I FIORI DA PROTEGGERE


di Lorena Lombroso (Giardinaggio, aprile 2009)







Alcuni fiori oggi sono gioielli a rischio di estinzione, da tutelare e salvaguardare. E magari da coltivare nel proprio giardino.
I prati fioriti un bene da tutelare

Un prato pieno di fiori selvatici è una miniera di biodiversità, enorme risorsa per il ciclo alimentare di molte specie diverse, dai piccoli insetti alle farfalle, alle api, fino agli uccelli e ai mammiferi superiori. La scomparsa delle fioriture selvatiche mette a rischio il patrimonio naturale, e impoverisce la bellezza dell'ambiente. Stanno quindi nascendo iniziative per tutelare le praterie e per installarle dove sono andate perdute nel corso degli ultimi decenni di incuria.
Un esempio interessante viene dall'Alto Adige, all'avanguardia in campo ambientale rispetto ad altre regioni italiane. L'Alpe di Siusi è il più grande altipiano d'alta montagna in Europa e fin dal '400 le sue praterie erano una risorsa preziosa per la gente del luogo. Oggi le sue praterie fiorite, con decine e decine di specie diverse, stanno ritornando alla bellezza di un tempo grazie a un'azione svolta dalla Provincia per incentivare i contadini a metodologie di trattamento dei prati da foraggio per garantire la riproduzione delle fioriture di anno in anno e fornire, tra l'altro, un fieno di altissima qualità, per mucche che possono finalmente mangiar bene e sano.


Aumentano i vivai e aumenta la superficie coltivata con piante a uso decorativo. Cresce la sensibilità collettiva nei confronti dell'ambiente e con questa anche il numero dei giardini. Nel frattempo però, cala vertiginosamente il numero di piante selvatiche: la natura italiana si è fortemente impoverita, nonostante esistano da tempo liste di piante protette a livello nazionale ed europeo e a livello regionale.
Occorre allora attivare dei programmi di protezione e di divulgazione di atteggiamenti rispettosi. E il popolo di chi è sensibile e attento all'argomento, come tutti voi che ci state leggendo, rappresenta un movimento di opinione importante per divulgare comportamenti corretti, nel rispetto delle specie naturali, molte delle quali sono anche coltivabili in giardino.

viola tricolor
Coltivati in giardino ma spariti dai boschi

Sono molte le specie che, pur essendo presenti nei nostri giardini, negli ambienti naturali sono invece a rischio di estinzione. La gestione intensiva dei prati da foraggio crea 'buchi' vistosi nel patrimonio della biodiversità e fa sparire tesori come lo straordinario giglio rosso, ma anche creature minuscole, oggi protette.
Liliium martagon
Nigritella nigra
Trollius europaeus

 

Un elenco sorprendente

II sito del Ministero dell'Ambiente (www.minambiente.it) mette a disposizione dei cittadini un elenco della flora italiana protetta (aggiornato però solo fino al 2002) : risulta che sono a rischio piante come il bucaneve, alcuni tipi di garofanini e di campanule, e poi genziane, ginestre, gigli, persino la castagna d'acqua, Trapa natans. Le ragioni sono evidenti: gli habitat spontanei sono ambienti delicati e fragili, soprattutto in particolari zone di microclima che subiscono l'intervento dell'uomo (agricoltura intensiva, utilizzo di pesticidi, inquinamento industriale, cementificazione, asporto delle piante, calpestio di aree naturali...).

Proteggiamoli e torneranno a sbocciare

Le politiche di protezione ambientale, abbinate a un programma informativo per la popolazione residente e i turisti, possono dare buoni risultati. Da qualche anno a questa parte si cominciano a notare timidi risultati, che in qualche caso diventano emblematici, come è stato per la stella alpina, protagonista di un intenso lavoro per la sua tutela negli ambienti naturali. Considerata l'emblema della flora alpina, ma anche simbolo della natura in pericolo, è forse la specie comunemente più conosciuta delle nostre montagne, e purtroppo una delle più danneggiate dalla indiscriminata raccolta. I suoi graziosi fiori bianchi e tormentosi si possono ammirare ad altitudine compresa tra i 1200 e i 3400 metri in piena estate, grazie all'aumento di escursionisti evidentemente più attenti e sensibili rispetto a qualche anno fa, capaci di rispettare non solo la pianta ma anche il suo habitat. La stella alpina è coltivabile in giardino senza grandi difficoltà (qui accanto, una varietà orticola coltivata), se il clima è fresco e il terreno morbido, fertile e drenato.
Potete trovarla presso molti vivaisti, tra cui il vivaio Edelweiss di Livio Piumatto, www.edelweissvivai.com


Pungitopo dalle grandi virtù

Ruscus aculeatus ha grandi virtù terapeutiche: è infatti il più potente vasocostrittore naturale che si conosca, e un tempo era noto per i suoi presunti poteri anti-maleficio. In molte zone d'Italia è considerato simbolo di buon augurio natalizio, ma le sue rosse bacche tra le foglie spinose rischiano di sparire dai nostri boschi, a causa della sua raccolta indiscriminata. Oggi è una specie protetta in molte regioni italiane.
Lo trovate in coltivazione anche presso Noaro, www.noarovivaio.it

