Dopo le 10 mila firme contro il piano di riqualificazione

IL COMITATO DI PIAZZA LIBERTA' RILANCIA:
ECCO IL CONTROPROGETTO CHE SALVA GLI ALBERI

(Il Piccolo, 30 ottobre 2008)


Una veduta dall'alto di piazza Libertà; è una delle immagini presentate dal Comitato per illustrare il progetto alternativo di riqualificazione dell'area redatto dall' ingegnere Gianvito Laterza

 

 

La riqualificazione di piazza Libertà potrebbe avvenire, facilitando i flussi pedonali ma anche mantenendone la struttura storica, con l'allargamento del marciapiede prospiciente la Stazione centrale e il corrispondente spostamento delle corsie di marcia fino al bordo del giardino, previa eliminazione delle due corsie di sosta dei bus.

La proposta, elaborata dall'ing. Gianvito Laterza, è stata illustrata ieri nell'incontro in cui il Comitato per la salvaguardia degli alberi, il WWF e Italia Nostra hanno spiegato le osservazioni al progetto per la riqualificazione della piazza, consegnate di recente al Comune.

Secondo l'ing. Laterza, la direttrice verso Corso Cavour e quella verso viale Miramare non richiederebbero modifiche. Non sarebbe poi necessario abbattere alcun albero, la larghezza delle corsie attorno alla piazza risulterebbe equilibrata evitando l'effetto autostrada, e ancora i veicoli provenienti dalle Rive farebbero, come adesso, un semplice percorso per ritornare indietro.

I fondi risparmiati semplificando l'intervento potrebbero essere usati, sempre secondo l'ing. Laterza, per realizzare un ingresso al sottopasso interno alla stazione (dotato di scale mobili o ascensore), e un altro sottopasso, collegato a quello esistente, con ingresso all'angolo di via Cellini.

In merito alle osservazioni presentate al Comune, la portavoce del Comitato per la difesa degli alberi, Ilaria Ericani, ha rilevato che «sono rimaste disattese le previsioni del decreto sui programmi in ambito urbano, cioè la promozione e la partecipazione degli abitanti alla definizione degli obiettivi e la partecipazione all'investimento dei privati.
Non sono state inoltre effettuate - ha aggiunto - valutazioni dell'impatto ambientale del progetto, previste dalle direttive europee, in relazione alla qualità dell'aria e al livello del rumore, e non si è tenuto conto degli sviluppi futuri del traffico».

Critiche alle procedure seguite dal Comune sono state espresse dalla presidente di Italia Nostra, Giulia Giacomich: «Per la formazione della variante al piano regolatore - ha sottolineato - il Comune si è richiamato alla legge regionale 52, abrogata da tempo. La variante quindi va rifatta. La variante stessa e il progetto preliminare - ha proseguito - si richiamano a un programma nazionale per interventi in quartieri degradati, ma il progetto non persegue le finalità di tale programma. Inoltre non si tiene conto del valore storico-culturale della piazza e del giardino, legato alla stazione e al porto che hanno segnato lo sviluppo della città».

«Il progetto è tutto uno sviamento - ha rimarcato Lia Brautti (WWF) - dalle leggi statale e regionale e anche dal regolamento del verde pubblico, che permette l'abbattimento di alberi in casi di pubblica necessità. La prevista viabilità disattende poi i principi della rotatoria e dei sensi unici, che ci sono già, e non risolve le difficoltà di collegamento fra la stazione feroviaria e quelle delle autocorriere».