PRO E CONTRO

COME RIPARARE UN ALBERO MOLTO VECCHIO

(L'Ami des Jardins et de la Maison, gennaio 2005)
Traduzione di Mariangela Barbiero


Se ha subito dei tagli e delle potature importanti, un vecchio fruttifero può mostrare dei segni di debolezza. Numerosi parassiti si installano sotto le scorze, attirando picchi e sitte che praticano buchi nelle cortecce. Le piaghe mal cicatrizzate marciscono e se sono molto importanti cominciano ad aprirsi grossi buchi. È impossibile mascherarli con un semplice prodotto cicatrizzante o un mastice. Fate come i nostri vecchi che non esitavano a tapparli con una malta fatta di 1/3 di calce idraulica e 2/3 di segatura di legno. Utilizzate della segatura non trattata (di legna da ardere o di segheria). Fate una mescola abbastanza spessa che potrete applicare con la cazzuola e che dovrà prendere bene e aderire nelle piaghe che saranno state grattate in precedenza fino al legno sano. Per finire, lisciate la superficie esterna con un grosso pennello bagnato, una tale riparazione tiene parecchi anni. Poi, non esitate a rinnovare le vostre medicazioni non appena mostrano dei segni di debolezza.

 

UN 'NO' SECCO ALLA CURA DELLE CAVITA'
(L'Ami des Jardins et de la Maison, marzo 2005)

Il problema. A seguito di una ferita, c'è il rischio che nel legno si formi una cavità. Di questo processo sono responsabili dei funghi lignivori che decompongono appunto il legno. Nel tempo il marciume interno può rendere fragile il ramo o il tronco, che rischiano dunque di rompersi.

La soluzione. Siamo imbelli di fronte a questi funghi che, una volta installati, non si possono più far sloggiare. Pulire e drenare queste tasche parzialmente riempite di acqua sono reazioni istintive da proscrivere. La raschiatura e la pulizia rischiano di nuocere ai meccanismi naturali di difesa dell'albero che tenta di compartimentare queste zone degradate per frenare la loro espansione. Peraltro, una cavità piena di acqua non aumenta di dimensioni poiché i funghi non possono vivere in ambiente sprovvisto di ossigeno.
Il meglio è di non fare niente... e soprattutto di evitare di ferire gli alberi!