Siamo
i residenti, dipendenti uffici e operatori commerciali delle
case che si
affacciano su piazza della Libertà.
Pensiamo che nella progettazione della riqualificazione sia
stato dimenticato un
aspetto della questione, forse di poca rilevanza, per il progettista,
ma invece
molto importante: la salute degli abitanti e la conservazione
degli storici edifici
prospicenti la piazza.
Chiudere la strada che passa davanti alla stazione e tra la
sala Tripcovich e il
giardino piccolo, facendone un giardino, potrebbe sembrare
anche bello, se tutto
il traffico non dovesse passare, istituendo un doppio senso
di marcia, davanti alle
case. Specifichiamo: da e per viale Miramare (Barcola, Grignano,
strada Costiera,
Sistiana, ecc.) già ora al passaggio dei mezzi le case
tremano, cosa sarebbe
dopo? Inoltre, sotto un tratto della via Ghega e sotto Palazzo
Panfili passa il
torrente Chiave pertanto una buona parte della casa poggia
sulle volte. Quali
potrebbero essere le conseguenze del maggior traffico?
Gli esercizi pubblici non potrebbero più usare i posteggi
dei tavoli all’esterno degli
stessi, per i quali pagano l’occupazione suolo pubblico,
con conseguente perdita di
clienti e quindi riduzione del personale. Tutti i parcheggi
sia per le automobili sia
per i motorini verrebbero tolti.
Per i ben noti motivi si vuol chiudere la «vecchia» Ferriera,
in piazza Libertà invece si vuole istituire la «nuova» viabilità (non è un
controsenso?).
Ancora una considerazione. Perché non si impone alle
Ferrovie l’eliminazione dei
binari inutilizzati e si crea finalmente l’auspicato
nuovo accesso alla città,
alleggerendo pure la situazione del viale Miramare dal cavalcavia
in poi?
Un’ultima considerazione. Il costo della prospettata «riqualificazione» è sicuramente
elevato: vale la pena spendere tanto denaro pubblico
(cioè di
tutti anche se con «finanziamenti») per un lavoro
del genere, quando i problemi della
situazione davanti alla Stazione ferroviaria potrebbero venir
ovviati più semplicemente con uno o
due sottopassaggi?
Ci riserviamo ogni azione a tutela dell’interesse nostro
e della città.