Come ringiovanire una vecchia bordura

(The Garden, maggio 2007)

Articolo di Phil Clayton
Fotografie di Tim Sandall
Traduzione di Mariangela Barbiero

L'idea di rivitalizzare una vecchia bordura può intimorire, ma può anche consentirci di coltivare nuove varietà di piante e potrebbe rendere il vostro giardino più bello che mai.

Proprio come le persone, i giardini attraversano fasi diverse man mano che invecchiano. Ogni fase ha la sua atmosfera - perfino personalità direi - e ognuna ha i suoi meriti, ma più passa il tempo, più si verificano graduali cambiamenti e questo significa dover fare degli aggiustamenti. Dopo i primi eccitanti e inebrianti giorni di creazione e impianto, una bordura si riempie e matura; quando e quanto velocemente questo accadrà dipende ovviamente da cosa e come avete piantato.
Alcune piante crescono rapidamente, come i Cistus amanti del sole: danno il meglio dopo tre o cinque anni; altre hanno bisogno di più tempo per sviluppare tutto il loro potenziale. Il Cornus controversa 'Variegata' comincia a mettere in mostra la sua spettacolare struttura a palchi non prima di dieci anni.
Molti giardinieri pertanto scelgono un insieme di piante a crescita diversificata, talune più rapide, talune più lente. Con una manutenzione regolare, questi impianti prospereranno forse per sette o anche dieci anni ma poi, senza un'opera di revisione, avranno un aspetto stanco: gli arbusti inizieranno a spogliarsi alla base e non offriranno più le condizioni ideali per le piante che vi crescono sotto.

RIGOGLIO DI PRIMAVERA Molte perenni piantate sotto alberi o arbusti fioriranno prima che questi ultimi emettano le foglie. Ellebori, pulmonarie e scille tappezzano il terreno

La marcia del tempo
Poche persone pensano a come le condizioni di un giardino cambino col passare del tempo. Bordure soleggiate diventano presto ombrose non appena alberi e arbusti crescono, riducendo i livelli di luce, mentre terreni una volta umidi e friabili si infittiscono di radici che ne assorbono l'umidità. La crescita risulterà a strati: uno con le chiome di alberi e arbusti, un altro al di sotto con arbusti più piccoli e perenni più alte, e un terzo a livello del terreno, dove arriva meno luce. Questo schema grossomodo imita le condizioni delle aree boschive naturali. Le piante che prosperavano al sole non sopravvivranno, o non saranno più belle come una volta, venendo surclassate da quelle più adatte e, ormai, più alte e visibili.
Il giardino ora può avere un aspetto trasandato; molti potrebbero essere tentati di estirpare tutto e ricominciare daccapo. Ma sarebbe uno spreco, mentre invece i giardinieri dovrebbero approfittare di questi cambiamenti. Invero, tutto è cresciuto troppo, tuttavia il posto risulta ora riparato dal vento e con un microclima più stabile e, benché la competizione abbia fatto sparire alcune piante preziose, lo stesso sarà accaduto sperabilmente anche alle infestanti che a suo tempo causavano problemi. Adesso è il momento di capitalizzare queste caratteristiche, accompagnando il giardino al suo prossimo stadio di evoluzione.

DRAPPI DI COLORE
Molte bulbose primaverili come questi Crocus sono ideali poiché crescono e fioriscono in mezzo a numerose piante coprisuolo, come gli anemoni che qui si vedono insieme alle primule

