II
signor Callegari, prima di fare propaganda alle decisioni del
Comune, dovrebbe pensare a quello che scrive. La sua
lettera apparsa su questa rubrica il 17 giugno scorso è infatti
decisamente contraddittoria. Si esibisce in una lode sperticata
al progetto di riqualificazione di Piazza Libertà, partendo
dal presupposto che adesso manca un posto per le
auto che accompagnano i viaggiatori alla stazione per poi concludere
dicendo che nel nuovo progetto approvato dal consiglio comunale
manca di una soluzione a questo problema.
Il
punto chiave resterebbe quindi il denunciato pericolo per
chi attraversa
la strada sul fronte-stazione.
Il signor Callegari però non realizza che i pedoni
che adesso non usano lo «scomodo» sottopassaggio
non si capisce perché dopo dovrebbero trovare «comodo» il
previsto, nuovo lungo sottopassaggio per oltrepassare «l'autostrada» a
7/8 corsie.
Lamenta ancora il signor Callegari l'impossibilità di
accostarsi con la macchina al marciapiede d'ingresso alla
stazione; ma come potrà farlo quando ci sarà una
bella zona pedonale? Forse è proprio d'accordo
con noi nel deplorare il punto chiave del progetto, da
cui deriva la necessità di creare 7/8 corsie, con
relativo abbattimento di alberi, nella zona adiacente a via
Ghega.
E, a questo proposito, ci permetta di dirgli che
sì, è vero, tutte le creature crescono e periscono,
ma che è leggermente diverso, sia per piante, animali
o uomini, morire di morte naturale o venire assassinati.