Aggrapparsi all'esimia edera

(The English Garden, dicembre 1999)

Testo di David Wheeler
Traduzione di Mariangela Barbiero

David Wheeler è convinto che questa pianta offra varietà sufficienti

per meritare un angolino in ogni giardino


Una delle vecchie siepi nel nostro giardino nell'Herefordshire è letteralmente soffocata dall'edera. I suoi sinuosi steli legnosi, che si vestono di lucide foglie verde scuro con eleganti venature, drappeggiano l'enorme mole del tasso e si arrampicano su un vecchio susino più in alto. In tarda estate, quando inizia a fiorire, diventa polo di attrazione di frenetici insetti per svariate settimane.
Percy Shelley scrisse "le gialle api sull'edera in fiore", facendo così tante allusioni, molte delle quali metaforiche, al modo in cui quest'ultima si arrampica e si avvinghia che potreste essere perdonati per aver pensato che ad un certo punto ogni poeta nel suo dire ha adottato quest'umile sempreverde per stimolare ed esprimere il proprio immaginario. Quando il poeta settecentesco William Cowper disse che "l'edera nasconde la rovina di cui si nutre" sbagliava. Eppure la frase racchiude il pensiero di un'intera generazione del romanticismo gotico.
L'edera, presente in gran parte dell'Europa, è una vigorosa nativa delle isole britanniche. Il nostro clima umido e perfettamente in linea con la stagione sembra rispondere a tutte le sue necessità, ormai da millenni: uno scavo archeologico in un sito del Mesolitico nell'Hampshire ha rivelato una concentrazione di pollini di edera, dovuti probabilmente alla raccolta di ramoscelli per una cerimonia rituale, risalente più o meno al 5600 a.C.
Ci sono due fasi distinte nella vita dell'edera comune (Hedera helix) che a seconda della forma delle foglie ci dicono se si tratta di una pianta giovane o adulta. L'edera nella fase giovanile è strisciante, i rami sono semilegnosi e con radichette, e le foglie sono lobate (a tre/cinque lobi). Invecchiando, le foglie si arrotondano e hanno margini ondulati. Nel suo libro The Gardener's Guide to Growing Ivies (Guida ai giardinieri per la coltivazione delle edere), il compianto Peter Rose scrive che è ragionevole presumere che una foglia lobata (ampia) possa catturare più efficacemente la luce solare necessaria alla fotosintesi. Quando ha raggiunto sole e aria, egli ipotizza, una foglia stretta e non lobata è piu adatta a far fronte al vento, e i fiori possono essere trovati più facilmente dagli insetti impollinatori.
Questa differenza tra pianta giovane e pianta matura dovrebbe essere tenuta ben a mente quando si cerca di moltiplicarle: talee ricavate da edere giovani daranno vita a una pianta rampicante in tutto e per tutto simile alla pianta madre; quelle ricavate da piante mature saranno arbustive, simili per aspetto e comportamento alle piante adulte. Come la maggior parte dei giardinieri sa, i semi dell'edera comune germinano fin troppo facilmente, facendo spuntare piantine ovunque gli uccellini li abbiano seminati. Tuttavia gli ibridi allevati da seme non crescono proprio in questo modo, eccezion fatta per la varietà 'Buttercup'. Ciò, come dice Peter Rose, "è probabilmente dovuto al fatto che la sua colorazione è genetica piuttosto che chimerica". È l'alto grado d'incertezza delle edere variegate, e la forma instabile delle sue foglie, che ha portato ad una profusione di cultivar: solo per l'Hedera helix ce ne sono circa cinquecento. Le variegature sono perlopiù gialle o bianche (dorate o argentate, per gli spiriti romantici), e tutta la gamma di sfumature verde pallido che ci passa in mezzo; può manifestarsi con piccolissimi puntini, come quelli delle foglie picchiettate di H. h. 'Gold Dust' e 'Masquerade', o con margini bordati in maniera casuale come in 'Goldchild' e 'Marilyn'.
La varietà è spesso eterogenea e persino le foglie di una stessa pianta possono presentare motivi diversi. Una cultivar classica è 'Glacier', nella quale la variegatura a macchie irregolari marmorizza le foglie dando alla pianta un aspetto bluastro. Fu creata in California negli anni Quaranta e diventò popolare come pianta da appartamento, ma coltivarla all'esterno in posizione riparata significa valorizzare una parete bianca.
Un tale assortimento di variegature richiede un occhio attento al momento di posizionare le piante. La popolare Hedera canariensis 'Gloire de Marengo', originaria di Canarie e Nord Africa, comunemente coltivata come pianta da interno ma che può crescere con soddisfazione anche all'esterno, può risultare insignificante contro un muro di mattoni rossi, ma su un muro di pietre color miele, bianco o giallo pallido, o lasciata insinuarsi in mezzo a piante dai fiori verde lime o color crema, porta sia se stessa che i suoi compagni a un livello di gran lunga superiore. 'Tricolor' conserva un po' di quel rosa che diversamente in altre edere è provocato soltanto da climi molto freddi; con steli porpora e smorzate variegature color nocciola, questa cultivar consente un piacevole accostamento con il rosso dei mattoni e i toni sabbia della malta cementizia.
H. helix 'Parsley Crested' e 'Fluffy Ruffles' sono due bellissime cultivar il cui nome dice già tutto, ognuna composta da un incredibile turbinio di contorsioni. Sono perfino più belle su muretti bassi, dove alucni impedimenti allo sviluppo delle radici possono accentuare ancor più l'arricciatura delle foglie.
Tra le edere più blasonate ci sono quelle con foglie sottili ed elegantemente punteggiate come 'Bill Archer', così nomenclata dal vivaista del Surrey che l'ha scoperta nel 1980. H. h. 'Erecta' è il jolly delle edere; le sue origini tardo vittoriane sono avvolte dal mistero, ma è sopravissuta quale mutazione ed è ben capace di reggersi da sé, senza bisogno di alcun supporto.
Le edere possono essere guidate anche su un semplice telaio di fil di ferro per dargli una forma topiata, o coltivate su corti paletti in vaso per formare pregevoli chiome da esporre su balconi e terrazze. C'è un'edera per ogni compito, per quanto impegnativo, per ogni giardino, anche se piccolo, e per ogni giardiniere. Se puoi permetterti solo un vaso alla finestra, allora fa sì che una cortina di edera sia tutto ciò che costituisce il tuo meraviglioso giardino.

Note di coltivazione
Le edere cresceranno praticamente in ogni tipo di terreno, ma in quelli leggermente alcalini staranno anche meglio. Sebbene il loro rigoglioso fogliame sembri suggerire il bisogno di umidità, in realtà preferiscono essere tenute piuttosto all'asciutto, pertanto sono adattissime per muri di case a strapiombo (N.d.t.: come quelle a Cuenca, Spagna) e hanno grande capacità di prosperare sotto il denso fogliame degli alberi di un bosco.
Gli esemplari appena piantati, però, dovrebbero essere ben irrigati almeno finché non si sono stabilizzati. L'edera può esere tenuta in forma tramite potatura; i rami legnosi più vecchi possono essere eliminati con cesoie o con una sega da taglio. Contrariamente a quanto si pensa, l'edera non è una parassita: si aggrappa grazie a corte radichette che lavorano come cuscinetti adesivi e non come insaziabili sanguisughe.

 

N.B.: Per saperne di più su sport e chimere, vedi l'articolo di Ugo Laneri