STRAGE DI ALBERI
di Paolo Zannini (Il Piccolo, 3 gennaio 2008)

Recenti numeri del Piccolo hanno dato notizia dei progetti di modifica alla viabilità in piazza Libertà i quali progetti comporterebbero l’abbattimento di almeno una dozzina dei centenari alberi del giardino antistante la stazione ferroviaria: non posso che esprimere il mio più completo dissenso su tali proposte: il giardino in questione è uno dei pochi ancora esistenti, in buone condizioni, che abbia conservato la simmetria e gli alberi voluti dai nostri nonni; ed è stato non molti anni fa ben riqualificato dopo il lungo periodo delle «baracche»: si vuol adesso distruggere tutto, accampando i soliti pretesti del traffico?
È mai possibile che qualunque progetto di modifiche alla viabilità debba subito tradursi in una strage di alberi? Basti pensare ai disastri fatti in Campo San Giacomo, abbattendo alberi secolari – e credo bastava poco per salvarli – in viale Campi Elisi, davanti alla Pam, distruggendo metà di uno splendido filare alberato per farci un distributore di carburanti – e ve ne è uno a cento metri e un altro
poco più in là, in via D’Alviano – in piazza Vittorio Veneto, per realizzare un autentico squallore, in Riva Grumula, dove si son fatte, al posto di annosi alberi, alcune aiuole insieme con 7 palme 7 – cosa ci stanno a fare? – anziché piantare almeno nuovi alberi, e adesso a Barcola, per fare l’ennesimo distributore di carburante, con altro abbattimento di alberi secolari?
Sono certo che si possono risolvere i problemi di viabilità in altro modo: posso osservare che si può eliminare il marciapiede – parecchio largo – lungo il giardino di fronte ai n. 2 e 3 della piazza, portando gli alberi esistenti al limite della carreggiata e ricavando un marciapiede internamente al giardino, fra gli alberi.
Si può buttar giù un grattacielo in una settimana, costruirlo in sei mesi, ma prima che un albero diventi un bell’albero frondoso ci vuole il tempo che la natura ha decretato: e tutta la tecnologia d’oggi non potrà accelerare le cose d’un sol giorno!