PIAZZA LIBERTA': RESTAURO

di Renato Biagi (Il Piccolo, 27 gennaio 2009)

Finalmente l'assessore Bandelli ha calato la maschera di benevolenza con cui usava rispondere alle Segnalazioni dei lettori, rassicurandoli del suo impegno come amministratore civico per il bene di tutti.
Finalmente ha dichiarato sulle pagine di questo giornale che lui, delle 10.000 firme contro la riqualificazione di Piazza Libertà, se ne fa un baffo e, altrettanto, della pioggia di lettere di protesta apparse lo scorso anno su questa pagina. Il progetto si farà, anche se non serve a nulla e non piace ad una parte considerevole di cittadini, solo perché è lui che ha deciso: punto e basta. E' addirittura disposto a spendere una cifra per cambiare di posto alcuni alberi che andrebbero tolti (viene in mente l'altra cifra consistente usata per il trasbordo di una statua, anch'esso del tutto inessenziale per il decoro della città), pur di non passare da vandalo devastatore dello scarso verde esistente a Trieste e di limitare a cinque gli alberi secolari che saranno abbattuti (ma sarà poi la cifra definitiva?).

Tutto questo a che scopo? Per creare una nuova viabilità, che non offre nessuna risoluzione definitiva, slegata com'è dal piano generale del traffico e dal piano regolatore di Porto vecchio, nonché per rinunciare alla funzionale rotatoria già esistente creando una strada a sette-otto corsie veramente stridente all'interno di una piazza. Per realizzare, ancora, una zona pedonale della quale non si riesce a ipotizzare una fruibilità collettiva, come in altre zone cittadine, per il consueto timore che i cittadini considerino queste zone luoghi potenzialmente a rischio.
Non mi sembra improbabile che i millantati 2500 metri quadri di piazza, acquisiti con il nuovo assetto, che comprometteranno la struttura del giardino storico rimasta più o meno intatta da più di un secolo, possano venire usufruiti dai barboni che gravitano nella zona, per bivaccarvi con cartoni, sacchi a pelo e merende più o meno alcoliche. Sembra strano che uno spazio così invitante venga proposto proprio da Bandelli che, sappiamo, ci tiene molto al decoro e alla buona frequentazione delle piazze.