LA CARIE DEL LEGNO

Grave sintomatologia degli alberi ornamentali provocata da funghi

di Mario Ferrari e Andrea Fontani (Giardini, febbraio 2006)


Cavità lungo il fusto indotta da carie




Le carie del legno sono sintomatologie causate da parassiti a carico degli organi legnosi che, come conseguenza, degenerano il legno in tutta la sua sezione, sia quello giovane esterno (l'alburno), sia quello più vecchio interno (il duramen).
Responsabili di questa patologia sono dei funghi che si nutrono del legno (funghi xilovori) e che hanno la caratteristica di attaccare diverse piante arboree e arbustive. Entrano nel legno, generalmente per ferita, e s'insediano dando origine all'infezione, che sarà più o meno grave in funzione della capacità reattiva della pianta e del suo stato fisiologico e sanitario: più una pianta è efficiente, maggiore sarà la sua capacità reattiva tesa a contrastare l'insediarsi dell'infezione a carico degli organi legnosi. Le carie evolvono grazie principalmente agli enzimi prodotti dai funghi in grado di demolire la parete cellulare. Tali enzimi agiscono generalmente a due livelli: alcuni attaccano la cellulosa producendo carie bruna, altri demoliscono la lignina e vari altri componenti della parete producendo carie bianche, le quali possono assumere diversi aspetti morfologici (spugnose, fibrose, lamellari, ecc).

DANNI PRODOTTI
La demolizione e la disgregazione degli organi legnosi, conseguenza dell'insediamento di una carie, produce danni funzionali ed estetici:
disorganizzazione dei tessuti conduttori, che perdono continuità nei punti esterni interessati dalla carie
alterazione funzionale dei tessuti meccanici, con perdita di resistenza e rischi di rotture e schianti di parti di piante o di piante intere se l'alterazione interessa le radici, il colletto o la parte bassa del fusto
formazioni di cavità esterne o interne agli organi legnosi
disorganizzazione dei meristemi cambiali (tessuti le cui cellule, dividendosi, ne generano di nuove) e delle barriere difensive del legno, che non sempre riescono a reagire al processo degenerativo
lento e progressivo indebolimento fisiologico delle piante colpite
danni estetici per la formazione di cavità o lesioni esterne nel legno e per l'indebolimento della pianta che manifesta chiome sofferenti

Queste infezioni evolvono e nel tempo possono produrre danni sempre più importanti che spesso portano, per problemi di sicurezza, anche all'abbattimento della pianta.


La pianta giusta al posto giusto

I funghi xilovori, responsabili delle carie, entrano nel legno attraverso le ferite e s'insediano preferibilmente su piante stressate e fisiologicamente non molto efficienti e reattive. Occorre pertanto, quando si progetta un giardino, considerare quegli aspetti che potrebbero indurre una maggiore o minore suscettibilità delle piante alla carie. È, infatti, indubbio che la messa a dimora di alberi particolari, senza tener conto delle loro esigenze pedoclimatiche, li esporrà a stati di stress e, di conseguenza, all'aggressione di agenti patogeni, tra cui le carie. Così come sono fattori predisponenti alle infezioni del legno le scriteriate e assurde potature, soprattutto nel caso di ripetuti interventi o capitozzature, che la pianta non sempre riesce a cicatrizzare. Quindi, per limitare questi problemi occorre buon senso, facendo eseguire gli interventi manutentivi a personale specializzato, tenendo sempre un occhio di riguardo alla buona pratica agronomica e alla fisiologia della pianta.

 

Come si propaga l'infezione
I funghi penetrano in corrispondenza di qualsiasi lesione del legno, sia nella parte aerea che nell'apparato radicale (anche per contatto con i residui vegetali infetti). All'interno della pianta la diffusione dei funghi xilovori può avvenire sia per via intercellulare, sia attraverso i vasi del tessuto conduttore. Anche molti insetti che aggrediscono il legno delle piante ospiti (Lepidotteri rodilegno e Coleotteri scolitidi) spesso sono attivi propagatori delle carie, passando dai tessuti infetti a quelli sani: questi insetti, spostandosi dalle piante infette a quelle sane, contribuiscono alla diffusione delle carie nell'ambiente. I funghi responsabili delle carie si conservano nell'ambiente sia formando i tipici corpi fruttiferi (ad esempio, le tipiche mensole sul legno) che diffondono le spore sessuate, sia come struttura miceliare nel legno infetto o cariato.

