PIAZZA LIBERTA': OLTRE 1600 FIRME
IN DIFESA DEGLI ALBERI DI PIAZZA LIBERTA'

di Elisa Coloni (Il Piccolo, 19 giugno 2008, Trieste Cronaca)

II Comitato annuncia banchetti in tutta la città
e non esclude il ricorso legale contro il progetto


Oltre 1600 firme in difesa degli alberi di piazza Libertà, raccolte grazie al passaparola. Un numero destinato a lievitare nei prossimi giorni, quando il comitato in lotta contro il Comune e il suo progetto di riqualificazione della piazza passerà alla carica, dispiegando i banchetti in centro città per accaparrarsi centinaia di altri consensi. La conferma arriva da Ilaria Ericani, portavoce del Comitato per la salvaguardia degli alberi di piazza Libertà, un sodalizio di cittadini, supportati da Italia nostra, Wwf, Lav, il gruppo di Beppe Grillo e l'Associazione orticola del Friuli Venezia Giulia "Tra fiori e piante".

Il comitato sta definendo in queste ore il calendario della protesta: «La richiesta per la sistemazione dei banchetti è già stata inoltrata: ci aspettiamo di raggiungere il maggior numero possibile di persone, che stanno comunque già mostrando grande interesse per la questione - spiega la Ericani. Adesso stiamo anche valutando, da un punto di vista giuridico, sia la possibilità di lanciare una petizione online, da affiancare a quella cartacea - sia i presupposti legali per un'eventuale opposizione al progetto. Il nostro obiettivo - aggiunge - è impedire che un polmone verde venga sacrificato per un progetto che non è di effettivo interesse pubblico».

Il sodalizio aveva deciso di affilare le armi quando, alcune settimane fa, il Consiglio comunale, durante una lunghissima e turbolenta seduta in notturna, aveva approvato la riqualificazione dell'area antistante la stazione ferroviaria. Il restyling prevede l'eliminazione di una decina di metri del giardino sul lato di via Ghega e il taglio di un numero ancora non definito di alberi (qualcuno parla di cinque esemplari, altri di più di dieci). L'assessore ai Lavori pubblici Franco Bandelli aveva tentato di mediare, promettendo che tutti i tronchi sarebbero stati ripiantumati altrove, ma ai comitati non era bastato.

Da qui la decisione del sodalizio di ingranare la marcia e partire in quarta con la protesta. «Il regolamento sul Verde pubblico - afferma ancora Ilaria Ericani - autorizza l'abbattimento di alberi di grandi dimensioni solo in caso dì effettivo interesse pubblico: per questo chiediamo che ci venga dimostrata l'impellente necessità di cantierare quest'opera. Il progetto comprometterebbe l'immagine di quella che il sindaco ama definire "la cartolina d'ingresso della città". Dipiazza ci aveva a suo tempo ascoltati, trovando le nostre perplessità ragionevoli, ma - aggiunge - per mantenere gli equilibri interni alla sua maggioranza, ha dovuto accettare un progetto che lui stesso si è astenuto dal votare in Consiglio».
Uno degli intenti principali del Municipio sta nello snellire il futuro traffico legato all'apertura del Silos. «Ma le corsie destinate alle auto, previste nella zona adiacente a via Ghega - spiega la portavoce del comitato - servono solo ad accorpare in una sorta di autostrada a senso unico le direttrici che attualmente ruotano attorno al giardino. Inoltre la variante in questione risulterebbe scollegata da un piano generale del traffico, ancora da definirsi».

Tanti i nodi presenti, secondo i componenti dei comitati, nel disegno urbanistico del Comune. Un esempio? La prevista piattaforma pedonale davanti alla stazione ferroviaria. «Non ci risultano città in cui il fronte-stazione sia stato pedonalizzato - spiega la Ericani. Solitamente i viaggiatori, quando scendono dal treno, non pensano a portare a spasso le valigie, ma a trovare un mezzo di trasporto».