UNA RIPULITA NEGLI SCAFFALI DEGLI ANTIPARASSITARI
Traduzione di Mariangela Barbiero (The Garden, aprile 2001)

 


Il numero di insetticidi, fungicidi e diserbanti disponibili per il giardinaggio hobbistico
sembra destinato a ridursi dopo la revisione dei loro principi attivi. Questo, secondo Richard Trow-Smith, sembra forse avere a che fare più con l'economia che con la sicurezza.

 

Principi attivi e formulazioni


I pesticidi comprendono insetticidi, fungicidi ed erbicidi, e sono venduti in una varietà di formulazioni: spray pronti per l'uso, concentrati, polveri, e anche gel per spennellature, a seconda delle situazioni e dell'organismo da debellare.
I principi attivi sono gli elementi chimici contenuti nelle formulazioni pesticide che di fatto uccidono l'organismo preso di mira. I principi attivi e le singole formulazioni sono entrambi sottoposti a severi test.

Negli scaffali dei prodotti chimici dei garden center mancheranno parecchi nomi familiari nei prossimi due anni, a mano a mano che le nuove regolamentazioni cominceranno a produrre i loro effetti.

 

Nei prossimi due anni i giardinieri e le attività commerciali connesse al giardinaggio, vedranno un drastico taglio dei prodotti chimici usati per il controllo delle avversità delle piante e delle infestanti, in grazia dell'iniziativa dell'Unione Europea (UE) mirante a omogeneizzare nei suoi stati membri la reperibilità sul mercato dei pesticidi. Conseguenza quasi certa sarà una netta riduzione del numero di principi attivi disponibili per la difesa delle coltivazioni nei settori dell'agricoltura, selvicoltura, ortofloricoltura professionale e hobbistica. È probabile che nel Regno Unito il numero totale di pesticidi chimici che otterranno l'omologazione passi da circa 800 a poco più di 300.
Molti di questi 300 prodotti sono nomi familiari ai giardinieri ma al momento le incertezze che circondano il processo di omologazione europea sono tali che non c'è garanzia alcuna che prodotti pur basati su questi principi attivi saranno disponibili nei garden center del Regno Unito dopo il 2003.


Revisione chimica

La standardizzazione delle procedure di omologazione dei pesticidi da parte dei governi nazionali è solo uno degli elementi di un percorso inteso ad arrivare a una regolamentazione comune tra gli stati europei, un passo importante verso un mercato unico.
Per quanto riguarda i pesticidi, l'UE ha deciso di stilare una lista di composti chimici approvati dalla Comunità. Un principio attivo deve essere stato approvato per poter entrare nell'elenco di prodotti chimici che lo contengono e che possono essere venduti all'interno dell'UE, ma spetta poi a ogni singolo governo nazionale la decisione finale sulla sua messa in vendita all'interno dei propri confini. Prodotti che contengono composti chimici non inclusi nella lista non possono essere venduti legalmente in nessun paese dell'Unione.

Il primo passo per la Commissione europea fu di impegnarsi in un ambizioso programma di revisione di tutti i pesticidi esistenti allo scopo di valutarne la sicurezza.
Il processo di revisione comiciato di fatto nel 1991 ha progredito molto lentamente. I rappresentanti nazionali hanno impiegato molto tempo per accordarsi sulla definizione dei meccanismi di gestione delle procedure, col risultato che a tutt'oggi sono stati valutati solo 90 principi attivi su un totale di 800. E di questi 90 solo il 18-20% ha ricevuto l'approvazione che permette di includerlo nella lista di omologazione europea.
Evidentemente il processo aveva bisogno di essere velocizzato. La Commissione europea riconobbe che l'elenco di composti chimici da passare in rassegna poteva essere significativamente ridotto dato che le liste nazionali di omologazione includevano prodotti divenuti obsoleti o per i quali la domanda restava confinata ad alcuni impieghi di secondaria importanza. Decise perciò di chiedere direttamente ai fabbricanti quali fossero i prodotti per cui ritenevano valesse la pena di sostenere le spese di un processo di revisione, e diede loro tempo fino al primo settembre 2000 per rispondere.

