AQUILEGIA, FACILE E SPETTACOLARE

di Andrea Calanchi (Giardinaggio, maggio 2006)

La delicatezza delle corolle non deve trarre in inganno:
è una pianta robustissima e semplice da coltivare

 

Raffinate e leggere, le Aquilegia ("amor nascosto", "ballerina") sono erbacee perenni originarie di praterie, boschi e montagne dell'emisfero settentrionale. Appartengono all'affascinante famiglia delle Ranuncolacee, che comprende un grande numero di generi e specie di enorme importanza per il giardino (Aconitum, Anemone, Cimicifuga, Clematis, Delphinium, Helleborus, Pulsatilla, Ranunculus...).

Come molte delle loro parenti botaniche, le Aquilegia prediligono posizioni con luce filtrata nelle ore centrali della giornata, per esempio i margini del bosco, sulla linea di confine tra sole e ombra. Incantano per i fiori, coloratissimi, complicati nella struttura, eleganti, caratteristici per i loro lunghi speroni, ma anche per le foglie finemente divise, azzurro-verdi, che ricordano quelle delle felci. Ci svela alcuni segreti di questo genere Valentina Povero, dell'Erbaio della Gorra, vivaio specializzato in erbacee perenni.

1 Quali sono le specie e varietà più belle? Varietà di Aquilegia caerulea
Le varietà splendide o interessanti per qualche particolare sono innumerevoli. Si opera una distinzione relativa al Aquilegia Alpinaperiodo di fioritura: le più precoci, in fiore da fine marzo ai primi di maggio, sono costituite da varietà e ibridi di A. flabellata, originaria del Giappone, e dalla nordamericana A. canadensis, dai caratteristici piccoli fiori tubulari. Tra le forme di media precocità, da fine aprile ai primi di giugno, cito A. alpina e le tante varietà di A. vulgaris e A. caerulea; tra le tardive, in fiore da metà maggio a inizio luglio, A. chrysantha e le sue varietà.

2 Quali consiglia ai lettori?
Fra le precoci, le deliziose varietà nane di A. flabellata serie 'Cameo', non più alte di 10-12 cm, in diversi colori, caratterizzate da una fioritura generosissima; A. f. 'Nana Alba' (20 cm), dagli eleganti fiori bianco-ghiaccio, quasi trasparenti; gli ibridi di A.f. serie 'Spring Magic' (35 cm).
Tra le forme di media precocità, innanzitutto A. alpina (45 cm), specie rara e protetta della nostra flora, che, con i suoi grandi fiori penduli blu intenso, è l'unica forma botanica coltivata con una certa frequenza nei giardini. Tra le tante varietà a fiore bicolore, Aquilegia caerulea x 'Red Hobbit'A. caerulea x 'Red Hobbit' (50-60 cm), preziosa per il portamento compatto e i numerosissimi fiori dai lunghi speroni di colore rosso brillante e bianco puro. Aquilegia vulgaris var.plena'Nora Barlow'Una citazione particolare meritano le varietà a fiore doppio, derivate dalla forma botanica A. vulgaris var. plena: la mia preferita è senz'altro la classica A.v. 'Nora Barlow' (80-90 cm), dagli spettacolari fiori stradoppi rosa chiaro e bianco-verdi. Preziosa per il colore inconsueto è invece A.v. 'Ruby Port', dai piccoli fiori a pon pon rosso rubino molto scuro. Infine, per le forme a fioritura tardiva, mi limito alla splendida A. chrysantha 'Yellow Queen' (100 cm), una delle migliori in assoluto: robusta, vigorosa, generosissima, ha fiori grandi dai lunghissimi speroni, di una tonalità luminosa di giallo che conquista anche chi non predilige questo colore.

3 Qual è l'ambientazione adatta?
L'ambiente ideale, considerate la facilità di autodisseminazione e l'attitudine a prosperare anche in terreni diffìcili, è il giardino naturale, nel cui ambito hanno modo di diffondersi spontaneamente anno dopo anno con effetti spettacolari. In giardini più ordinati è però possibile coltivarle in gruppi isolati o in bordi misti, purché si abbia l'accortezza di eliminare tempestivamente i fiori appassiti per evitare l'autodisseminazione e l'eccessivo esaurimento dei cespi. Si ricorda però che, sui tempi lunghi, le fioriture dei vecchi esemplari risultano meno spettacolari rispetto a quelle dei primi due anni dall'impianto.

4 Deve coltivarle in piena terra?
Sono perenni pienamente rustiche, in grado di sopportare senza problemi gelate molto intense. Si possono quindi coltivare anche in montagna fino ad almeno 1500 m, dove però fioriscono in una fase più avanzata della stagione. Le specie alpine coltivate in pianura possono soffrire in caso di estati calde e umide. In generale, tutte le aquilegie amano posizioni fresche: nelle zone caratterizzate da estati molto calde vanno posizionate rigorosamente in mezz'ombra mantenendo costante l'umidità del terreno.

