Ma il Comitato dei residenti contesta:
cambiamenti solo per
favorire il business
«
Una
viabilità da cambiare proprio in virtù del
traffico destinato ad aumentare dopo l'apertura del nuovo Silos».
E' questa la tesi portata avanti dal Comune a sostegno della
riqualificazione di piazza Libertà. Un progetto
finanziato con fondi statali e regionali (3,8 milioni
di euro, da rendicontare entro fine 2009) osteggiato dagli
ambientalisti e dal Comitato di cittadini contrari all'abbattimento
in piazza Libertà anche di un solo albero secolare.
«Se vogliono modificare l'assetto della circolazione davanti
alla Stazione, facciano pure - è la posizione espressa
da Ilaria Ericani, portavoce del Comitato dei cittadini
- ma vogliamo che non si tocchi nulla della parte centrale
della piazza, quella che ospita aiole, alberi e cespugli.
Non concepiamo un taglio per fare posto alla circolazione
delle automobili». Una linea che ha già incassato
3mila firme, consegnate in municipio per scongiurare
lo scempio.
Nelle dichiarazioni dell'assessore regionale Riccardo Riccardi,
che hanno accompagnato la delibera di via libera sul Silos,
si parla espressamente di un «progetto complessivo che
prevede non solo la riqualificazione dell'area urbana
tra il Porto vecchio, la stazione ferroviaria e piazza
Libertà con conseguente revisione della
mobilità pedonale e veicolare, ma anche la
razionalizzazione del trasporto pubblico regionale e locale».
Un progetto preliminare sostenuto dall'assessore Franco
Bandelli, con delega ai Lavori pubblici: - La viabilità di
quella zona (che il documento toglie dal fronte stazione
concentrandolo sul lato di via Ghega e su una «esse» di
rientro verso il Silos, ndr) - la posizione espressa in Consiglio
comunale - fra due anni è destinata al collasso con
l'apertura del Silos e dei lavori in Porto Vecchio. Pianteremo
52 alberi nuovi e allargheremo gli spazi pedonali di 2500
metri quadrati. Una nuova viabilità che -
anche grazie alla bretella da largo Santos a piazza Duca degli
Abruzzi, concessa dall'Autorità portuale - andrà a
ridisegnare completamente l'area intorno a piazza Libertà proprio
in virtù del recupero dell'ex Silos.
Una tesi rovesciata dal Comitato di cittadini che contesta
il percorso utilizzato dagli architetti. «Non è stata
fatta una simulazione al computer per capire cosa potrebbe
accadere in piazza Libertà, così come attualmente concepita,
nel caso aumentasse il traffico veicolare», dice Giorgio
Jerman, componente del Comitato per la difesa degli alberi.
Un test che, secondo il Comitato, andava commissionato
agli esperti urbanisti dell'Università di Trieste. «Presto
andremo a farlo noi per dimostrare - dice Jerman - che questo
nuovo progetto andrà in realtà a peggiorare la
situazione».
Secondo il Comitato, insomma, la viabilità in piazza
Libertà va bene così com'è. «Tutti
i triestini sanno che quando da viale Miramare si arriva
in piazza Libertà il decogestionamento del traffico è automatico»,
spiega Jerman. Una sensazione che presto sarà accompagnata
anche da un sostegno scientifico commissionato a un gruppo
di esperti.
Ma non ci sono solo gli aspetti tecnici, c'è anche
un modo diverso di concepire la vivibilità dei cittadini. «La
città di Trieste è stata concepita mettendo
al centro l'uomo e la sua vivibilità, mentre oggi
gli architetti portano avanti una filosofìa utilitaristica»,
sottolinea il componente del Comitato. E aggiunge: «L'obiettivo
di questo progetto, compresa l' area pedonale davanti alla
Stazione, è spedire
le persone a consumare - dice - spingendole all'interno del
centro commerciale. Il decongestiamento del traffico non c'entra
proprio nulla».