Un posto in giardino per piante che scompaiono in natura

La coltivazione non basta certo a risolvere il problema: la presenza in bordura di Aquilegia alpina, graziosa specie reperibile in vasetto presso un buon vivaista, non è sufficiente a tutelare la vita di questa fragile e incantevole creatura nei boschi di alta montagna, mentre, al contrario, altre specie, come il 'Frori de mari' (così viene chiamato in Sardegna Limonium insulare dai fiorellini blu) non è reperibile in forma coltivata. Ma è comunque interessante dedicare spazio a piante che in natura sono a rischio, partendo ovviamente da materiale che non ha depauperato l'ambiente. A questo proposito, il Cyclamen hederifolium, citato nell'elenco del Ministero dell'Ambiente, viene prodotto dai Vivai Priola (Treviso, www.priola.it) senza alcun asporto delle piante presenti in natura, ed è facile da coltivare in un angolo fresco del giardino. Oppure, se si predilige la Trapa notane, non c'è bisogno di commettere un crimine asportandola dal pelo dell'acqua dei laghi di Mantova: è possibile acquistarla da Enza Romano di Età Beta (Conzano Monferrato (AL) www.etabeta-ninfee.it), coltivata nelle vasche e riprodotta senza grandi difficoltà. Nelle stesse vasche esposte al sole delle colline casalesi, sbocciano la ninfea bianca (Nymphea alba, in varietà diverse), Iris pseudacorus, il giaggiolo acquatico dai bei fiori dorati e il nenufaro (Nuphar luteum) che emerge dall'acqua con i suoi fiori sferici di un giallo brillante.
Si tratta di specie molto comuni nei laghetti dei nostri giardini, ma talmente a rischio lungo i canali e i laghetti selvatici da dover essere inserite negli elenchi delle piante protette nella provincia autonoma di Bolzano così come in Emilia Romagna. Lo stesso accade in molte altre regioni dove specie apparentemente comuni rischiano di sparire, come sta accadendo a Trollius europaeus, l'allegro 'botton d'oro' delle praterie selvatiche, che è possibile coltivare in giardino, comprandolo in vasetto pronto per il trapianto, per comporre bordure che ricordano l'importanza di proteggere ciò che la natura ha creato.


Da rispettare in natura e da coltivare in giardino

Cemtaurea
Alcune specie sono a rischio negli ambienti naturali, ma possono essere coltivate in giardino in specie o varietà diverse. In senso orario dall'alto: la centaurea, vistosa pianta da bordura che in natura apprezza i prati soleggiati (sono reperibili 7-8 diverse specie e varietà da giardino); l'arnica, molto usata in fitoterapia e cosmesi naturale, coltivata da Vivaio Alpinia, nella specie Arnica chamissonis; la pulsatilla, rara in montagna (Anemone pulsatilla, come la centaurea, è reperibile nell'assortimento Priola); la clematide alpina che sboccia fino a 2000 metri arrampicandosi sui rami dei pini (Clematis alpina è reperibile presso il Vivaio La Campanella, Cervarese S.Croce (PD) ww.vivaiolacampanella.com).
Clematos alpina
Anemone pulsatilla

Dai fiori delle Alpi ai cactus

Maurizio Zarpellon, scrittore e collezionista attento e sensibile, nel suo vivaio Alpinia www.vivaioalpinia.it, a Chiusa Pesio, sulle colline cuneesi, ha scelto di mettere in produzione diverse specie che in natura non vanno toccate né disturbate: il papavero delle Alpi, le genziane, le stelle alpine, la pulsatilla dai graziosi fiori coperti di peluria, certe sassifraghe che sembrano vivere di niente tra le rocce. Naturalmente però, si tratta di specie che non accetteranno di vivere in terrazzo al sole a Milano o in un giardino arido al mare, ma si adatteranno bene a un giardino fresco di collina o di montagna, dove la stella alpina rifiorirà regolarmente per anni e anni.

Chi dispone di giardini in climi diversi da quelli di montagna, potrà scegliere tra altre proposte altrettanto gradevoli. Come le specie succulente disponibili presso Cactusmania di Bruno Manera (Ventimiglia - IM, www.cactusmania.it); oppure le piante delle nostre coste, come quelle in vendita da Luciano Noaro (Camporosso - IM, www.noarovivaio.it), dove trovare ad esempio il pungitopo, Ruscus aculeatus, in via di sparizione dai boschi italiani; ma anche le specie esotiche che nei loro paesi d'origine sono ormai rare.