5 Come si piantano?
I periodi ideali d'impianto sono i mesi di ottobre e di marzo. Ciononostante, poiché nessun catalogo fotografico può competere con il fascino di una fioritura "dal vero", capita spesso Aquilegia clematiflorache gli appassionati si lascino tentare dall'acquisto di piante fiorite in aprile-maggio: aspettate che terminino in vaso la fioritura; poi recidete alla base gli steli fiorali e procedete all'impianto, tenendo presente che, date le elevate temperature diurne, la radicazione sarà più lenta ed è quindi necessaria molta costanza con le irrigazioni. Riguardo all'esposizione, in pianura e bassa collina è preferibile ripararle dal sole nelle ore centrali della giornata: ideale la collocazione a est, ma sono accettabili anche le ore di sole del secondo pomeriggio. Con il salire dell'altitudine può aumentare in proporzione anche l'esposizione alla luce solare diretta, fino a un impianto in pieno sole oltre gli 800 m. Nella preparazione del terreno incorporate uno strato di stallatico maturo, una concimazione organica di base che offrirà nutrimento sufficiente per almeno un anno. Buche di 30-40 cm di diametro sono sufficienti per esemplari acquistati in vasi larghi da 13 a 18 cm. In caso di terreno molto argilloso e/o pesante, o se intendete coltivare specie alpine, collocate materiale drenante (argilla espansa o ghiaia) sul fondo delle buche. Se viceversa il terreno è molto permeabile e sabbioso, l'aggiunta di un po' di torba neutra può migliorare l'effetto tampone evitando eccessivi disseccamenti in estate.

6 Quali le cure successive?
Le piante vanno irrigate generosamente subito dopo la messa a dimora. Nel caso di impianti primaverili, salvo anni particolarmente piovosi, è indispensabile irrigare periodicamente fino al sopraggiungere dell'autunno (con molta attenzione ai due mesi più caldi): solo dopo il primo inverno in terra le piante hanno approfondito adeguatamente l'apparato radicale e si sono conquistate una certa autonomia idrica. Queste problematiche risultano minimizzate nel caso di impianti autunnali. Quanto alle concimazioni di mantenimento, è sufficiente spargere a fine autunno o fine inverno un sottile strato di stallatico maturo intorno ai cespi e incorporarlo al terreno con una lavorazione superficiale. Indispensabile contrastare con costanza le erbe infestanti, soprattutto nelle prime fasi di crescita.


7 In inverno vanno protette?
Le aquilegie sono pienamente resistenti al gelo. In clima rigido, una pacciamatura di foglie secche potrà contribuire ad anticipare leggermente la ripresa vegetativa di fine inverno (oltre a contrastare un po' lo sviluppo delle infestanti).

8 Si possono coltivare in vaso?
Tutte le aquilegie possono vivere in vasi o altri contenitori: si prestano meglio quelle di taglia nana, come le cultivar di Aquilegia flabellata 'Cameo Blue-White'A. flabellata ('Cameo Blue-White', 'Cameo Light Red-White', Cameo 'Soft Pink', 'Nana Alba', 'Ministar' e altre), che possono fiorire abbondantemente in ciotole o vasi per diverse stagioni, rinvasandole una volta all'anno a fine inverno aumentando gradualmente le dimensioni fino a un diametro massimo di 20-22 cm per esemplare. Le forme di taglia media e grande, invece, fioriscono magnificamente in vasi di 18 cm di diametro nella primavera successiva alla semina e andranno poi coltivate in contenitori sempre più capaci fino a vasi definitivi che abbiano almeno 26 cm di diametro.
Ogni volta che le rinvasate, incorporate al nuovo terriccio un po' di concime granulare trivalente (NPK) a lenta cessione. Volendo, dalla comparsa dei boccioli fiorali e poi ogni 10 giorni sino alla fine della fioritura, potete somministrare un normale concime liquido per piante fiorite. Per favorire una rigogliosa rivegetazione a fine estate, fornite in settembre un po' di concime liquido per piante verdi. In entrambi i casi, conviene mantenersi un po' al di sotto delle dosi minime indicate sulle confezioni.
Come substrato di coltivazione mescolate in parti uguali buona terra da giardino e torba neutra, aggiungendo un po' di materiale inerte di piccola pezzatura (pomice, lapillo, argilla espansa) per favorire il drenaggio. Le piante vanno irrigate assiduamente durante la stagione vegetativa, non più di due volte al mese durante il riposo invernale (che devono trascorrere rigorosamente all'aperto). Tutte le varietà abbelliscono balconi e terrazzi riparati dal sole delle ore più calde, coltivate da sole o associate ad altre perenni che fioriscono contemporaneamente (per esempio Primula, Pulsatilla, Geranium, Digitalis, Campanula) oppure a felci rustiche, Heuchera, Hosta o altre perenni a foglia ornamentale, o ancora a varietà di Carex o di graminacee.

