PER IL BENESSERE DELLE PIANTE
di Francesca Oggioni, da Acer, febbraio 2006

Dall'abuso delle potature alla lotta biologica, alla comunicazione ai cittadini.
Sono alcuni dei temi affrontati dai relatori intervenuti al convegno organizzato per promuovere
" Sigillo Verde", nuovo iter formativo per qualificare la gestione del verde ornamentale

È stato piacevole, oltre che istruttivo, assistere a un convegno dove la capacità comunicativa dei relatori tiene il pubblico "incollato" alle sedie, dove i messaggi, semplici e chiari, lanciano sfide su temi che tutti i giorni ci troviamo a dibattere. È accaduto al convegno "Le nuove frontiere per un verde di qualità", tenutosi il 25 febbraio 2006 a Reggio Emilia e organizzato dalla Camera di Commercio IAA (Industria, agricoltura e artigianato) e dal Consorzio Fitosanitario della Provincia di Reggio Emilia.
Una mattinata in cui si sono susseguite interessanti comunicazioni, a partire da quella di Alberto Vanzo, del settore Gestione verde del Comune di Torino, che con entusiasmo ha spronato le numerose imprese del verde presenti in sala ad approfondire le conoscenze, a formare gli operatori, a osare nella gestione del verde pubblico.

Potature queste sconosciute
Nella sua prima relazione Stefania Gasperini ha saputo, con toni appassionati, comunicare informazioni e dati tecnici, botanici, fisiologici che in Italia non fanno ancora parte del patrimonio culturale comune. In seguito, ha approfondito il tema della potatura come sistema che altera l'equilibrio della pianta da considerare perciò come necessaria solo in determinate condizioni, e da praticare solo a patto che si conosca la specie sulla quale si interviene. Interessante a questo proposito la tabella di confronto presentata sulla tolleranza alle potature da parte delle diverse specie. "In Italia si pota poco, ma si taglia troppo", questo il suo chiaro messaggio. Importante anche il tema degli strumenti urbanistici che possono indicare modelli per la gestione del verde pubblico e privato. È il caso del Regolamento del verde come strumento del Comune per tutelare un patrimonio, per fornire indirizzi di uso e per limitare l'impoverimento del verde pubblico e privato. Anche il cittadino deve sapere che cosa è meglio fare nel proprio giardino una volta che è morta una pianta e con che cosa è opportuno sostituirla. In seguito a tali circostanze si può scegliere se reintrodurre la vegetazione autoctona o avvalersi, a determinate condizioni, di vegetazione alloctona, ma comunque pregiata.

Lotta biologica
Nicoletta Vai, del Servizio fitosanitario regionale, ha affrontato il tema della fitopatologia in ambito di verde ornamentale, presentando i possibili sistemi efficaci di lotta biologica, peraltro perseguiti da anni, come obiettivo non solo nel verde pubblico, dal servizio regionale dell'Emilia Romagna. La relatrice ha illustrato l'argomento delle consociazioni a livello ornamentale che possono favorire la lotta soprattutto agli insetti patogeni.

Sigillo Verde
Anselmo Montermini del consorzio fitosanitario di Reggio Emilia ha presentato il percorso formativo "Sigillo Verde": una strada per qualificare il lavoro svolto dalle imprese nella gestione del verde ornamentale. L'impegno dei partecipanti all'iniziativa è stato sintetizzato dal motto: "Sigillo verde... per il benessere delle piante".


Il successivo vivace dibattito è servito a sottolineare nuovamente che in ogni processo decisionale è fondamentale una comunicazione tecnica che riporti i motivi dell'evento. Sia che si tratti di temi ad ampia scala, sia che si tratti dell'abbattimento di un'alberata stradale, occorre spiegare alla gente il perché delle iniziative che vengono intraprese, soprattutto quando si deve rinunciare a qualche elemento del verde pubblico.
Solo creando una base culturale comune sarà possibile fare accogliere con maggiore fiducia le scelte delle amministrazioni. Nella fiera Esterno casa, sede del convegno, una mostra degli "orrori" con gigantografie di alberi afflitti da potature assurde, purtroppo molto frequenti, ha permesso di puntare l'indice proprio su chi male ha operato nella cura del verde pubblico, nostro bene comune.