Conferma dell'Assessore

PIAZZA LIBERTA' VA AVANTI: IGNORATE LE 10mila FIRME

(Il Piccolo, 13 gennaio 2009)

«Si procede secondo i piani» Soprintendenza muta.
Omero: non siamo come Genova

 


Non sono bastate diecimila firme contrarie, una pletora di progetti alternativi, un gruppo di opinione decisamente consistente che sul progetto ha segnato una croce da subito. La riqualificazione di piazza Libertà va avanti secondo i progetti originari del Comune. Ne ha dato conferma anche ieri l'assessore Bandelli che, a margine delle anticipazioni sui cantieri in divenire nel 2009, è tornato sull'argomento.

«Piazza Libertà va avanti, non ci piove, e secondo i piani originari. Ci sarà quindi la variazione totale dell'asse viario, che comporta l'eliminazione di cinque alberi centenari, e sottolineo cinque, mentre gli altri, con un lavoro che non sto a dirvi ma è gigantesco e impegnativo, verranno reimpiantati in posizione diversa. Non mi sembra affatto una scelta distruttiva, lo ribadisco, così come mi preme di far sapere che grazie a questa scelta verranno recuperati ben 2500 metri quadrati in più di piazza».

Fin qui l'assessore, anche se le critiche degli ultimi mesi erano incentrate oltre che sull'aspetto ambientale anche su quello viario. In sostanza: non c'è la convinzione, in molti, che l'unica maniera di collegare il viale Miramare con le Rive passi per questa «rivoluzione».

Per una singolare coincidenza proprio ieri il consigliere del Pd della IV circoscrizione, Luigi Franzil, ha ad esempio rispolverato il suo progetto che media l'originaria idea di far passare il traffico attraverso l'area del Porto Vecchio a partire dal cavalcavia di Barcola con un nuovo piano. Basterebbe, in sostanza, realizzare una sorta di corsia «in trincea», e cioè non abbandonabile, che consentirebbe di bypassare gli eventuali limiti legati alla presenza del regime di punto franco dell'area.


È rimasta lettera morta, intanto, l'appello lanciato nel luglio dell'anno scorso da WWF ed Italia Nostra. Un messaggio mandato in primis alla Soprintendenza ai Beni culturali affinchè ponesse un vincolo a tutela di piazza Libertà. Nessuna risposta, finora. Forse anche per questo il Comune si sente pienamente legittimato a proseguire nel suo percorso. Con grande perplessità dell'opposizione. «Ci sono state raccolte di firme importanti - annota ad esempio Fabio Omero, capogruppo del Pd in consiglio comunale - che necessitano di risposte. Oltre a questo mi sembra che lo stesso piano del Comune non rientri, per contenuti, nella legge nazionale. Si tratta infatti - chiosa Omero - di un testo che prevede interventi su aree con criticità di ordine sociale, abitativo e occupazionale, che risultino limitrofe a zone portuali. Il che, se mi permettete, non è sicuramente il nostro caso. Rientra, semmai, nella tipologia di una Genova, che non a caso l'ha applicata abbinandoci tutta una serie di interventi a carattere sociale. Noi invece, come al solito, ci limitiamo all'apparenza: stucco e pittura...