L'inverno del nostro contento

(The English Garden, gennaio 2000)

Articolo di Christopher Holliday
Traduzione di Mariangela Barbiero

Christopher Holliday consiglia piante che rendono più gaio il giardino durante i giorni bui

Uno degli elementi chiave di un giardino attraente in inverno è avere un fogliame estremamente interessante. Sebbene ci sia sempre posto per conifere ed eriche, queste hanno qualità troppo statiche, cosa che in estate può rendere monotono il giardino. Ed è anche un'impresa far crescere i sempreverdi vicini, poiché finiscono coll'intrecciarsi e diventa difficile separarli.

Dal momento che gli inverni stanno diventando un po' più caldi, è bene esplorare la non piccola gamma di possibilità offerta dal fogliame esotico che perdura tutto l'anno. La palma nana europea, Chamaerops humilis, è ideale negli angoli riparati dove può catturare i bassi raggi del sole invernale, che sulle foglie a ventaglio creano ombre di grande effetto in questo periodo dell'anno. È una palma più gestibile rispetto alla alta Trachycarpus fortunei le cui grandi foglie sono più facilmente soggette a danni causati dal vento. Una pianta insolita e molto rustica (USDA 4 - 8) è Aciphylla squarrosa, originaria della Nuova Zelanda, che sembra un grande porcospino grigio perché le foglie sono costituite da centinaia di aculei. A inizio estate esplode in spighe di fiori a grappolo alquanto inquietanti. I Phormium vanno sempre bene, anche se non proprio rusticissimi (USDA 8): le forme variegate come 'Cream Delight' e 'Yellow Wave' portano un pizzico di luminosità nelle giornate uggiose, e quelle rosa, come 'Duzzler' riscaldano il cuore. Possono essere piantate come punto focale o a gruppetti per un maggior effetto.
La vasta gamma di colori del fogliame rende i pittospori molto invitanti: si passa dal verde crema screziato di 'Irene Paterson' all'incredibile nero di P. tenuifolium 'Atropurpureum'. Alleggeriranno una bordura di conifere grazie al loro aspetto arioso e alla diversa testura delle foglie. E tollerano potature anche drastiche.

Il leggero fogliame della mimosa (Acacia dealbata) contrasta piacevolmente con il fogliame invernale in genere più tozzo. Non è una pianta rustica poiché non sopporta temperature al di sotto di 0°C. Anche il genere Corokia, che è abbastanza rustico, ha fogliame interessante e steli contorti e spiralati. Le piccole foglie sono assai brillanti, quasi metallizzate. Gli steli contorti sono anche la principale ragione per ospitare il Salix matsudana 'Tortuosa' e il Corylus avellana 'Contorta', salice e nocciolo molto amati dai fioristi. Sono interessanti in inverno e se ne gode appieno proprio quando sono spogli e la loro sagoma è maggiormente riconoscibile.
Dopo foglie e forma, ciò che si vede per dodici mesi all'anno è la corteccia, ma quanto spesso si compra una pianta solamente per la sua corteccia? E' un peccato... Prunus serrula, dal tronco mogano, è l'albero con la corteccia migliore per l'inverno; Betula utilis jacquemontii con la corteccia bianco neve è eccellente; Eucalyptus coccifera, con tronco bianco e macchie scure, simili a licheni, è particolare e non cresce così velocemente come l'E. gunnii, un albero eccellente se messo al posto giusto, perché alla fine diventerà un esemplare molto molto grande.

