PIAZZA LIBERTA': PROGETTO DA RESPINGERE

di Fabio Cigoi (Il Piccolo, 29 agosto 2008)



Vorrei rispondere alla lettera dell'Architetto Paolo Zelco sulla riqualificazione di piazza Libertà. L'architetto lamenta in primis l'opposizione al progetto da parte delle associazioni ambientaliste, ancorché non tutte, dimenticando che anche gran parte della cittadinanza non irregimentata in alcuna associazione dimostra quotidianamente la propria contrarietà.

Egli lamenta la scarsa conoscenza del progetto, ma questa è da imputarsi all'amministrazione comunale che, come già con il piano del traffico, ha coperto tutto con un comprensibilissimo velo di mistero steso a bella posta, da chi aveva, ed ha interesse ad impedire alcuna discussione a ragion veduta. II punto è che piazza Libertà, al di là di alcune doverose piccole modifiche, quali la risistemazione della Sala Tripcovich, la razionalizzazione dei capolinea degli autobus e la ripavimentazione, ai triestini va benissimo com'è. Non comprendo come si possa dire che la modifica della piazza porterà benefici alla circolazione visto che nessuno studio è stato fatto per dimostrare l'impossibilità di gestire gli aumentati flussi di traffico nell'assetto attuale, nè alcuna alternativa è stata proposta.

Non comprendo come un'area pedonale di fronte alla Stazione possa essere di beneficio ai flussi da e per la stazione stessa vista la mancanza di un area di pick-up/drop-off, né come si possa definire di difficile accesso il giardino centrale.

Non comprendo cosa intenda dicendo che la piazza è sprovvista di protezioni dal traffico che la circonda. Quanto alla fruibilità della piazza, essa va incentivata organizzando manifestazioni che possano trovare in essa la giusta cornice, più che distorcendo la realtà in nome di più o meno fantomatici futuri progetti.

Infine, trovo assolutamente irricevibile la sua conclusione che "Parigi val bene una messa», ovvero che i vantaggi, che sembra siano chiari solo a Lei e al Sindaco che ha ordinato il progetto, siano ben meritevoli del sacrificio di pochi alberi.
Intanto, mentre Lei parla di 9 alberi, di cui forse 4 o 5 trapiantabili, il Sindaco, sul suo blog, parla di 4, tacciando di essere bugiardi quanti sostengano altre teorie, quindi per favore mettetevi d'accordo.


Poi vorrei vedere un progetto in cui tali operazioni di trapianto abbiano avuto successo su essenze dello stesso tipo ed età, conoscere quante ditte abbiano la competenza e l'esperienza per eseguire l'operazione, e quali siano le possibilità di successo a fronte di un costo elevatissimo. Di tutto ciò finora non si è mai sentito parlare nemmeno vagamente.

Rimane comunque il rapporto del Servizio Verde Pubblico del Comune che ipotizza l'irrimediabile danneggiamento dell'apparato radicale di un ben maggior numero di alberi a seguito dei lavori di scavo, alle cui argomentazioni non ho letto nessuna risposta seria.

Quindi vorrei farLe presente che tutto il progetto insiste sulla disponibilità di un asse viario tuttora nella disponibilità dell'Autorità portuale, che sarà certamente al centro di un aspro confronto giudiziario nel caso venisse liberato dai vincoli di Zona Franca, e la cui indisponibilità prima, durante o dopo l'esecuzione del progetto renderebbe i progettati assi di scorrimento completamente inutilizzabili, creando una situazione ancor peggiore di quella attuale.