Dopo
le diecimila firme raccolte dal Comitato per la
salvaguardia degli alberi di piazza della Libertà e
consegnate al Comune, un altro documento è stato
depositato nei giorni in Municipio, all'indirizzo del
Consiglio comunale, firmato da poco meno di una ventina
di persone in gran parte residenti - o con attività -
nella zona. Si tratta di una «opposizione» al
progetto di riqualificazione dell'area, articolata in
una decina di punti al termine della cui esposizione i
firmatari «si riservano comunque ogni azione a tutela
della piazza Libertà».
La lettera osserva innanzitutto che «l'attuale
sistema della circolazione veicolare» nella piazza «è il
migliore possibile e va quindi mantenuto fino a quando
non sarà possibile attuare finalmente l'accesso
alla città dal cavalcavia di viale Miramare».
Mentre «l'ingente spesa» da sostenere «verrebbe
finanziata con denaro in ultima analisi di tutti i contribuenti»,
la stazione ferroviaria, «recentemente molto ben sistemata,
non necessita sicuramente di maggiori spazi».
Inoltre di fatto il progetto «allontanerebbe le fermate
degli autobus rispetto all'uscita della stazione».
Il documento concorda con la costruzione di sottopassaggi
tra la stazione e il Silos, ma si oppone a un sottopassaggio
in via Ghega «che provocherebbe disagi per la circolazione
anche pedonale e potrebbe danneggiare gli edifici contigui
nonché la fognatura e il torrente sottostante».
Ancora, i previsti nuovi sensi di marcia - prosegue
il documento - «sicuramente verrebbero ad allungare
il percorso rispetto a quelli attuali, e lo renderebbero
meno scorrevole, anche per i camion diretti al Punto
franco, con sensibile aumento dei consumi e dell'inquinamento».
Oltre al danno «ambientale ed estetico» derivato
poi dall'abbattimento degli alberi secolari, «gli
imponenti palazzi ottocenteschi che fanno corona a piazza
Libertà e via Ghega verrebbero danneggiati dal nuovo
flusso circolatorio», motivo per il quale «i proprietari
si riservano ogni azione a tutela oltre che del bene pubblico,
della proprietà privata».
Infine, «altro aspetto negativo del progetto è l'eliminazione
del parcheggio su suolo pubblico in piazza Libertà,
sempre molto usato, necessario per il Borgo Teresiano
(strutturalmente mancante di spazi) e per chi si reca alla
Stazione».