ECONOTIZIE
di Maria Brambilla ( Gardenia, giugno, 2010)

Stagni e laghetti di nuova generazione
Senza pesticidi e con piante autoctone






Non solo affascinanti ma anche ecologicamente corretti. Le preoccupazioni per la salute del nostro pianeta stanno cambiando i connotati ai vecchi laghetti da giardino, decori che fino a ieri venivano pensati solo per la gioia degli occhi e abbelliti per lo più con specie esotiche, e che invece oggi sono sempre più spesso progettati anche con l'intento di attirare rospi e tritoni, salamandre e libellule, e proprio per questo vestiti con piante autoctone e gestiti rinunciando all'uso di erbicidi e fertilizzanti di sintesi. Insomma laghetti concepiti come copie in miniatura di quegli stagni e pozze d'acqua che, ritenuti inutili o addirittura malsani, sono stati un po' alla volta sacrificati sull'altare di bonifiche e urbanizzazioni, mettendo così a rischio la sopravvivenza di non poche specie di insetti, uccelli, anfibi e mammiferi che da sempre hanno trovato cibo e rifugio nelle loro acque o sulle loro rive.

Anche nei parchi pubblici


E' stato calcolato che in tutto il mondo nel corso del XX secolo le zone umide si sono ridotte della metà: un'ecatombe contro la quale la convenzione internazionale di Ramsar, firmata nel 1971 per proteggere questi preziosi ecosistemi, finora ha potuto fare ben poco.

In loro difesa da qualche tempo si è dunque mobilitato anche il mondo dei giardini, che pur con la consapevolezza di essere solo una piccola goccia nel mare si è dichiarato pronto a offrire il suo contributo alla salvaguardia di queste nicchie di biodiversità.

Installare in giardino uno stagno, anche se di dimensioni ridottissime, e gestirlo in modo rigorosamente naturale, è diventata un'azione "virtuosa" seguita da un numero sempre più consistente di amministrazioni pubbliche (nei parchi e negli squares di Parigi, per esempio, ne sono stati creati una decina e presto se ne vedranno altri) oltre che di semplici proprietari privati. Invogliati, in questa loro scelta, anche dalla considerazione che l'esercito di piccoli animali attirati in giardino dalla presenza di uno specchio d'acqua aiuta a eliminare un buon numero di ospiti indesiderati: rospi e salamandre tolgono di mezzo insetti, vermi e limacce, mentre le notonette, le damigelle e soprattutto le libellule, vere regine degli stagni, sono divoratrici insaziabili di zanzare.

Come fare


Anche un piccolo stagno può diventare
un'efficace attrattiva per un nutrito
drappello di graditi ospiti.

DOVE E COME

Bisognerà sistemarlo in un luogo soleggiato, e per evitare che l'acqua geli in inverno o si riscaldi troppo in estate, la profondità non dovrà essere inferiore a 70 cm. Rive sinuose e coperte da ciuffi di carici e giunchi, o mucchietti di foglie e rami secchi, offriranno rifugio a rane, rospi, salamandre e tritoni, ma per consentire loro di entrare e uscire comodamente dall'acqua le sponde dovranno digradare dolcemente.

ACQUA E PIANTE
Una pietra liscia o una piccola rampa coperta di ghiaia tra il bordo e la terra asciutta consentirà agli animali che non sanno nuotare di venire ad abbeverarsi. L'ideale sarebbe riempire lo stagno con acqua piovana, mentre erbicidi e altri prodotti chimici vanno evitati: l'equilibrio biologico dovrà essere garantito solo da un mix di piante acquatiche sommerse e galleggianti, autoctone.

NO Al PREDATORI

E sconsigliata la presenza di pesci predatori, soprattutto gambusie, perché la loro voracità finirebbe col decimare le larve di rospi, salamandre e tritoni.

DOVE SI TROVANO PIANTE ACQUATICHE E PALUSTRI

Azienda Agricola Eta Beta: tel. 0142 925730, www.etabeta-ninfee.it
Vivaibambù: cell. 335
6283017, www.vivaibambu.com