Acer grosseri
var. hersii ha un tronco scuro solcato da eleganti striature bianche. L'acero giapponese (Acer palmatum) ha una forma interessante in inverno, un'elegante corteccia e un gradevole profilo di rami ben proporzionati che nella bella stagione terminano con una squisita punta piena di foglie. I rami sembrano ingioiellati quando si ricoprono di goccioline d'acqua; piantateli dove in inverno potrete ammirarli passeggiando in giardino o guardando da una finestra. Pure i bambù offrono un abbondante schermo di foglie in inverno ma possono venir coltivati anche solamente per la corteccia: i lucidi tronchi nero ebano del Phyllostachys nigra sono stupefacenti.
Ci sono svariati arbusti dalla fioritura invernale su cui abbiamo molti dati certi; i migliori due tra questi sono le specie dei generi Mahonia e Viburnum. Le mahonie hanno foglie aculeate sempreverdi di grande effetto; fioriscono a lungo e hanno bellissimi racemi gialli molto appariscenti; sono rustiche ma non gradiscono le intemperie, per cui è consigliabile tenerle o sotto un tetto o sotto la chioma di un albero. Detestano l'umidità e fioriscono anche in ombra. Non temono la potatura, anzi opportuna per tenerle in forma, ovviamente subito dopo la fioritura. Anche i viburni rappresentano una grande risorsa; ma a differenza delle mahonie, hanno bisogno di sole. Il Viburnum tinus 'Eve Price' è un'ottima scelta poiché ha boccioli rosa che si aprono in fiori bianchi. Lo svantaggio è che col tempo diventano enormi e di un verde scuro, per cui è cosa buona e giusta utilizzare una clematide (quelle la cui potatura è del Gruppo 3, in genere ibridi di viticella e texensis). Anche il deciduo V. bodnantense 'Dawn' è molto rustico, ha bei colori autunnali e graziosi fiorellini rosa profumati che durano tutto l'inverno; ha un bel portamento e sopporta bene le potature, sia della chioma che alla base.

Correa backhouseana
è più insolita e non molto rustica: ha fiori tubolari di color gialloverde pallido, che pendono come quelli delle fuchsie, presenti per tutto l'inverno. Azara microphylla è un bellissimo alberello del Cile, ideale per i posti riparati; ha fiorellini gialli quasi insignificanti in tardo inverno ma l'incredibile profumo di vaniglia che emana risolleva lo spirito ed è molto insolito in questo periodo dell'anno.
Un altro modo per creare interesse in inverno deriva dal non potare le perenni in autunno, sempre che steli e foglie non si affloscino e offrano uno spettacolo interessante quando ricoperti dalla brina. Alcune perenni possono resistere ai rigori dell'inverno, per esempio il Sedum spectabile, che non si ammoscia ma resta eretto fino a primavera, se collocato in pieno sole, e le cui infiorescenze bronzee sono anch'esse belle sotto la brina.
Anche l'acanto è bello, al pari degli Echinops, di cui traggono gran beneficio i ciuffolotti. Anche i giganteschi steli del finocchio se non potati appaiono belli per un certo periodo; nessuno giardino dovrebbe mai essere troppo ordinato, diversamente avrà un aspetto asettico.

Per altri sempreverdi interessanti rivolgerei l'attenzione a suffrutici come Ballota pseudodictamnus, Salvia officinalis 'Purpurascens', Santolina rosmarinifolia virens e Artemisia arborescens 'Powis Castle'. Se potati non oltre metà estate avranno un piacevole aspetto tondeggiante che manterrà la forma anche in inverno.
Le graminacee sono un buon jolly sempreverde, sebbene io non riesca ancora ad appassionarmene. Ad ogni modo, Stipa gigantea, l'erba dalle piume giganti, aggiunge un tocco di luce ed è una pianta da sistemare per esempio al lato di una bordura piacevole da ammirare attraverso le trasparenze delle sue spighe. Meglio sarebbe un posto riparato, ma durerà comunque per tutto l'inverno.
Visto che la vista d'inverno è poco stimolata, accontentiamo l'olfatto utilizzando piante rustiche dalle foglie profumate, come salvia, santolina, artemisia, rosmarino e lavanda, che ho piantato ai bordi dei sentieri, davanti alle aiuole rialzate, o vicino a una panca di pietra. Almeno, si può assaporare un'ultima zaffata della passata estate o pregustare la generosità dell'estate prossima. L'inverno è la stagione più lunga, perciò bisogna aguzzare l'ingegno.
Mi piace godermi il giardino tutto l'anno e cerco di ampliare le possibilità stagione dopo stagione, accertandomi che ogni pianta si meriti il posto che ha.