ORCHIDEE, CHE MERAVIGLIA
(in 10 domande)

ha collaborato Andrea Calanchi (Giardinaggio, dicembre 2007)

Phalaenopsis Cercate qualcosa d'insolito,

di poco diffuso ma dalla generosa e splendida fioritura?

Ecco la pianta che fa per voi
 

 

Se c'è un'autorità in materia di orchidee oggi in Italia, questa è Giancarlo Pozzi, titolare del vivaio l'Orchideria di Morosolo. Basti solo dire che ha creato, mediante ibridazione, numerosi nuovi esemplari, alcuni dei quali hanno perfino varcato l'oceano: in vivaio usano dire che la loro aspirazione è quella di creare un ibrido fra un Cymbidium e un peperone... Ecco, quindi, per voi i preziosi consigli di Pozzi.


1. Quali sono le specie e le varietà più belle?

Esistono circa 25.000 specie botaniche, a cui si aggiungono gli innumerevoli ibridi. Alcune orchidee hanno fiori grandi e maestosi, altre sono così piccole che si osservano solo con la lente d'ingrandimento. I neofiti sono attratti dalle varietà più appariscenti e vistose; poi, man mano che s'impratichiscono, apprezzano sempre più le specie con fiori piccoli e particolari, che prima trascuravano.

2. Quali sono le più facili da coltivare?

Le orchidee comunemente reperibili in commercio sono le più semplici, e fra esse spiccano le Phalaenopsis o "orchidea farfalla". E una pianta affascinante per la bellezza e l'eleganza dei fiori, per la durata della fioritura (almeno 3 mesi) e per la varietà di forme e colori. In seconda battuta ci sono gli ibridi di Odontoglossum, conosciuti con il nome di Cambria, le Miltonia o "orchidea pansé" per la somiglianza con le viole del pensiero, i Paphiopedilum, noti come "scarpetta di Venere" o "pianella della Madonna", gli Oncidium o "orchidea ballerina", gli ibridi di Dendrobium, gli Zygopetalum e i Cymbidium.

3. Le bellissime Vanda sono consigliabili da coltivare?

Le Vanda sono fra le orchidee più spettacolari, ma anche più impegnative: non tollerano di avere le radici "costrette" in un vaso, vogliono stare con le radici all'aria. In genere si coltivano in cestelli con le lunghe radici (anche più di un metro) che penzolano nell'aria. L'insieme è molto decorativo, ma le piante vanno bagnate in abbondanza tutte le mattine perché le radici si asciugano rapidamente.
Si consiglia di coltivarle in un bagno luminoso (vogliono moltissima luce), in modo da poterle bagnare con la doccia senza paura di sgocciolare sul pavimento o di bagnare le pareti.
In alternativa, dall'Olanda arriva la moda di coltivare le Vanda in grandi vasi di vetro in cui si "accomodano" le radici; ogni due-tre giorni in estate e ogni 10-15 giorni in inverno si riempie il vaso d'acqua fino a quando non si formano più bollicine, quindi l'acqua si elimina. Fra le Vanda segnalo un "gioiello botanico" come la maestosa e profumatissima V. tricolor che si coltiva in vaso.


Vanda
Vanda 'Princeps Mikosa'
Vanda tricolor

 

4. Qual è l'ambiente giusto per coltivarle?
Phalaenopsis
In relazione alla temperatura, le orchidee "da appartamento" si dividono in tre categorie: calda, temperata e fresca, in base alle temperature notturne invernali. Fra le orchidee "da caldo" (da 20 °C in su) ci sono le Phalaenopsis e le Paphiopedilum a foglie colorate: fra quelle "da temperato" (15-20 °C), le Cambria, le Miltonia, le Oncidium; fra quelle "da fresco" (meno di 15 °C) i Cymbidium, Dendrobium nobile, le Paphiopedilum a foglia verde, le Zygopetalum. Ci sono anche orchidee da giardino che resistono al gelo: la più comune è la Bletilla striata.
Riguardo alla luce, ne desiderano molta le Cymbidium e le Vanda, mentre ne vogliono poca le Miltonia, le Paphiopedilum e le Zygopetalum. Infine, le orchidee non amano gli ambienti secchi, ma in generale non vogliono più umidità di altre piante d'appartamento.

 


5. Quale vaso e substrato usare?

I vasi di plastica vanno benissimo, sia trasparenti sia opachi. Come substrato utilizzate la corteccia per orchidee (non da pacciamatura) o lo sfagno.

6. Irrigazione e concimazione: quando e quanto?

Il fattore più critico nella coltivazione delle orchidee è l'irrigazione: l'importante è bagnare Paphiopedilum'Janta Stage'poco. Innaffiate solo quando siete sicuri che le piante siano asciutte: è preferibile avere piante più asciutte che troppo bagnate.
Per capire se una pianta è asciutta, soppesatela: se è leggera vuoi dire che è asciutta. Bagnatela bene, in abbondanza, finché il vaso si appesantisce. Se adoperate il sottovaso, riempitelo di sassolini o argilla espansa, in modo che il vaso non sia a contatto con l'eventuale acqua rimasta. Fanno eccezione i Paphiopedilum, che sono terrestri e non devono mai asciugare completamente (come invece le orchidee epifite), le Miltonia e gli Zygopetalum che vivono su alberi coperti di muschio per cui le loro radici non devono asciugarsi troppo.
La concimazione va eseguita ogni tre annaffiature: prima si bagna con sola acqua e subito dopo si concima, ossia si ribagna con acqua in cui è stato sciolto il concime. In commercio si trovano molti buoni concimi: consiglio quelli solubili, con titolo 30-10-10 da usare fra metà marzo e metà giugno per sostenere lo sviluppo delle nuove vegetazioni: con titolo 20-20-20 da utilizzare per il resto dell'anno;
con titolo 10-30-20 per la fioritura e la radicazione. Fra le concimazioni con 20-20-20 e 30-10-10 intervallate una concimazione con nitrato di calcio. Per Cymbidium, Phalaenopsis e Vanda il concime va diluito alla concentrazione di 2 g/litro d'acqua, per tutti gli altri generi 1 g/litro, per Paphiopediliim 0.5 g/litro. Suggerisco infine di bagnare e concimare al mattino.

