La
protesta per l'annunciata ristrutturazione di piazza Libertà con
la prevista eliminazione di cinque antichi e frondosi
platani (nove, in realtà, ma il Comune promette la ripiantumazione
di quattro) supera i confini della città e approda
in uno strano posto: la «Settimana enigmistica» ha
ospitato infatti una vignetta inviata da Trieste (che
si vede riprodotta qui sopra) dove all'inaugurazione
di fine lavori viene sollevato il drappo che svela proprio
un solo superstite albero, festeggiato come un sopravvissuto.
Ironia sopra ironia, si muove intanto - dopo il Comitato spontaneo
che prosegue nella raccolta di firme coi banchetti in
città - anche il movimento dei «grillini» di
Trieste che oggi dalle 10.30 sarà proprio nella
piazza della stazione armato di guanti e sacchi della spazzatura.
Si apre un altro fronte?
«A una emittente locale - risponde Paolo Menis, il coordinatore
del gruppo Beppe Grillo di Trieste - l'assessore ai Lavori
pubblici Franco Bandelli ha anche detto che il rifacimento
dell'area porterà maggiore pulizia al luogo, visto
che nelle settimane precedenti durante un'operazione di
riordino erano state trovate oltre cento bottiglie
abbandonate. Capisco - prosegue Menis - che qualche
sbandatello forse bivacca anche lì e impropriamente,
ma che cosa c'entra questo con il rifacimento della piazza?
Per dare una mano all'amministrazione comunale e togliere
dalla lista un'imbarazzante motivazione a inutili
lavori pubblici abbiamo dunque deciso di pulire questa
piazza».
Anche i "grillini" fanno parte del comitato spontaneo
di cittadini che per tutto luglio intende raccogliere
consensi alla protesta: «Non solo difendiamo
gli alberi - ribadisce la portavoce Ilaria Ericani - ma
contestiamo anche ciò che con autorevolezza
Italia Nostra e WWF hanno denunciato al Ministero dei
Beni culturali tramite la Soprintendenza, e cioè che
viene violata la configurazione di una storica piazza».
Il Comune, con le parole dell'assessore ai Lavori pubblici
Franco Bandelli (che il 10 agosto presenterà in
giunta il progetto preliminare per la nuova viabilità della
piazza d'ingresso a Trieste) e con le spiegazioni
del sindaco Dipiazza mette avanti l'inderogabile necessità di
rivedere i flussi di traffico in un'area dove al consistente
affollamento odierno si sommerà quello prodotto
dai nuovi insediamenti previsti all'ex Silos e in Porto
Vecchio. Ma la Ericani ribatte: «Un documento ufficiale
dell'Ufficio traffico del Comune afferma esplicitamente
che le modifiche che ora si vorrebbero attuare potranno
essere utili solo al maggior traffico prodotto dallle
attività del Silos e da quella portuale di Evergreen,
ma non per il Porto Vecchio del futuro.
Come
si fa dunque a ristrutturare oggi una piazza che è stata
appena rifatta nel 2004 per poi doverla magari rifare
una terza volta?».
Nel frattempo qualche problema si è verificato
anche per la raccolta di firme che dura da quasi un mese
e che ha raggiunto quota 5500. La richiesta di poter allestire
la postazione di un banchetto fin qui inoltrata da associazioni
ufficialmente registrate ha incontrato difficoltà nel
momento in cui a chiedere i permessi sono stati i membri
del Comitato di cittadini.
Lo stesso Bandelli, annunciando
un incontro con le associazioni contestarie, ha precisato
nei giorni scorsi che avrebbe invitato solo gli organismi «ufficiali»,
escludendo così in via di principio i rappresentati
del comitato spontaneo.
Ieri pomeriggio una certa agitazione si è vissuta all'imbocco
del viale XX Settembre, dove di fronte alla fontana-mascherone è situato
uno dei banchetti. «È passato il sindaco
Dipiazza, ha guardato, ma non ci ha salutato, anche se
dissentiamo dovrebbe restare ugualmente il sindaco
di tutti».
Cresce infine il consenso al «no» anche sul sito
del Piccolo: i contrari alla riqualificazione della
piazza e al sacrificio di alberi sono l'87 per cento dei
lettori che rispondono al sondaggio d'opinione.