ITALIA NOSTRA: PIAZZA LIBERTA' VA SALVATA

L'associazione in difesa dell'assetto storico
dell'area e dei suoi pregi.


di Daria Camillucci ( Piccolo, 31 agosto 2008)

Sulla contestata ristrutturazione di piazza Libertà prende posizione adesso anche Italia Nostra con una lunga nota a firma della presidente, Giulia Giacomich: «II progetto di riqualificazione di piazza Libertà, presentato dal Comune e adottato in via preliminare con delibera del 29 maggio 2008 prevede una trasformazione rilevante della morfologia della piazza e, soprattutto del primo giardino davanti alla stazione, senza tener conto che si tratta di una piazza storica, che su quest'area c'è un vincolo paesaggistico (legge 29 giugno 1939 n. 1497 sulla tutela delle bellezze naturali) e che la piazza è un bene culturale (legge 42/2004 art. 10) tutelato, prima di tutto, dall'articolo 9 della Costituzione italiana».

«Il progetto di riqualificazione - prosegue Giacomich - intende realizzare un'alterazione completa della piazza, con lo spostamento del giardino storico di una decina di metri verso la stazione, una totale modifica del suo perimetro e della sua configurazione interna e l'abbattimento di numerosi alberi di grandi dimensioni: potrebbero essere in parte quelli che si vedono ancora piccoli in una stampa del 1879 e più alti in immagini di datazioni successive...». Italia Nostra motiva la propria contrarietà al progetto anche ripercorrendo la cronistoria della piazza, dove a metà '800 fu interrato e realizzato il vasto piazzale della Stazione, con il materiale di riporto del versante di Scorcola. In quegli anni si stava costruendo la ferrovia meridionale e nel 1865 il Porto nuovo (oggi l'attuale Porto Vecchio).

Nella nuova piazza furono creati due giardini: il primo del 1878 allestito davanti alla stazione e nato assieme a questa, inaugurata il 19 giugno dello stesso anno. Nel 1889 si provvide a collocarvi anche il monumento di Dedizione all'Austria. Il secondo giardino, più grande, fu creato nel 1884. Si estendeva di fronte al Silos, comprendendo anche l'area oggi occupata dalla sala Tripcovich. Specifica Giacomich: "II primo giardino, per intenderci quello dove anni fa c'erano le baracche di merci varie poi spostate al Silos, e la piazza, sono chiaramente storici, il loro valore e indubbio perché rappresentano eventi significativi della formazione della città e del suo emporio. Inoltre la struttura del giardino è la stessa dell' 800, come si può vedere dalle stampe d'epoca".

Secondo Italia Nostra piazza Libertà inoltre "è bella e non è affatto degradata. Nel 1998 con il recupero del giardino storico si provvide a un'operazione filologica rispettosa della sua struttura ottocentesca, senza eliminare le alberature e con la pavimentazione in arenaria ancora in ottimo stato e la successiva collocazione della statua di Sissi".
Proprio la statua di Sissi, nel 1912, fu collocata nel secondo giardino della Stazione e là probabilmente rimase sino a quando negli anni Trenta fu costruita la stazione delle autocorriere, firmata da Nordio. Di quel giardino - conclude Giacomich - oggi resta solo una sezione che, dopo la demolizione della mensa comunale, fu sistemata nei primi anni del 2000 con l'inserimento del monumento agli esuli istriani».