Nella
sua segnalazione pubblicata sul Piccolo di lunedì 25
agosto Sergio Bisiani, come altre volte sia l'assessore
Bandelli sia il sindaco, ha messo in dubbio la capacità di
intendere e volere dei 10 mila cittadini che hanno sottoscritto
la petizione contro il taglio degli alberi in piazza Libertà.
Credo sia vergognoso continuare a mettere in dubbio la volontà di
tanti cittadini che nel firmare hanno sottoscritto anche
le note poste a capo di ogni singolo foglio. Ma soprattutto
non si vuole capire che il punto non può essere il numero
di alberi che si andrebbero a perdere, ma il fatto che i cittadini
firmatari non possono ammettere che altri alberi vengano abbattuti
in una città in cui il verde viene continuamente sacrificato
in nome di "presunte più utili" cementificazioni.
Visto
che Bisiani ha ascoltato e capito cosi bene il
progetto, forse non ha voluto capire che noi del comitato e
i 10 mila cittadini di Trieste che hanno firmato non vogliamo
che venga messa mano su quello che è un giardino
storico che e stato progettato insieme alla Nuova Stazione
Ferroviaria nel 1878 ed oltre a ciò, a 10 anni
dal restauro filologico progettato a cura dell'architetto Celli,
non è ammissibile che si possa pensare con denaro
pubblico di «riqualificare» un'area, che di riqualificazione
non ha assolutamente bisogno, già sapendo che quello
che si va a realizzare non tiene conto dei futuri e auspicabili
sviluppi del Porto Vecchio.