GLI ALBERI DI PIAZZA LIBERTA'
di Marina Lavers, cui seguono 29 firme (Il Piccolo, 28 gennaio 2008)

 


Una protesta e un appello: in riferimento a quanto appreso in due successivi momenti da «Il Piccolo» (l’ultimo il 2 dicembre) esprimiamo non solo il nostro dissenso, ma molte perplessità. Il dissenso riguarda l’abbattimento di 12 (!) o forse 7 alberi secolari in piazza Libertà: forse si può sostenere che a Trieste c’è
troppo verde, ci sono troppi alberi, dopo quelli già sacrificati?
Ed eliminarli proprio in quella piazza ch’è il primo impatto per chi arriva in città con il treno o dalla strada Costiera, rappresenterebbe indubbiamente offrire una visuale impoverita, se non squallida.

Ci si rallegrava dopo l’eliminazione di baracche e la pulizia operata nel giardino. Ora si parla di 3500 m di area pedonale: sì, ma tra autobus e ben 7 corsie per le automobili. E da ciò le nostre perplessità. Fino ad ora non abbiamo mai riscontrato ingorghi o blocchi stradali.

Inoltre si legge che la risistemazione delle fermate dei bus «in gran parte redistribuiti tutt’attorno alla Sala Tripcovich» comporterà un aumento dei costi di oltre 100.000 euro in più. L’accanimento contro la Sala Tripcovich – con la migliore acustica – è chiaro quanto inspiegabile, sala miracolosamente e insolitamente realizzata in pochissimo tempo. Ma questo sarebbe un altro discorso. Condividiamo in pieno le preoccupazioni, ma anche le proposte espresse nell’esauriente segnalazione «Riqualificare piazza Libertà» firmata dal sig. Antonio Peinkhofer e da altre 22 persone. Siamo decisamente d’accordo con quanto detto nella successiva segnalazione, molto equilibrata, del 9 dicembre u.s. a firma di Giuliana Giuliani Cesarò. E un’ultima cosa: non si ricorra alla sfruttata motivazione che gli alberi secolari sono malati, perché: a) non se n’è parlato affatto; b) se così fosse, avrebbero dovuto esser curati; c) possono ancora esser curati.