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Il
sindaco all'assemblea della Lista Dipiazza |
"Continuerò a
lavorare fino all'ultimo giorno del mio mandato, per fare in modo che
la città sia
governata per altri 10 anni da un sindaco di centrodestra. Per quanto
mi riguarda, se ci sarà l'occasione, potrei
candidarmi".
Il sindaco Roberto Dipiazza ha ribadito il concetto
più volte nel corso del suo intervento all'assemblea
della "Lista per Dipiazza", sgombrando cosi qualsiasi
dubbio sul suo futuro politico. "Quando non sarò più primo
cittadino - ha sottolineato - mi piacerebbe passare sotto
il palazzo del Municipio e salutare un sindaco amico. Per questo
dobbiamo lavorare fino all'ultimo, perché la Lista
può fare ancora molto per mantenere il consenso dei
cittadini".
Nel corso dell'incontro, svoltosi ieri all'Hotel Jolly,
il sindaco ha fatto il punto sulla situazione politica
sia locale che nazionale, parlando dei rapporti con la
vicina Slovenia («quando vado a Lubiana ormai mi sento
a casa»), di Porto e di turismo ("Dobbiamo
agganciarci al treno di Venezia, che vanta ben 21
milioni e 6OOmila visitatori all'anno).
Il sindaco ha approfittato dell'occasione per fare
alcune precisazioni in merito ad alcune polemiche scoppiate
in questi giorni. Sullo sfratto degli ambulanti senegalesi
in piazza Ponterosso: "Non c'è niente di
razzista, semplicemente quella baraccopoli in una piazza
simbolo
di Trieste com'è quella di Ponterosso non ci
deve stare. E la stessa cosa vale anche per le bancarelle
a San Giusto".
E ancora: "Le raccolte di firme sono inutili,
non hanno alcuna valenza politica". Secca
la replica anche sul caso piazza Libertà: "Dobbiamo
togliere quattro alberi per piantarne 52. Non possiamo
sempre fermarci
davanti a tutti. Mi ricordo ancora quando avevo presentato
il progetto delle rive: dicevano che volevo costruire
un'autostrada e adesso sono tutti lì ad ammirare
quello che abbiamo fatto."