Pesticidi venduti sotto forma concentrata che
richiede diluizione stanno diventando più rari.

Confezioni spray, premiscelate e pronte all'uso sono sempre più diffuse

I professionisti devono sostenere un esame e ottenere il 'patentino' per poter far uso di pesticidi e devono indossare indumenti protettivi e mascherine.


Analisi costi/benefici

Poiché spettava ai fabbricanti di sostenere i costi di valutazione dei principi attivi presenti nei loro prodotti, essi dovettero mettere a confronto entrate e uscite sulla base delle previsioni di mercato per ogni prodotto interessato. Nel Regno Unito una valutazione completa di un prodotto da parte delle autorità incaricate per conto dell'UE può costare circa 120.000 sterline (177mila euro o 343 milioni di lire), senza che vi sia garanzia di approvazione. Le aziende non possono quindi contare sul totale recupero di un investimento così rilevante.

Per prodotti usati su vasta scala in agricoltura (per colture come cereali, viti, colza e patate) i mercati potenziali sono enormi, per cui i costi per la raccolta e la valutazione dei dati richiesti dalla Commissione (per esempio sulla tossicità per l'uomo, la fauna e la flora, sui residui chimici nel raccolto o sulla loro persistenza nell'ambiente) sono facilmente giustificabili.
Molto più difficili da prendere sono le decisioni di investire su prodotti usati per colture su scala ridotta, come frutta e verdura, in cui il potenziale di ritorno finanziario è di molto inferiore. Il settore della ortofloricoltura è quello che se la cava peggio e si trova in fondo alla scala delle priorità di investimento per i produttori di pesticidi poiché è un segmento del mercato che tradizionalmente rappresenta solo una piccola frazione delle entrate complessive.
Il risultato delle delibere societarie fu l'annuncio alla Commissione dell'intenzione di sottoporre all'esame di revisione solamente 300 principi attivi circa. E questo è solamente l'inizio: alcune aziende potrebbero trovare proibitivi i costi dell'intero pacchetto di valutazione e raccolta dati.

E resta una grande incognita. Una volta sottoposto l'intero pacchetto dati, le società dovranno indicare per quali colture è richiesta l'approvazione di ciascun prodotto chimico, e se è riservato all'uso professionale o ne comprende anche l'impiego nel settore amatoriale. Nessuno sa ancora quali prodotti copriranno anche questo settore, ma in considerazione delle sue ridotte dimensioni, le previsioni sono sfavorevoli. E le prospettive sono particolarmente cupe per i prodotti chimici da impiegare su colture commestibili, perché l'approvazione, richiesta per ciascuna coltura, è solitamente legata a test separati sui residui, spesso da eseguire in diversi momenti dell'anno.

 

Per il controllo dell'oziorrinco è a disposizione del mercato hobbistico un prodotto a base di Imidaclopride, principo attivo che ha passato l'approvazione.

I classici prodotti a base di rame, come la poltiglia bordolese, vengono appoggiati nel processo di revisione della UE.

I prodotti con principi attivi a base di estratti vegetali, come il rotenone che si ricava da Derris indica, sono esentati dalla revisione.

I controlli biologici, quali l'uso del predatore Cryptolaeumus per la cocciniglia farinosa, diventeranno allettanti alternative.

 

RAGGI DI SPERANZA

Tuttavia l'orizzonte non è tutto nero, poiché certe formulazioni e certi prodotti chimici sono esentati dalla revisione, come le formulazioni basate su principi attivi 'sfusi', impiegati in grandi quantità come materie prime industriali, quali zolfo, rame, e il sapone liquido. Fungicidi tradizionali a base di zolfo rimarranno disponibili, così come gli insetticidi a base di acidi grassi di origine naturale. Anche il rotenone, il piretro e altri prodotti con principi attivi estratti dalle piante saranno esenti dalla revisione, così come rimedi biologici come i nematodi patogeni usati contro limacce e oziorrinchi.