 

7. Quando fioriscono e come farle rifiorire?

Alcune fioriscono una volta l'anno, altre sono rifiorenti, ossia fioriscono più volte nell'anno. Fra queste ultime ci sono le Phalaenopsis, alcuni Paphiopediium a foglie colorate, alcune Cambria e le Zygopetalum. Le Miltonia in genere fioriscono in primavera e in autunno. Ma ci sono anche diverse orchidee a fioritura continua, ad esempio lo Psychopsis papilio che produce un fiore alla volta, in natura per tutto l'anno e da noi, a causa della scarsa illuminazione invernale, da aprile-maggio fino a novembre.
I fiori delle orchidee hanno una durata molto variabile: i bellissimi fiori delle Sobralia sbocciano al mattino e appassiscono alla sera, all'altro estremo il Dendrobium cuthbertsonii ha fiori che durano così tanto, addirittura 10 mesi, da dover essere spolverati. I fiori delle Phalaenopsis durano come minimo tre mesi, ma non è raro che arrivino anche a cinque-sei, le altre orchidee comuni arrivano a quattro-sei settimane.

8. Come si riproducono?

Le orchidee comuni si riproducono da meristema, una sorta di clonazione che richiede un laboratorio di micropropagazione e tecnici altamente specializzati. Alcune, come Cymbidium, Cambria, Dendrobium, Miltonia, Oncidium, Paphiopedilum e Zygopetalum, si possono dividere avendo però l'accortezza di fare divisioni in almeno due (meglio tre) pseudobulbi adulti. Alcuni generi, come Dendrobium e Phalaenopsis, hanno la particolarità di produrre sulla pianta o sullo stelo florale piccole piante conosciute con il nome di keiki (significa "bambini"): quando queste piantine hanno radici lunghe almeno 1 cm, si possono staccare e invasare in un vaso proporzionato alla loro dimensione.

 

Phalaenopsis


9. Come si seminano?

Per seminare le orchidee bisogna essere esperti: i semi sono piccolissimi. Una capsula (il frutto delle orchidee) contiene circa tre milioni di semi che, visti al microscopio, appaiono come un retino con all'interno un puntino. Quest'ultimo è l'embrione, privo però di sostanze di riserva, per cui da solo non può germinare: in natura germinano solo i semi che s'imbattono in un fungo che alimenta lo sviluppo dell'orchidea e che vive in simbiosi con essa. Un tempo si usava seminare le orchidee sul vaso della pianta madre perché su di esso il fungo è presente e qualche seme germinava. Nel 1931 venne inventato il modo di seminare le orchidee senza la necessità del fungo: la semina si effettua in cappa sterile in alambicchi sterili contenenti una gelatina a base di sali minerali e zucchero. Con questo metodo da una capsula si possono ottenere un numero enorme di piantine in tempi relativamente brevi. Dalla semina alla prima fioritura servono come minimo quattro-cinque anni.

10. Quali nemici hanno le orchidee?

Come tutti gli esseri viventi, anche le orchidee sono soggette a malattie e parassiti. Bisogna premettere che una pianta coltivata bene, con le giuste temperature, luminosità e annaffiature, è robusta e più resistente ai problemi, mentre una coltivata male si indebolisce ed è facile preda delle avversità.
I problemi più comuni sono le cocciniglie e le lumache. La cocciniglia cotonosa assomiglia a un batuffolo di cotone; la cocciniglia mezzo grano di pepe ricorda una metà del grano di pepe. Se le piante attaccate sono poche, si può risolvere il problema con un'accurata pulizia con un cotton fioc imbevuto d'alcool; se le piante sono molte, è meglio usare insetticidi specifici. Le limacce, le piccole lumache prive di guscio che di notte fanno scorpacciate di orchidee, si combattono con le esche lumachicide normalmente in commercio oppure mettendo alla sera vicino alle piante un piattino pieno di birra: lo troverete pieno di limacce alla mattina e potrete buttare via tutto il contenuto.

 

 

Per saperne di più


Dove acquistare le orchidee


L'Orchideria di Morosolo, Morosolo di Casciago (VA), tel. 0332/820661 - www.orchideriadimorosolo.it su 2.000 metri quadri di serre coltiva migliaia di piante appartenenti a decine di generi e migliaia di varietà diverse.
L'ultima novità? Dendrobium kingianum 'Morosolo', una preziosa orchidea australiana.

Quanto costa un'orchidea

I prezzi dipendono molto dalla taglia e dalla qualità delle piante: 12-35 euro per Phalaenopsis, 12-20 Cambria, 18-25 Cymbidium, 15-25 Dendrobium, 12-25 Miltonia, 12-18 Oncidium, Zygopetalum e Paphiopedilum, 35-60 Vanda.