COME CONTROLLARE IL MAGGIOLINO COMUNE
di Elio Tiberi (da Giardinaggio, dicembre 2004)

 

II maggiolino comune (Melolontha melolontha) è un coleottero diffuso in tutta Europa, e in Italia prevalentemente nelle zone settentrionali. Gli adulti si nutrono di foglie di piante forestali e di piante da frutto. Le larve vivono nel terreno mangiando le radici di diverse colture erbacee, forestali, da frutto e la vite, determinando deperimenti vegetativi, riduzione di sviluppo delle piante e, nei casi più gravi, la loro morte. Particolarmente suscettibili sono i meleti innestati su portinnesti nanizzanti, il cui apparato radicale è molto ridotto e localizzato negli strati superficiali del terreno.

II ciclo biologico dell'insetto è triennale, cosicché ogni tre anni si verifica un picco di volo che deve essere represso, al fine di tenere la popolazione dell'insetto sotto controllo. Nei terreni in cui il maggiolino è presente si possono adottare contromisure agronomiche, chimiche e microbiologiche, le quali però non sono del tutto risolutive.

Negli ultimi anni il metodo più efficace, ecologico e sicuro per il controllo dei maggiolini prevede l'utilizzo di reti da stendere sul terreno, attraverso cui agli insetti sfarfallanti si blocca l'uscita dal terreno e la possibilità di accoppiamento per completare così il ciclo biologico e aumentare il numero di soggetti che potenzialmente possono danneggiare le colture. Inoltre si impedisce alle femmine dell'insetto di ovideporre nel terreno dopo aver terminato il volo di accoppiamento.

Ultima nata fra le reti è la Rete Maggiolino di Arrigoni (tel. 031.803280), realizzata in monofilo di polietilene ad alta densità, di colore nero. È composta da catenelle nel senso longitudinale e da fili di legatura nel senso trasversale. Con questo particolare intreccio tutti i fili sono solidali fra loro e non possono scorrere o spostarsi con lo sfregamento sul terreno.
La rete va posizionata sul terreno ogni tre anni, frequenza con la quale il problema si presenta con maggior gravità. La sistemazione della copertura deve essere eseguita lungo tutti i filari e a una distanza di almeno 5 m dalle ultime piante che si intendono salvaguardare, al fine di evitare che gli insetti entrino dal terreno adiacente e si diffondano in tutto il giardino. Dopo aver disteso la rete, si esegue la chiusura accurata degli spazi sulla fila tra una rete e l'altra con dei semplici chiodi di ferro, al fine di evitare l'entrata o l'uscita degli insetti da questi spazi. La stessa operazione deve essere eseguita con molta cura intorno agli alberi, dove più facilmente si possono creare i pertugi dai quali gli insetti riescono a passare.