza degli ultimi anni. Si pensava che nessuna rosa Tè, piantata all'esterno, potesse superare l'inverno inglese. [...] I vecchi giardinieri degli anni cinquanta (dell'Ottocento) sarebbero sorpresi nel vedere oggi i nostri splendidi letti di rose Tè fiorire in alcuni casi fino a Natale e ricominciare, più felici che mai, nel giugno dell'anno successivo". Cosi scrive Rose G. Kingsley nel suo libro "Rose and Rose Growing" nel 1908.

Ho riportato questa citazione per tranquillizzare tutti gli amanti di rose che ancora nutrono questo tipo di timore. Le varietà di rose Tè che necessitano protezione rispetto al freddo e ai venti impetuosi di tramontana sono molto poche, tutte le altre vivono benissimo quasiR. 'Reve d'Or' (Noisette) ovunque nel territorio italiano, e magnificamente dove cresce l'olivo e il grano. Stessa cosa per le rose Cinesi e Noisette. Le sole precauzioni sono di potare non prima che l'inverno sia finito, di coprire le piante, quando occorre, con fronde di alberi o arbusti e, nei climi più rigidi, di coprire con terra, per un'altezza di 20-25 cm, la base dei rosai (punto d'innesto). Queste minime attenzioni permetteranno alle rose di ripagarvi con una fioritura ricca e continua dalla primavera ai primi geli invernali.

Per finire consiglio a chi volesse saperne di più sulle rose di cui abbiamo parlato (oltre al nostro catalogo Rose Branchi) due libri:
- Michael Shoup, Roses in the Southern Garden, Antique Rose Emporium, 2000.
- Brent Dickerson, The Old Rose Advisor, Timber Press, 1992

 

 

'CÉCILE BRUNNER'
UNA STORIA DI RESISTENZA

Concludo ora con una storia di voglia di vivere di una delle nostre rose: Cécile Brunner'. Una storia di resistenza.


"Nel 1900 vivevamo a Winchmore Hill ma, nostro malgrado, ci trasferimmo a Londra dove mia madre aveva nel suo giardino una pianta di quella piccola affascinante rosa che è 'Cécile Brunner' (Ducher, 1880). Nel 1902 la famiglia si trasferì a Dieppe e 'Cécile' fu data alla nostra cara Nannie che aveva sposato un carpentiere del villaggio (primo trapianto).
Dopo poco il marito di Nannie morì ed ella si trasferì a Palmers Green portando 'Cécile' con sé (secondo trapianto).
Nannie morì nel 1924 e allora io ripresi 'Cécile' con me a Eltham, dove allora vivevo e lavoravo come istruttore militare della Royal Military Accademy a Woolwich (terzo trapianto).
Quando divenni parte dello "Staff College", nel 1927, 'Cécile' venne con noi a Camberley (quarto trapianto).
Nel 1929 fui inviato in India e 'Cécile' fu lasciata ad una zia di mia moglie a Farnham (quinto trapianto).
La zia si trasferì a Tilford (sesto trapianto).
Tornati dall'India, nel 1934, 'Cécile' riprese a vivere da noi a Wentworth, Virginia Water (settimo trapianto). Per tutta la durata della Seconda Guerra Mondiale ella stette in quel giardino e nel 1947, quando andai in pensione, ancora fioriva splendidamente. Nel 1950 ci trasferimmo nella casa dove attualmente siamo, a Weald of Kent, e in quel periodo 'Cécile ' aveva cinquant'anni. Ricordando quanto fui preoccupato per il suo settimo trapianto nel 1934, sedici anni prima, decisi di non osare oltre, lasciandola dove era e portando con me una sua talea (che ancora ho). Che triste addio.
Recentemente ho avuto modo di rivisitare la mia casa di Wentworth e, con mia grande sorpresa, ho trovato 'Cécile Brunner' ancora molto vitale e pronta alla fioritura. Settant'anni e sette trapianti. Che rosa!"

Major-General C. G. Woolner, C. B., M. C. (Coltivatore amante delle rose, dal "Rose Annual" pubblicato dalla Royal National Rose Society nel 1972)

 

R. 'Alliance Franco-Russe' (Tè)