Per
regolamento i consiglieri comunali dovrebbero in
teoria poter accedere agli atti amministrativi del municipio.
In teoria, appunto. Perché, nella pratica, capita
che agli eletti quel diritto venga negato. L'ha sperimentato
a proprie spese l'esponente dei Verdi, Alfredo
Racovelli, nel
momento in cui ha chiesto agli uffici di ottenere una copia
aggiornata del progetto di riqualificazione di piazza Libertà.
«Rispetto
alla versione originale sulla quale l'aula si era espressa
tempo fa, sono state apportate delle modifiche
che riducono da sette a sei le corsie di marcia sul lato di
via Ghega - spiega Racovelli - modifiche
annunciate dall’assessore
Bandelli alla stampa, ma mai illustrate ufficialmente al consiglio.
Per questo mi sono rivolto alla dirigente dell'area Lavori
pubblici Marina Cassin, chiedendo copia dell'elaborato.
Mi è stato però risposto che il progetto è ancora
in fase d'istruttoria e, di conseguenza, non può essere
visionato».
Ricevuto
il primo rifiuto, Racovelli ha bussato ad una seconda porta,
quella del segretario e direttore generale
del Comune, Santi Terranova: «Da lui mi sono
sentito dire che esistono diversità di vedute all'interno
del Comune sulla facoltà dei consiglieri di visionare
i progetti» continua Racovelli.
«Il suggerimento finale,
pertanto, è stato di rivolgermi ad una Commissione
governativa, con sede a Roma, che si occupa proprio di accesso
agli atti. Suggerimento che, ovviamente, non ho seguito.
Mi pare evidente che qualcuno sta provando ad insabbiare
la questione. Non so se dietro a questa serie di no
ci sia la lunga mano di Bandelli. Sta di fatto che non si vuole fare
chiarezza sull'opera forse più contestata degli
ultimi anni, contro la quale sono state raccolte oltre
10 mila firme e su cui il consiglio deve necessariamente poter
tornare ad esprimersi».
Argomenti
esposti anche durante l’ ultima riunione nella
quale l'esponente dell'opposizione ha incassato l'appoggio
e la solidarietà del presidente del consiglio comunale. «A
mio parere Racovelli, come ogni altro consigliere, ha
il diritto di ottenere copia dei progetti» conferma Sergio
Pacor - «E a difesa di quel diritto
ho pure scritto un opuscolo, nel quale indico anche il percorso
per chi, ritenendosi
leso, sceglie di ricorrere alle vie giudiziarie. Se Racovelli
deciderà di avviare un procedimento di questo tipo,
gli metterò a disposizione un avvocato. Ovviamente
mi auguro che non si debba arrivare a tanto».
Quando si tratta di interpretare leggi e regolamenti,
la parola spetta necessariamente al segretario Terranova» replica
il sindaco Dipiazza.«E' lui
che interviene ogni volta che viene segnalato un problema in
consiglio. Detto
questo, io non ho problemi a mostrare il progetto di piazza
Libertà a Racovelli perché non c'è nulla
da nascondere. Sarebbe il caso di abbandonare però questa
ostilità nei confronti di un intervento assolutamente
necessario. Un intervento - conclude Dipiazza - che
ora viene criticato e che poi, una volta concluso, sarà apprezzato
da tutti come avvenuto per piazza San Giacomo». (m.r.)