Il sodalizio al ministro: critiche anche al ponte sul canale

IL COMITATO COSAPU SCRIVE A BONDI: FERMARE IL PROGETTO DI PIAZZA LIBERTA'

di Daria Camillucci (Il Piccolo, 17 agosto 2008, Trieste Rioni)



Piazza Libertà

«Combattiamo da circa nove anni contro la distruzione attuata dal Comune - sia con giunte di sinistra che di destra - dei lastricati risalenti ai secoli scorsi. I pesanti lastroni in arenaria locale vengono divelti a migliala, talvolta venduti, spesso distrutti, in minima parte accantonati, per essere sostituiti da piastrelle di pietra provenienti dalla Cina".
E' duro il preambolo di una lettera che il Comitato per la salvaguardia del patrimonio urbano di Trieste (Cosapu), guidato dal presidente Bruno Cavicchioli, ha appena inviato al ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, missiva in cui si parla anche di piazza Libertà e dell'ipotizzalo ponte del Ponterosso. Ce n'è per tutti. Frecciate contro il Comune - dalla gestione Illy a Dipiazza il comitato non fa differenza - contro la Soprintendenza e contro il business privato del mattone. Piccata la risposta dell'assessore ai Lavori pubblici Franco Bandelli che - intervenendo su quanto gli compete - difende a spada tratta la politica del restyling cittadino.

Ma andiamo per ordine. Ecco un altro stralcio del lungo documento inviato al ministro: «Si vogliono assestare i colpi definitivi a piazza Libertà con un'opera totalmente inPonte sul Canale montato la scorsa primaverautile del costo di circa quattro milioni di euro, snaturando cosi l'armonia della piazza su cui, guarda caso, si affaccia la sede della Soprintendenza. Inoltre si vuole gettare sul breve canale del Ponterosso un ponte pedonale (costo euro 700 mila) in "vetro, legno ed acciaio" in totale contrasto con l'armonia urbanistica intatta dell'Ottocento» Nel documento si critica anche l'intenzione del Comune di riqualificare piazza della Borsa - lastricandola con piastrelle moderne in sostituzione dei masegni storici di pregio».

Analoghe polemiche si erano avute per gli antichi masegni di pietra quando l'amministrazione Illy ripavimentò piazza Unita d'Italia. Nel rendere pubblica la lettera Cavicchioli precisa che «la Soprintendenza, alla quale abbiamo anche inviato una lettera simile a quella indirizzata a Bondi, si è dimostrata sinora piuttosto "timida" nei confronti del Comune".

Chiamato in causa, l'assessore Franco Bandelli sfoga il suo dissenso alle accuse: «Per il Cosapu è importante non fare null
a.
Anche sui masegni di piazza Venezia Cavicchioli non era d'accordo: ha il diritto di protestare, ma prima di farlo dica la verità. Intanto in piazza Libertà non verrà aumentato l'asse viario, come afferma lui, ma ridotto in favore di un aumento del verde pubblico di 2500 metri quadrati. Quanto al progetto di piazza Libertà che il Comitato vorrebbe visionare, non è ancora pronto. Si potrà vederlo quando sarà ultimato».

Ma come detto nella lettera del Comitato i temi affrontati sono altri: si ricorda la distruzioni degli affreschi di una villa in via sant'Anastasio e la prevista demolizione da parte di privati di una villa Liberty di Opicina, contro cui si stanno battendo Italia Nostra e la circoscrizione. Ed è stata proprio una battaglia fatta dalla circoscrizione a salvare villa Bottacin di San Giovanni, passata alla storia perché frequentata da Massimiliano d'Austria.


II Comitato

II Comitato per la salvaguardia del patrimonio urbano Cosapu è guidato da Bruno Cavicchioli. Il progetto più recente, lanciato dal sodalizio lo scorso maggio, riguarda la creazione di un percorso turistico che colleghi in un tragitto pavimentato in modo omogeneo - nell'antico masegno - la stazione dei treni, quella delle corriere e il Silos ma anche le piazze, i musei e le chiese del centro. Il tutto senza incidere sulla viabilità, recuperando le pavimentazioni originali.