Finalmente
l'assessore Bandelli ha calato la maschera di benevolenza
con cui usava rispondere alle Segnalazioni dei lettori,
rassicurandoli del suo impegno come amministratore
civico per il bene di tutti.
Finalmente ha dichiarato sulle
pagine di questo giornale che lui, delle 10.000 firme
contro la riqualificazione di Piazza Libertà, se ne fa
un baffo e, altrettanto, della pioggia di lettere di protesta
apparse lo scorso anno su questa pagina. Il progetto
si farà,
anche se non serve a nulla e non piace ad una parte considerevole
di cittadini, solo perché è lui che ha deciso:
punto e basta. E' addirittura disposto a spendere una cifra
per cambiare di posto alcuni alberi che andrebbero tolti (viene
in mente l'altra cifra consistente usata per il trasbordo
di una statua, anch'esso del tutto inessenziale per il decoro
della città), pur di non passare da vandalo devastatore
dello scarso verde esistente a Trieste e di limitare a cinque
gli alberi secolari che saranno abbattuti (ma sarà poi
la cifra definitiva?).
Tutto
questo a che scopo? Per creare una nuova viabilità,
che non offre nessuna risoluzione definitiva, slegata
com'è dal piano generale del traffico e dal piano
regolatore di Porto vecchio, nonché per rinunciare
alla funzionale rotatoria già esistente creando una
strada a sette-otto corsie veramente stridente all'interno
di una piazza. Per realizzare, ancora, una zona pedonale della
quale non si riesce a ipotizzare una fruibilità collettiva,
come in altre zone cittadine, per il consueto timore che i
cittadini considerino queste zone luoghi potenzialmente
a rischio.
Non mi sembra improbabile che i millantati 2500 metri quadri
di piazza, acquisiti con il nuovo assetto, che comprometteranno
la struttura del giardino storico rimasta più o
meno intatta da più di un secolo, possano venire usufruiti
dai barboni che gravitano nella zona, per bivaccarvi con cartoni,
sacchi a pelo e merende più o meno alcoliche. Sembra
strano che uno spazio così invitante venga proposto
proprio da Bandelli che, sappiamo, ci tiene molto al decoro
e alla buona frequentazione delle piazze.