Vorrei
rispondere alla lettera dell'Architetto Paolo Zelco
sulla riqualificazione di piazza Libertà. L'architetto
lamenta in primis l'opposizione al progetto da parte delle
associazioni ambientaliste, ancorché non tutte,
dimenticando che anche gran parte della cittadinanza non
irregimentata in alcuna associazione dimostra quotidianamente
la propria contrarietà.
Egli lamenta la scarsa conoscenza del progetto, ma questa è da
imputarsi all'amministrazione comunale che, come già con
il piano del traffico, ha coperto tutto con un comprensibilissimo
velo di mistero steso a bella posta, da chi aveva,
ed ha interesse ad impedire alcuna discussione a ragion
veduta. II punto è che piazza Libertà, al di
là di alcune doverose piccole modifiche, quali
la risistemazione della Sala Tripcovich, la razionalizzazione
dei capolinea degli autobus e la ripavimentazione, ai
triestini va benissimo com'è. Non comprendo
come si possa dire che la modifica della piazza porterà benefici
alla circolazione visto che nessuno studio è stato fatto
per dimostrare l'impossibilità di gestire gli aumentati
flussi di traffico nell'assetto attuale, nè alcuna alternativa è stata
proposta.
Non comprendo come un'area pedonale di fronte alla Stazione
possa essere di beneficio ai flussi da e per la stazione
stessa vista la mancanza di un area di pick-up/drop-off,
né come
si possa definire di difficile accesso il giardino centrale.
Non comprendo cosa intenda dicendo che la piazza è sprovvista
di protezioni dal traffico che la circonda. Quanto alla
fruibilità della piazza, essa va incentivata organizzando
manifestazioni che possano trovare in essa la giusta cornice,
più che distorcendo la realtà in nome di
più o meno fantomatici futuri progetti.
Infine, trovo assolutamente irricevibile la sua conclusione
che "Parigi val bene una messa», ovvero che
i vantaggi, che sembra siano chiari solo a Lei e al Sindaco
che ha ordinato il progetto, siano ben meritevoli del sacrificio
di pochi alberi.
Intanto, mentre Lei parla di 9 alberi, di
cui forse 4 o 5 trapiantabili, il Sindaco, sul suo blog, parla
di 4, tacciando di essere bugiardi quanti sostengano altre
teorie,
quindi per favore mettetevi d'accordo.
Poi vorrei vedere
un progetto in cui tali operazioni di trapianto abbiano avuto
successo su essenze dello stesso tipo ed età, conoscere
quante ditte abbiano la competenza e l'esperienza per
eseguire l'operazione, e quali siano le possibilità di
successo a fronte di un costo elevatissimo. Di tutto ciò finora
non si è mai sentito parlare nemmeno vagamente.
Rimane comunque il rapporto del Servizio Verde Pubblico
del Comune che ipotizza l'irrimediabile danneggiamento dell'apparato
radicale di un ben maggior numero di alberi a seguito
dei lavori di scavo, alle cui argomentazioni non ho letto
nessuna risposta seria.
Quindi
vorrei farLe presente che tutto il progetto insiste sulla
disponibilità di un asse viario
tuttora nella disponibilità dell'Autorità portuale,
che sarà certamente al centro di un aspro confronto
giudiziario nel caso venisse liberato dai vincoli di Zona Franca, e
la cui indisponibilità prima, durante o dopo
l'esecuzione del progetto renderebbe i progettati assi
di scorrimento completamente inutilizzabili, creando una
situazione ancor peggiore di quella attuale.