LA RIQUALIFICAZIONE DELLA ZONA ALL'ESAME DEL CONSIGLIO COMUNALE
Sala Tripcovich può tornare stazione dei bus: è l'ipotesi di due commissioni comunali legata al piano di pedonalizzazione di piazza Libertà
Piero Rauber (Il Piccolo, 14 maggio 2008)

 

Piazza Libertà torna all’antico. Il giardino di Sissi, oggi isolato da una cintura di traffico continuo, farà parte di un parco pedonale che, dalla facciata della stazione, si estenderà senza by-pass stradali per 70 metri. Con cinque, forse sette, alberi da sacrificare. Ma 52 da impiantare ex novo, alcuni dei quali anche lungo i marciapiedi più esterni.
Un’altra area verde cancellerà l’attuale bretella di scorrimento verso corso Cavour, pedonalizzando una striscia di 40 metri dalla lapide che ricorda l’esodo fino alla sala Tripcovich. La stessa ex autostazione, progettata nel ’35 da Nordio, potrebbe rivelarsi alla fine la sorpresa più clamorosa. Un annuncio ufficiale per ora non c’è, giacché in questa fase urge approvare un primo «piano di massima» per non rischiare di perdere i finanziamenti di Stato e Regione. Eppure, proprio sulla scia della rivoluzione pedonale di piazza Libertà, si sta rafforzando la spinta bipartisan per una sala Tripcovich «riabilitata» alla sua funzione originaria.
Nel contenitore attiguo ai varchi storici di un Porto Vecchio destinato a sua volta a rivitalizzarsi, potrebbero così trovare posto i capolinea di 14 tratte urbane della Trieste Trasporti, più le fermate temporanee di altre sette linee, decongestionando ulteriormente l’assetto viario della zona. Gli eventi del Verdi, a quel punto, troverebbero casa nella sala polifunzionale da 740 posti del futuro centro congressi inserito nel megaprogetto di riuso del Silos.

Se n’è parlato ieri durante l’esame congiunto - da parte delle commissioni Lavori pubblici e Urbanistica presiedute da Lorenzo Giorgi e Roberto Sasco - del progetto preliminare di riqualificazione di piazza Libertà, destinato a dare un volto inedito alla porta d’accesso della città, scandito a livello di traffico da una «esse» meno invasiva, con tanto di bretella ciclabile a tagliare gli spazi pedonali. Il documento - con l’ok della circoscrizione e degli altri soggetti chiamati in causa, in primis la Soprintendenza - è stato presentato dall’assessore Franco Bandelli, dalla responsabile del procedimento Marina Cassin e dai rappresentanti dell’associazione temporanea d’impresa guidata dallo studio Baubüro di Bolzano, nel quale figuranno gli architetti triestini Luciano Lazzari, Paolo Zelco e Fabio Zlatich.

Ora il passaggio decisivo spetta al Consiglio comunale, chiamato ad approvare entro il mese sia il preliminare che la variante urbanistica. D’altronde i tempi stringono e l’affare è colossale, tanto che imporrà un’accelerata - parola di Bandelli - persino all’iter infinito del piano del traffico. Sono in ballo tre milioni e 800 mila euro, di cui due milioni e 300 mila del Ministero delle Infrastrutture e un milione e mezzo della Regione, vincolati a una rendicontazione da farsi non oltre il 31 dicembre 2009.

« Faremo partire il cantiere entro l’anno - così Bandelli - e l’opera procederà per minilotti d’intervento come sulle Rive, per limitare al massimo i disagi. Il nuovo asssetto potrà essere pronto entro il primo semestre del 2010. Quanto al possibile cambio di rotta sulla sala Tripcovich sposo le osservazioni venute dalle commissioni, che peraltro sono in linea con quelle di Soprintendenza e Verdi».