9 Resistono a malattie e parassiti?
Sono piante robuste e vigorose, in generale poco soggette all'attacco di agenti patogeni. Talvolta, a inizio primavera, possono presentarsi afidi localizzati sulla pagina inferiore delle foglie. Un trattamento a base di piretro è consigliabile solo in caso di infestazioni consistenti. D'estate, solo nelle zone di pianura, il fogliame può presentare tracce di mal bianco o, in alcune zone, essere infestato da Metcalfa pruinosa: il mio consiglio è quello di evitare trattamenti, rasando invece drasticamente le piante a pochi centimetri da terra. Facendo seguire irrigazioni costanti, a fine estate le foglie saranno ricresciute sane e rigogliose, per offrire il contributo ornamentale sino a fine autunno.

10 E' vero che i Var.Aquilegia vulgaris var. plenafiori si ibridano tra loro e quindi non si possono ricavare da seme piante identiche alla madre?
È verissimo, ed è anche in questa caratteristica che risiede il fascino delle aquilegie. L'estrema facilità di ibridazione, infatti, unita alla capacità di autodisseminarsi, ne fanno le autentiche regine del giardino naturale. Piantando inizialmente varietà diverse e poi lasciandole libere di disseminarsi, si diffonderanno spontaneamente anche a notevole distanza dall'impianto originario, assumendo colorazioni sempre nuove, creando varietà naturali dalle caratteristiche assolutamente imprevedibili e originali.
Se, viceversa, si desidera mantenere nel tempo le varietà originarie, è necessario eliminare tempestivamente le capsule fruttifere che persistono sugli steli dopo la fioritura, in modo da evitare l'autodisseminazione.
E' possibile (ma non semplice) ottenere semente pura solo coltivando isolatamente le varietà, mentre, per moltiplicare le forme ibride, l'unica alternativa all'acquisto di semi da un produttore specializzato è la divisione dei cespi di vecchi esemplari.


STEP BY STEP
Semina semplice
Effettuatela appena i semi sono maturi, nella seconda metà di giugno; la germinazione dei semi è piuttosto lenta e irregolare. Conviene utilizzare contenitori alveolari a fori di 2-3 cm di diametro, riempiti di torba (70%) soffice e sottile mista a sabbia fine (30%). I semi, posizionati sulla superficie e leggermente pressati con un dito, vanno coperti con uno strato sottilissimo utilizzando un setaccio a maglia fine.

Per alcune settimane le seminiere dovranno essere vaporizzate costantemente con uno spruzzatore, in modo che la superficie non risulti mai completamente asciutta. Durante i primi giorni dalla semina i plateau alveolari potranno essere posizionati in piena ombra. Quando i semi incominciano a germogliare (3^-4^ settimana), l'ideale è collocarli al sole protetti da una rete ombreggiante a trama media (50%), sebbene ciò richieda qualche vaporizzazione in più.

Così, infatti, si garantisce uno sviluppo armonico delle plantule, evitando l'eziolatura (allungamento degli internodi conseguente alla carenza di luce). Le piantine sono pronte per il trapianto dopo 6-8 settimane. È consigliabile un passaggio in vaso da 8-10 cm di diametro, dove possono essere ricoltivate per alcune settimane prima dell'impianto in piena terr
a.






Per saperne di più
Dove acquistarle

II vivaio L'Erbaio della Gorra (Casalborgone, TO, tel. 011/9174168, www.gorraonline.it), condotto da Valentina Povero, coltiva oltre 600 specie di erbacee perenni, fra cui 18 tra specie e varietà di Aquilegia, circa 100 Sedum e un'ampia collezione di graminacee ornamentali; e poi annuali da fiore, aromatiche, piante da orto: telefonate o guardate in internet per conoscere i giorni in cui poterlo visitare. Se invece volete acquistare per corrispondenza, il catalogo può essere richiesto al vivaio o scaricato da internet.

Quanto costano

Gli esemplari delle varietà citate costano 3,50-4 Euro in vaso da 13 cm, oppure 6-7 Euro in vaso da 18. Una bustina di semente, reperibile nei garden center e ipermercati, costa 1,50-2 Euro.

Attenzione
L'aquilegia è velenosa, se ingerita, per il contenuto in glicosidi che danneggiano il cuore.

Aquilegia vulgaris 'Fabienne'