Protesta
ad oltranza. I comitati per la difesa di piazza Libertà non
intendono mollare la presa e proseguiranno
con la raccolta di firme (che ha oramai superato abbondantemente
il migliaio di nominativi) contro l'abbattimento
di alcuni alberi, previsto dal progetto di riqualificazione
dell'area antistante la stazione ferroviaria.
La conferma arriva da Giulia Giacomich, presidente
provinciale di Italia nostra, il sodalizio che in
questi giorni ha dato battaglia al Comune e al suo progetto
urbanistico,
assieme al Wwf, la Lav, il gruppo
di Beppe Grillo e l'Associazione
orticola del Friuli Venezia Giulia "Tra Fiori e Piante".
«Non
intendiamo mollare - spiega Giulia Giacomich -. Anzi,
la prossima settimana organizzeremo un confronto con tutti
i responsabili di comitati coinvolti, per decidere come articolare
la protesta. Certo è che tutti noi - aggiunge la
presidente provinciale di Italia nostra - stiamo raccogliendo
firme in giro per la città, registrando un consenso
altissimo. E continueremo su questa strada, per spedire
poi la petizione all'indirizzo del sindaco Dipiazza».
Questa la promessa degli ambientalisti, dunque. I
comitati hanno deciso
di proseguire con la loro «ribellione verde» dopo
la svolta dell'altro giorno, quando il Consiglio comunale
ha dato l'ok al progetto di riqualificazione di piazza
Libertà. Nonostante la durissima opposizione della
minoranza di centrosinistra, che fino a tarda notte
ha tentato di impedire l'approvazione del progetto a suon
di emendamenti, i sì hanno prevalso e dato il via
libera al restyling della piazza. Restyling che prevede
il sacrificio di una decina di metri del giardino sul lato
di via Ghega e, di conseguenza, il taglio di un numero
ancora non definito di alberi (qualcuno parla di 5 esemplari,
altri di una decina).
L'assessore ai Lavori pubblici Franco Bandelli ha tentato
di trovare un compromesso, promettendo che tutti i tronchi
che verranno eliminati da piazza Libertà saranno
ripiantumati altrove. Ma ai comitati non basta. «La
questione non è spostare
gli alberi o meno - aggiunge Giulia Giacomich. Il
punto è che
non bisogna toglierli e basta: in una zona perennemente
congestionata e trafficata come piazza Libertà,
in cui lo smog è di
casa, il giardino rappresenta un vero e proprio polmone
verde. Non si può pensare di abbattere alberi senza
porsi nemmeno il problema di quanto siano importanti
per la nostra salute e per l'ambiente».
«
E per questo motivo - aggiunge la presidente provinciale di
Italia nostra - che continueremo a raccogliere
firme ad oltranza. Siamo ovviamente molto delusi dell'esito
della discussione in Consiglio comunale - conclude
Giulia Giacomich - anche se ce lo aspettavamo. Non avevamo
molte speranze. Però continueremo a lottare».