LA CITTA' AUSTROUNGARICA


di Gianni Ursini (Il Piccolo, 15 giugno 2008, Segnalazioni)

 



In un suo recente intervento il sindaco Roberto Dipiazza ha affermato che i triestini sono degli eterni incontentabili.
Ha proprio ragione, gli abitanti della città di San Giusto amano brontolare e mugugnare spesso, caratteristica tipica delle persone anziane. D'altra parte le soluzioni per evitare certi brontolamenti ci sarebbero.Il sindaco di Trieste negli ultimi tempi ha dimostrato sempre di più di saper essere super partes.

Ho apprezzato molto il suo discorso del 25 aprile alla Risiera di San Sabba. Quindi egli converrà con me che gli esponenti delle organizzazioni patriottiche e combattentistiche che abbondano nella nostra bella città non possono che vedere di buon occhio ogni intervento che porti allo sfregio, alla cancellazione ed alla modificazione di quel poco che rimane della vecchia Trieste austroungarica.

Oserei dire che la stessa cosa vale per le forze politiche di estrema destra, come pure per la maggior parte degli esponenti di Alleanza Nazionale, un partito attualmente al potere sia a livello nazionale che locale.
Delle opere distruttive ed inutili come il progettato taglio di numerosi alberi di alto fusto in piazza Libertà, e la costruzione di un nuovo ponte sul Canale non farebbero che suffragare questa mia ipotesi. Sono state già rovinate tante belle piazze cittadine, e tagliate decine di alberi secolari in nome del progresso umano.

La recente vicenda del parco della Maddalena che poteva diventa
re verde pubblico e invece è stato completamente distrutto dovrebbe insegnare qualcosa. Tanto male è già stato fatto, cerchiamo di fermarci in tempo fino a che possiamo.

Errare è umano, ma perseverare è diabolico.