Come risolvere il problema
Ora ci sarà molto da vedere ad altezza testa e più sopra; i problemi probabilmente saranno sotto le canopie di alberi e arbusti, ormai fitte e aggrovigliate. Alcune piante andrebbero rimosse, magari buddleie e iperici diventati legnosi: forse erano stati piantati troppo vicini, o forse non sono più belli da vedere. Altri invece possono essere diventati esemplari eleganti che meritano più spazio.
Molti alberi traggono vantaggio dalla rimozione dei rami più bassi, che ne migliora l'aspetto e permette il passaggio di luce e aria alle piante sottostanti. Anche gli arbusti possono essere aiutati: i rami più bassi (che spesso sono malandati e/o morti) vanno rimossi. Altri, con habitus a più steli e/o rami, come Kerria e Philadelphus, possono formare boschetti e devono essere diradati per incoraggiare nuova crescita alla base. Così si ottiene un aumento di luce e più umidità al suolo.
Le perenni sopravvissute avranno bisogno di attenzione: alcune dovranno essere riposizionate, altre suddivise e ripiantate. E ciò significherà migliorare anche il terreno; se il terreno è stato regolarmente pacciamato, verosimilmente sarà in buone condizioni, ma potrebbe essere pieno di radici, in particolar modo vicino agli arbusti. Smuovete il terreno, senza timore di tagliare qualche radice purché non sia troppo vicina al fusto principale, e incorporate stallatico ben maturo o compost.
Adottando queste migliorie, sarà facile ripiantare. Mentre alcune piante presenti quando il giardino era giovane non ce la fanno più, queste condizioni permetteranno di far prosperare una nuova gamma di piante, che daranno al giardino un aspetto più sofisticato adesso che ha raggiunto "la maturità". Il terreno, soprattutto se è stato ben pacciamato, sarà ricco di materia organica e con un pH più basso anche su suoli alcalini; sotto le canopie protettive degli arbusti l'umidità relativa è più alta, l'ideale per le piante da ambiente boschivo.

LE MERAVIGLIE DEI BOSCHI
Su terreno acido, il mare di fiori bianchi del Cornus canadensis fa da complemento alle azalee sempreverdi

Piantare pensando al futuro
Negli impianti sotto gli arbusti, le piante che hanno bisogno di più luce devono stare all'estremità esterna della chioma, mentre quelle più tolleranti dell'ombra, soprattutto dell'ombra secca, possono essere collocate più al centro. Un impianto 'en masse' eviterà "l'effetto vivaio" e questo sarà possibile quanto più grande sarà l'area sotto alberi e arbusti, perché minori saranno le variazioni nei livelli di luce.
Nelle zone d'ombra secca più profonda si può fare affidamento su Vinca, Pachysandra e Dryopteris filix-mas (la felce maschio). Anche alcuni gerani, come il vigoroso Geranium endressii dai fiori rosa, si comportano bene all'ombra, e addirittura si autodisseminano; altri candidati sono il sempreverde Ruscus racemosus, con fronde di foglie verde scuro lucido, la consolida maggiore (Symphytum officinale) con le sue campanelline in primavera, l'Helleborus foetidus originario del Regno Unito, ma presente anche in tutta Italia, dal bel fogliame palmato e fiori verde pallido che si aprono da gennaio ad aprile, e la validissima e sempreverde Iris foetidissima con le foglie ensiformi, alquanto simile ad un Phormium in miniatura ma con baccelli semiaperti che rivelano semi solitamente arancioni.
Quando ci allontaniamo dall'ombra scura alla base degli arbusti, il terreno non è più così fitto di radici e resta umido più a lungo, permettendoci piante più esigenti. La gamma di felci adatte a queste situazioni è ampia; una delle mie favorite è l'Athyrium niponicum var. pictum, felce decidua, dalle fronde argentee striate di porpora. Più alta e più eretta è Dryopteris wallichiana, dal carattere davvero raffinato, le cui spore scure contrastano con le fronde verde lucido.
Pochi fiori primaverili sono più affascinanti della Dicentra: se la D. spectabilis, tutta bianca o rosa e bianca, risultasse troppo alta, provate la più bassa D. formosa, rizomatosa, con fiori rosa uniforme e foglie felciformi. Parente stretta è la seducente D. 'King of Hearts' dal fogliame glauco e fiori di un magnifico rosso in primavera e in estate. I Lamium sono famosi per la loro tolleranza all'ombra; molti sono coltivati per il loro fogliame, ma L. orvala, alto anche 60 cm, viene coltivato per i suoi fiori di un rosa speciale, in tarda primavera. Altre piante comuni adatte a questa situazione sono anemoni, aquilegie, Digitalis, Viola cornuta (tutto l'Alba Group è spettacolare), Epimedium, mughetti, ellebori e Geranium; provate il G. 'Ann Folkard' dalle foglie color lime su steli rampicanti lunghi due metri e i fiori magenta simili a quelli del G. 'Ivan'.
È importante ricordare anche le bulbose. Molte vanno in fiore prima che le latifoglie decidue ricrescano e sono perciò soggetti ideali da piantare al di sotto, come bucaneve, aconiti invernali, crocus, narcisi e campanule. In estate, alcuni gigli; e in autunno, i ciclamini sono sempre un classico.
All'esterno delle canopie, il terreno può essere più profondo e l'ombra più leggera; qui si possono collocare piante di prim'ordine. I Trillium sono molto belli e alcuni anche facili da coltivare, seppur a crescita lenta; il T. erectum, che in aprile fa fiori rossi o bianchi, è ottimo per iniziare. La graziosa Corydalis flexuosa con fiori blu neon tra delicate foglie felciformi è un'altra valida scelta per un terreno umido; ne esistono varie cultivar. La Astrantia major, tipica pianta da cottage garden, che aggiunge verticalità alla bellezza, crescerà bene in terreno umido in questa situazione, a patto che ci sia sole a chiazze.
Altre da provare sono Primula sieboldii e P. vialii, Dodecatheon pulchellum, Saxifraga x urbium, il blu Omphalodes e l'affascinante Meconopsis cambrica.
Quindi non mancano certo candidati in grado di prosperare nelle nuove condizioni. L'aggiunta di nuove piante entusiasmanti, pur conservando e migliorando il meglio già presente, vi aprirà a nuove possibilità e rinnoverà l'interesse per il vostro giardino.

