Intendo
rispondere alla lettera della signora Ceserò (24/5/08)
che si chiede come mai si voglia intervenire ancora in piazza
Libertà, dopo quel tanto già fatto
e speso, e abbattere alberi per far posto a strade. Si vede
che la signora non va in detta piazza al mattino e alla sera
quando c'è il gran flusso dei pendolari che, anziché prendere
il sottopasso (scomodo) per arrivare ai bus, sciama sulla strada
e fa slalom tra le auto con gran pericolo per sé e
gli... auti.
E nemmeno va con l'auto a prendere il treno detta
signora, altrimenti si accorgerebbe della gran difficoltà di
accostarsi al marciapiede di stazione perché là ci
stanno due autobus (17 e 33) che ingombrano (quando addirittura
3 cioè il fuoriservizio). Non solo, ma per chi
viene da via Ghega, il semaforo non aiuta, perché come
viene lo stop per le auto da viale Miramare, scatta subito
il verde per le auto da via Pauliana che piombano come razzi
sugli illusi che hanno l'idea sempliciotta di voler accostarsi
al marciapiede di stazione. Per accompagnare poi amici o familiari
ai treni non c'è posto per auto perché non si
trova nè in viale Miramare, nè in via Flavio Gioia.
Ci sarebbe
posto al vicino Silos: ci andai una volta ma ora non più perché oltre
alle strettoie di rampa ti occorre poi il filo di Arianna per
ricuperare l'auto. E io detto filo non ce l'ho!
Questa è una
situazione che dura da almeno 30 anni. Io ho protestato
più volte. ma non serve. Ora l'amministrazione
comunale ci propone un piano di traffico rinnovato in
detta zona, che secondo me è rivoluzionario
perché mai in 50 anni ci è stato un tale cambiamento
in città, se si eccettua l'apertura della gallerìa
di piazza Foraggi sotto il Gma. Con esso si garantisce la
tranquillità e la sicurezza per tutti coloro che usano
il treno e vien fatta una migliore distribuzione dei bus
in zona. Cosa che non esiste oggi per cui se non sono
ancora successi gravi incidenti in piazza Libertà occorre
gridare al «miracolo» e mi aspetto... che La Curia
di Trieste lo certifichi.
Quanto
agli alberi essi crescono, vivono e muoiono come gli umani.
Si tagliano alcuni e
se ne piantano altri, occorre farne un problema di sopravvivenza?
O una ragione per non cambiare mai nulla? Faccio però un
appunto a detto piano. Visto così il progetto di massima
sul giornale non vedo posto per le auto che accompagnano
i passeggeri ai treni. Non ho visto o vedo male? Prego
il progettista di non dimenticarsi di questo problema.
Va benissimo per me anche il parcheggio a pagamento: massimo
1 ora. Dopodiché multa. Cosi si accontentano tutti!