Critiche
PONTE E PIAZZA

di Diego Grubor (Il Piccolo, 3 giugno 2008, Segnalazioni)

 



Seguo con grande attenzione il dibattito sul progetto per la nuova piazza della Stazione e sul nuovo ponte pedonale sul Canale Ponterosso.

Mi è tornato alla mente un libro letto al ginnasio e uno scritto di Winckelmann di cui vi riporto alcune righe: «La nostra vanità mal volentieri si limita alla semplice osservazione e, per sentirsi soddisfatta, vuole essere lusingata: perciò vogliamo dare il nostro giudizio su tutto. E come è più facile negare che affermare, così anche si scorgono più facilmente i difetti che le perfezioni, e ci costa meno fatica criticare altri, che metterci noi stessi a insegnare».

Nel Settecento Winckelmann si occupava della considerazione che segue all'osservazione di un'opera d'arte: nel Duemila possiamo invece ammettere che il giudizio su un'opera venga dato anche senza l'osservazione della stessa (e poco importa che sia d'arte o semplicemente dell'uomo); è il caso del progetto per la piazza della Stazione, è il caso della proposta del ponte sul Canale.
Destino beffardo per Winckelmann, anche nella Trieste che oggi conosciamo.