A CHI GIOVA TAGLIARE GLI ALBERI DI PIAZZA LIBERTA'?

La petizione popolare dei cittadini ha già raccolto più di 1500 firme,
contro l'abbattimento degli alberi e contro l'ampliamento inutile delle corsie.


di Ilaria Ericani - portavoce del Comitato per la Salvaguardia degli Alberi di Piazza Libertà

(Il Vicolo n. 121 - 2008 ,
edizione straordinaria)


Il Comitato di Piazza Libertà è stato costituito non perché sia uno sport di moda fra i cittadini di Trieste, ma perché ci troviamo ancora una volta davanti ad una decisione presa dall'alto che comprometterebbe seriamente l'immagine della "cartolina d'ingresso della città", come il nostro Sindaco ama definire Piazza Libertà.
Il progetto preliminare di riqualificazione della piazza, che è stato approvato in Consiglio Comunale, non è molto gradito a Dipiazza, visto che si è astenuto dal voto; ma il balletto della politica gli ha imposto di farsi da parte per non innescare uno scontro all'interno della maggioranza. Il sindaco ci aveva ascoltato ed aveva trovato ragionevoli le nostre perplessità rispetto al progetto. Vogliamo esporle brevemente ai cittadini in modo da informarli su quanto si sta deliberando, affinchè possano opporsi tramite le firme che ci accingiamo a raccogliere con una serie di banchetti.
L'intento principale del progetto sta nello snellire il futuro traffico, previsto in relazione all'apertura del Silos (troppa grazia e lungimiranza stavolta, da parte del Comune che, d'altro canto, non si accorge del degrado e della sporcizia che stanno rovinando l'ultima riqualificazione della piazza): ma le 7-8 corsie destinate alle macchine, previste nella zona adiacente a via Ghega, servono solo ad accorpare in una sorta di autostrada le comode direttrici che attualmente ruotano attorno al giardino in senso unico. Inoltre la variante in questione risulterebbe scollegata da un piano generale del traffico, ancora da definirsi. Senza contare che questa nuova operazione di "riqualificazione" è partita alcuni anni fa (finanziamento statale concesso nel 2003) e in tutto questo tempo il Comune non si è preoccupato di informare adeguatamente i cittadini.
Il punto nodale della questione è quindi la nuova piattaforma pedonale di fronte alla stazione.

Ma a chi giova? Non ci risultano città in cui il fronte-stazione sia stato pedonalizzato, ma proprio perché di solito si tratta di un'area a rischio viene invece dotato di fermate di autobus e taxi, visto che i viaggiatori non pensano a portare a spasso le valigie ma a trovare un mezzo di trasporto. Il risultato di questa trasformazione della viabilità sarebbe una drastica riduzione del giardino (con il taglio di un numero imprecisato di alberi) stravolgendo l'impianto della piazza storica. Anche la fruizione da parte dei cittadini della parte alberata, decurtata di una decina di metri, sarebbe ulteriormente scoraggiata dalla necessità di servirsi di un lungo sottopassaggio.
Poiché il regolamento sul Verde Pubblico autorizza l'abbattimento di alberi di g
randi dimensioni solo in casi di effettivo interesse pubblico, chiediamo che ci venga dimostrata l'impellente necessità di questo progetto. E che non si continui ad offendere l'intelligenza dei cittadini paragonando la funzione estetica e salutare di piante monumentali con una pur nutrita batteria di scarni alberelli da impiantare lungo i marciapiedi.

In conclusione, poiché non ravvisiamo alcuna "pubblica utilità" a cui sacrificare gli alberi di cui parla il progetto, chiediamo che, per una volta, si ascolti il parere dei cittadini (abbiamo già 1500 firme a suffragarlo) e non si proceda con la distruzione dell'ennesima piazza storica in nome della "politica del fare".