Curiosando tra i vivai, il giardiniere avrà così il piacere di veder sbocciare il giglio martagone, creatura assolutamente fantastica e appariscente, che si può vedere anche con una passeggiata all'Alpe di Siusi o nei prati intorno al Sella a inizio luglio: come pianta selvatica è intoccabile, ma si può far crescere dal bulbo acquistabile presso Floriana Bulbose (www.floriana.ws), che lo riproduce in coltivazione senza alcun asporto in natura, ovviamente. L'elenco è ancora molto lungo, in questo servizio abbiamo solo sfiorato l'argomento per fornire ai giardinieri un motivo di riflessione e la voglia di cercare documentazioni, magari andando a consultare l'elenco della flora protetta della propria regione. Semprevivi, cardi, fiordalisi, peonia officinale, tutte le orchidee selvatiche: rappresentano un mondo da scoprire e amare, da rispettare e da far rispettare con rigore.


Creature acquatiche in pericolo

Comuni nei laghetti dei giardini italiani ed europei, queste tre specie sono invece a rischio in natura, in quanto gli habitat acquatici nei quali esse vivono allo stato selvatico sono sempre più inquinati e danneggiati. Per questo motivo sono state inserite nell'elenco della flora protetta della Provincia Autonoma di Bolzano. Dall'alto: nenufaro (Nuphar luteum, detto anche ninfea gialla); Iris pseudacorus, che cresceva un tempo abbondante anche lungo i canali di campagna in pianura Padana ed oggi è quasi scomparso; ninfea bianca (Nymphaea alba). Sono in coltivazione presso il vivaio Eta Beta di Conzano (AL).

I fiori scompaiono... e non solo in Italia

In questa pagina, alcuni esempi di fiori che i nostri nipoti potrebbero non vedere più. A destra Orchis purpurea è un'orchidea selvatica italiana, diffusa nei prati e nei boschi, soprattutto in Orchis purpureaToscana ma presente anche in altre regioni, dove è rigorosamente protetta gardenie hawaianecon raccolta vietata. Ma anche nel mondo ci sono specie a rischio in natura, anche se presenti nei nostri giardini: le gardenie hawaiane sono a rischio e sono state inserite negli elenchi delle piante protette delle isole del Pacifico. In molti paesi asiatici Tricyrtis formosana è ormai raro allo stato selvatico (in Italia è reperibile presso Erbario della Gorra, Casalborgone - To, www.gorraonline.it). A rischio, negli ambienti naturali devastati da deforestazione, gigantesche opere idrauliche (dighe, laghi) e agricoltura intensiva anche molte specie di peonie arboree, che sono di facile coltivazione e ormai molto note in Italia. Per chiudere, una specie di casa nostra che potrebbe sparire: l'aquilegia di Einsele, oggi piuttosto rara nella zona delle Dolomiti.


Tricyrtis formosana

Peonie arboree

Aquilegia di Einsele


 


Dove trovare le piante protette in natura e come coltivarle in giardino


La prima e ovvia regola è quella di non raccogliere queste specie in natura. E altresì importante non disturbare gli habitat spontanei: anche camminare sull'erba selvatica di alta montagna o delle coste marine, soprattutto in primavera, è sconsigliabile perché il peso dei passi compatta il suolo e rischia di impedire la nascita di molte specie delicate.

Non è facile riuscire a riprodurre in giardino piante rare in natura ma la soddisfazione può essere grande! Alcuni vivai italiani hanno avviato negli ultimi anni la coltivazione di specie che sono a rischio in natura, riproducendole da seme e quindi senza alcun danno per l'ambiente naturale. Buoni assortimenti sono reperibili presso Vivai Priola, Vivai Alpinia, Vivai della Gorra e parecchi altri. Alle fìere di primavera e in particolare a Masino in Piemonte e Orticola a Milano è possibile trovare parecchie rarità.

Alcune specie sono riproducibili da seme. I semi della stella alpina e di parecchie altre piante alpine sono presenti nel ricco assortimento di Thompson&Morgan (www.thompson-morgan.it). Un altro indirizzo utile è www.compagniadelgiardinaggio.it, dove è attiva una 'banca dei semi' per scambiarsi semi anche di piante rare e insolite.

L'acquisto delle piante in vasetto è la soluzione più semplice, ma occorre documentarsi bene sulle esigenze di ogni specie, evitando di acquistare piante del tutto inadatte al clima e all'esposizione, per evitare delusioni.
In qualche caso occorrerà predisporre qualche accorgimento: ombreggiamenti per riparare dal sole troppo forte e protezioni invernali nel caso di specie freddolose.
Nel caso della partenza da seme occorre una serra o ambiente protetto, tiepido e luminoso, nel quale ottenere i germogli in vaschette o seminiere, per procedere ai trapianti a dimora successivamente, quando gli esemplari si sono irrobustiti e hanno emesso 2-3 foglie.

Un mondo che perde le sue bellezze



In alto: l'ibisco hawaiano, una meraviglia oggi protetta nelle sue terre di origine: diverse specie sono infatti sull'orlo della totale sparizione ed è stato attivato un programma governato dal museo Bishop di Honolulu per la tutela di queste piante che le etnie locali chiamavano con nomi musicali (Ma'o bau hele) affidando a esse molti contenuti rituali e religiosi.
Sotto: un ferocactus in fiore. Anche le piante desertiche sono oggi in pericolo e per molte specie sono stati attivati severi programmi di protezione... senza molti risultati, purtroppo, per ora, a causa delle attività umane negli habitat naturali.