Ho appreso
dal vostro giornale che il sindaco non intende tenere conto
dell'esistenza di un comitato che vuol salvaguardare
gli alberi di piazza Libertà.
Poiché faccio
parte dei 5000 cittadini che hanno firmato la petizione,
trovo indecoroso che la voce popolare sia considerata
con sprezzante arroganza, anche perché si tratta
di una questione che coinvolgerà pesantemente l'aspetto
delta città.
Grazie alle riqualificazioni affidate
al discutibile estro degli architetti, sono già state
snaturate due importanti piazze storiche; solo che, in questi
casi, basterebbe eliminare le forche, le docce e il porta
cd per riportare le piazze alla dignitosa immagine originale.
Nel caso di piazza Libertà, invece, una volta abbattuti
gli alberi secolari, il danno resta irreversibile, e non
sarà certo compensato da un esercito di sparuti alberelli.
Inoltre, tutto l'impianto armonico della piazza sarà stravolto
dallo stradone ad otto corsie che la taglierà in due,
allontanando la fruizione del giardino da parte dei cittadini.
Si parla tanto di «sacrificio necessario»,
in nome del traffico futuribile: perché allora
questo sacrificio non viene applicato alla nuova zona
pedonale di fronte alla stazione, che sembra veramente
fuori luogo in una zona dove si prevede un massiccio afflusso
di auto.
Dove sta la logica di quest'operazione? Pedonalizziamo,
così possiamo tagliare un po' di alberi, è questo
il concetto?