Protagonisti del 'pianterreno'

1 - Athyrium nipponicum var. pictum
2 - Anemone leveillei
3 - Convallaria majalis '
Vic Pawlowski's Gold'
4 - Athyrium
'Ghost'
5 - Primula sieboldii
6 - Ranunculus aconitifolius
'Flore Pleno'
7 - Tulipa sprengeri
8 - Astrantia major subsp. involucrata
'Shaggy'
9 - Meconopsis cambrica
10 - Lathyrus aureus
11 - Lamium orvala
12 - Trillium erectum
13 - Corydalis '
Tory MP'
14 - Viola cornuta,
Alba Group
15 - Aquilegia rockii
16 - Dodecatheon pulchellum
17 - Geranium
'Ivan'
18 - Dicentra '
King of Hearts'
19 - Saxifraga x urbium

Ringiovanire una bordura mista
Il diradamento o il nuovo impianto sotto l'esistente va fatto in primavera o in autunno.

Una bordura ormai troppo matura può sembrare a prima vista un compito arduo. Prima di tutto dovete individuare i problemi principali: gli arbusti troppo cresciuti fanno ombra alle piante sottostanti e il sito è diventato inadatto alla bisogna: il terreno deve essere concimato e ripulito da infestanti e quant'altro.
Potare più alte le chiome di alberi e arbusti permetterà a luce e pioggia di raggiungere il terreno, consentendo una successiva ripiantumazione. Eliminate con cura i rami più bassi, e tagliate quelli mal posizionati, morti o malati. Eliminate ogni arbusto molto vecchio o fuori forma.

Ridurre la competizione a livello radicale è importante per migliorare il terreno. Non abbiate paura di tagliare qualche radice per rendere il terreno più sciolto. Eliminate erbacce e rifiuti, interrate stallatico ben maturo o compost e frantumate le zolle grandi o dure.
Il posto, pulito e preparato, avrà un terreno più leggero e pronto per essere piantumato. Le sovrastanti canopie saranno state diradate e gli esemplari di buona qualità, come l'ibisco centrale, avranno più spazio. Anche i bordi del sito possono essere risagomati.
Disporre le piante dove andranno a stare prima di piantarle vi consentirà di valutare l'effetto complessivo. Scegliete le nuove piante in modo che siano interessanti in diversi periodi dell'anno. Alcune perenni preesistenti, se adatte, potranno essere divise e riutilizzate.