PIAZZE

ALBERI ABBATTUTI

di Paola Vattovani (Il Piccolo, 26 luglio 2008, Segnalazioni)

 

Ho appreso dal vostro giornale che il sindaco non intende tenere conto dell'esistenza di un comitato che vuol salvaguardare gli alberi di piazza Libertà.

Poiché faccio parte dei 5000 cittadini che hanno firmato la petizione, trovo indecoroso che la voce popolare sia considerata con sprezzante arroganza, anche perché si tratta di una questione che coinvolgerà pesantemente l'aspetto delta città.
Grazie alle riqualificazioni affidate al discutibile estro degli architetti, sono già state snaturate due importanti piazze storiche; solo che, in questi casi, basterebbe eliminare le forche, le docce e il porta cd per riportare le piazze alla dignitosa immagine originale. Nel caso di piazza Libertà, invece, una volta abbattuti gli alberi secolari, il danno resta irreversibile, e non sarà certo compensato da un esercito di sparuti alberelli. Inoltre, tutto l'impianto armonico della piazza sarà stravolto dallo stradone ad otto corsie che la taglierà in due, allontanando la fruizione del giardino da parte dei cittadini.
Si parla tanto di «sacrificio necessario», in nome del traffico futuribile: perché allora questo sacrificio non viene applicato alla nuova zona pedonale di fronte alla stazione, che sembra veramente fuori luogo in una zona dove si prevede un massiccio afflusso di auto.
Dove sta la logica di quest'operazione? Pedonalizziamo, così possiamo tagliare un po' di alberi, è questo il concetto?