Carie lungo una branchetta

 

 


Carpofori di
un fungo agente di carie lungo il fusto

 

I funghi responsabili delle carie
Marciume radicale di Armillaria mellea


Marciume radicale di Armillaria mellea



Carie basale da Armillaria mellea
Esistono diversi funghi responsabili delle carie sulle piante arboree dei nostri giardini. Alcuni producono veri e propri marciumi radicali, come Armiliaria mellea (il cui frutto è costituito dai noti funghi chiodini, commestibili) che produce una carie bianca fibrosa. Altri funghi xilovori producono carie localizzate su colletto, fusto o branche principali.

funghi più frequenti

Fomes annosus (o Heterobasidion annosum)
Responsabile di marciumi radicali e di carie interne al fusto di conifere e alcune latifoglie di interesse paesaggistico. La carie è di tipo spugnoso; il legno, specialmente nella parte centrale, degenera con alterazioni cromatiche brunastre. Il corpo fruttifero è costituito da grosse mensole brunastre nella parte superiore, e di colore più chiaro nella parte inferiore, che è porosa.

Fomes fomentarius
Colpisce il fusto e le grosse branche di alcune conifere e di molte latifoglie come querce, faggio, platano, tiglio, frassino, ecc. La carie è chiara, anche se il legno poi tende ad inscurire e a degenerare in modo polverulento. I corpi fruttiferi sono delle mensole cuoiose, di colore grigiastro con zonature, che col tempo raggiungono un notevole spessore.

Inonotus hispidus
Colpisce molte latifoglie, soprattutto querce; produce una carie bianca con disgregazione del legno. I corpi fruttiferi sono a forma di mensola con la parte superiore di colore rosso-brunastro.

Coriolus versicolor
Frequente su molte latifoglie forestali e coltivate. La carie è bianca, il legno degenera in modo fibroso e spugnoso. I corpi fruttiferi sono poco spessi e non molto grandi (circa 410 cm di larghezza); frequentemente sono posti a gruppi sovrapposti come tegole di un tetto e si fondono tra loro. La parte superiore dei corpi fruttiferi è vellutata e molto zonata, il colore è variabile dal bianco giallastro lungo i margini fino a diventare più scuro, con zonature verdastre, grigie e brune, nelle parti centrali e all'attaccatura.

Carie lungo il fusto con formazione di carpofori di Coriolus sp.


Phellinus pomaceus

Colpisce alcune latifoglie, soprattutto rosacee arboree e arbustive, in particolare del genere Prunus. La carie è bruna e il legno disgrega in modo spugnoso. Il corpo fruttifero è ellissoidale, di colore nocciola-rugginoso e si forma parallelamente all'asse legnoso colpito.

Ganoderma lucidum
Frequente su molte latifoglie come pioppi, bagolaro, gelso, ippocastano, tiglio, aceri, platani, querce e frassini. La carie è bianca, spugnosa e facilmente disgregabile. Il corpo fruttifero ha un cappello molto grande (raggiunge i 30 cm) di colore rosso scuro brillante, con i margini più chiari.

Ganoderma applanatum
Frequente su molte latifoglie come gelsi, pioppi, platani, bagolaro, tiglio. Attacca generalmente a livello del colletto o nella parte più bassa del tronco; è molto frequente nell'ambiente urbano. Questo fungo produce una carie bianca e un marciume radicale spugnoso con grave danno alla stabilità basale della pianta colpita. I corpi fruttiferi, che raggiungono discrete dimensioni, sono opachi, a forma di mensola con la parte superiore di color bruno-grigiastro con margine generalmente più chiaro.

 

Carpoforo di Phellinus su robinia con colonizzazione di Thricoderma sp.

Carpofori di Ganodenna su platano con evi-denziazione della carie nella sezione del fusto tagliato

Particolare di corpo fruttifero di Ganoderma applanatum