C'è un cauto ottimismo circa le buone probabilità di rimanere che hanno alcuni prodotti (compresi tra i 300 principi attivi rimasti) già registrati per uso hobbistico, sempre che le società decidano di includerli nella presentazione finale per la revisione. Il settore del giardinaggio amatoriale vanta eccellenti parametri di sicurezza poiché i prodotti già approvati nel Regno Unito per uso hobbistico hanno dovuto dimostrare la loro sicurezza d'impiego durante il corso di molti anni nell'orticoltura professionale e amatoriale prima di poter essere presi in considerazione dalle autorità preposte all'approvazione. E di grande aiuto può anche essere il fatto che da tempo sono in vendita formulazioni e confezioni di prodotti premiscelati e già pronti per l'uso, che evitano ai giardinieri di manipolare prodotti concentrati con conseguente maggior rischio di errori e spargimenti.
Nel mentre il processo di revisione continua, la regolamentazione dell'UE consente che prodotti non ancora approvati possano essere venduti fino al 25 luglio 2003, e i governi nazionali possono inoltre presentare un'istanza per l'uso di uno specifico prodotto chimico all'interno dei confini nazionali, portando peraltro prove inoppugnabili che nessuna alternativa efficiente sia disponibile.
Un ulteriore raggio di speranza viene anche dai cambiamenti avvenuti nel mercato del giardinaggio. Durante il corso degli anni passati, molte aziende chimiche hanno rinunciato del tutto ai loro settori di ortofloricoltura, principalmente a causa dei costi sempre più elevati per la fornitura di una sempre maggior quantità di dati sulla sicurezza di ogni prodotto. Come risultato in questo settore sono rimaste solo poche ma grandi società e, in grazia di un'integrazione economica sempre più intensa, queste ora considerano il mercato su base europea. Il mercato del giardinaggio paneuropeo è divenuto perciò grande abbastanza, per le società rimaste in campo, da giustificare gli enormi costi richiesti per lo sviluppo e il testaggio di nuovi prodotti e le relative procedure di approvazione. Probabilmente in futuro si concentreranno sullo sviluppo di alcuni pochi principi attivi in grado di contrastare un'ampia varietà di parassiti, malattie e infestanti, supportati da dati in grado di coprire un'ampia gamma di colture sia alimentari che ornamentali.
Malgrado ciò, molte note formulazioni chimiche familiari ai giardinieri spariranno dagli scaffali nel 2003, non a causa di una loro presunta tossicità o pericolosità ambientale, ma perché è antieconomico il processo di ottenimento dell'approvazione in un mercato relativamente piccolo. Quindi, piuttosto che fare assegnamento sui prodotti chimici che sopravviveranno alla revisione, il giardinaggio hobbistico può trovare più utile adottare un approccio maggiormente integrato per il controllo di parassiti e malattie.

Dobbiamo tutti cercare alternative all'uso dei controlli chimici. Per esempio, contro le infestanti usare la pacciamatura invece che i diserbanti, contro i parassiti usare prodotti a base di estratti vegetali e acidi grassi invece che pesticidi, e ricorrere a fungicidi a base di zolfo. Potremmo inoltre selezionare cultivar con maggior resistenza naturale a pesti e malattie e adottare periodi più lughi di rotazione delle colture nell'orto. Tali passi, associati all'adozione di migliori pratiche agronomiche e a condizioni colturali più adeguate e più in sintonia coi ritmi naturali della natura, sono necessariamente una cattiva cosa?


