PROGETTI MORTI

di Claudio Bertocchi (Il Piccolo, 26 maggio 2009)


È uno spettacolo indegno il palleggio di responsabilità, come riportato sul Piccolo del 4 maggio, avvenuto fra differenti autorità e uffici comunali (dirigenza assessorato ai Lavori pubblici, direttore generale del Comune, presidente del consiglio comunale, sindaco), per eludere la richiesta avanzata dal consigliere comunale Racovelli volta a ottenere l'accesso a documenti di rilevante interesse pubblico e relativi alle modifiche apportate al progetto di riqualificazione di piazza Libertà, annunciate su queste stesse pagine dall'assessore ai lavori pubblici. È incomprensibile, oltre che imbarazzante, ma istruttivo, assistere a questo scaricabarile, in una città come la nostra amministrata senza una pur minima ottica progettuale a medio/lungo termine.

A che punto stanno il piano del traffico, il piano parcheggi, il piano regolatore generale, il piano del commercio e della grande distribuzione, il Parco del Mare, quello sui dehors ed altri che sicuramente dimentico? Di tutti si parla da anni, ma siamo ancora lontani da una loro applicazione: mai trovano la forma definitiva, sempre modificati, eternamente rimandati, in un'ottica di perenne precarietà, con emorragia continua di fondi pubblici o privati che sia, funzionali solo ad una continua campagna elettorale.

In mezzo a questo marasma, un unico punto fermo: la "riqualificazione di piazza Libertà". È così centrale questo progetto, rispetto a tutti gli altri? Perché ha questa priorità assoluta? I fondi necessari - se non ricordo male - erano utilizzabili inderogabilmente entro la fine del 2009, altrimenti sarebbero stati dirottati altrove; ora siamo a maggio del 2009, e di un progetto approvato neanche l'ombra! Non si riempiano la bocca, i nostri amministratori, di concetti quali "trasparenza", "comunicazione", "accessibilità", "libertà": in questi contesti suonano alquanto stonati.

Per tornare alla richiesta di cui sopra, se non c'è nessun problema alla sua accoglienza e se il Comune non ha niente da nascondere, allora si forniscano copie del progetto: sarebbe un bei gesto e non apparirebbe invece una presa per i fondelli a spese di un consigliere dell'opposizione e di quei 10.000 cittadini (mai incontrati dal sindaco, nonostante le ripetute richieste/inviti inoltrati) che hanno a cuore una città vivibile, a misura d'uomo e non d'automobile.