L’USO DEI PESTICIDI IN GIARDINO



La politica della Società sull'uso dei pesticidi è esposta ne: “L’uso dei prodotti chimici in giardino”- pubblicazione che fa parte della serie di Direttive per la Conservazione e l'Ambiente (Conservation & Environment Guidelines).
L'RHS appoggia quanto si sta facendo per garantire che i pesticidi siano testati a fondo secondo ogni moderno standard, ma si preoccupa che prodotti che hanno dato buona prova di sé nei giardinii spariscano per cause economiche che niente hanno a che vedere con problemi di pericolosità o degrado ambientale.
La Società rispetta il desiderio di alcuni giardinieri di perseguire pratiche di coltivazione organica e di evitare l'uso di prodotti chimici sintetici; tuttavia ritiene che insetticidi, fungicidi ed erbicidi siano utili strumenti in un giardino e che possano offrire risultati affidabili ed efficaci se usati appropriatamente.
David Senior, direttore tecnico di VITAX-Inghilterra, fabbrica di prodotti chimici per il giardinaggio, ha detto: "Pochi pesticidi per impiego nell'orto di casa sopravviveranno al processo di revisione poiché l'accertamento dei residui chimici presenti in ogni tipo di prodotto agricolo ha costi proibitivi."
I gruppi ambientalisti in generale accolgono con soddisfazione le restrizioni legislative della UE.
Sandra Bell de "Gli amici della Terra (FOE)" ha detto che l’ammontare totale dei pesticidi, o principi attivi, usati sia in casa che in giardino in Gran Bretagnia nel
1998 fu di 1.887.000 kg. Benché l’uso agricolo fosse stato di gran lunga superiore, l’uso domestico era molto significativo e poiché l'uso di indumenti protettivi era raramente usato in casa, la sicurezza del prodotto diventava sempre più importante.
“Alcuni di questi prodotti chimici agiscono come veleni neurotossici e altri distruggono i sistemi ormonali” ha affermato. "Possediamo informazioni su particolari pesticidi che riteniamo siano estremamente rischiosi e possiamo indicare quali siano e in quali precisi prodotti per il giardino si trovino."
L'Amministratore delegato dell'HDRA (Henry Doubleday Research Association), Alan Gear, ha detto di accogliere positivamente le restrizioni legislative sull'uso dei pesticidi in giardino. La sua organizzazione è stata 'felice dl veder ridotto il numero di prodotti offerti in vendita'. "Il volume di pesticidi usati per usi non agricoli
, soprattutto nell’orticoltura amatoriale, è sorprendentemente alto. I giardini di casa ne costituiscono una piccola parte, ma anche così le quantità non sono affatto insignificanti." Egli ha detto. "Il nostro punto di vista è che considerato il carico nocivo di prodotti agrochimici immessi nell'ambiente, anche le picolezze hanno il loro peso."

Per maggiori informazioni
- HDRA (pesticidi alternativi): tel. 01203.303517- www.hrda.org.uk
- FOE (tossicità dei pesticidi): tel. 0207.566 1716

 

 

Problemi per il controllo delle avversità
Gli effetti della revisione porteranno problemi di controllo delle avversità che affliggono susini, peschi, frutti di bosco, ciliegie, viti, carote, cipolle e porri. Sarà sempre più difficile combattere cocciniglie a scudetto, cocciniglie farinose, minatori foliari, mosca del cavolo, della carota e della cipolla.
Né ci sono fungicidi attualmente a disposizione per il giardiniere amatoriale contro la botrite della peonia, il colpo di fuoco della piracanta, la ticchiolatura delle specie ornamentali (salvo la macchia nera della rosa), la ruggine del fagiolo, la ruggine del porro, la peronospora della cipolla, la verticillosi o la fitoftora.

 

 

Ulteriori informazioni sui pesticidi si trovano in "Conservation and Environment Guidelines " e "Problem Profiles" sul sito dell'RHS www.rhs.org.uk.
Vedere inoltre: "About our products" sul sito della Crop Protection Association www.cropprotection.org.uk - tel. 01733 349225.