Desidero
segnalare a chi si interessa delle bellezze artistiche
della nostra città e a chi in particolare si interessa
del progetto di un nuovo ponte sul Canale quanto segue.
Solo pochi anni fa i nostri amministratori comunali misero
in conto di costruire uno specchio d'acqua in luogo del giardino
che fa non magnifica mostra di sé davanti alla
Chiesa di S. Antonio e ciò per dare una miglior prospettiva
dell'acqua che va verso la chiesa e consentire a quest'ultima
di specchiarcisi direttamente.
I cittadini bocciarono con una caterva di proteste quel
progetto, anzitutto per non dover perdere anche quel
po' di (malcurato) verde rappresentato dal giardino e poi perché,
conoscendo come il nostro Comune suole mantenere la pulizia
delle vasche d'acqua, temeva che il tutto si sarebbe risolto
in un esempio di «malaurbanità».
Ora quello stesso Comune, seppure con uomini diversi,
ma evidentemente della medesima superficialità estetica,
si comporta in senso del tutto opposto. Anziché estendere
la vista sul canale, la vuoi tagliare. Mi domando perché.
Qualcuno dovrebbe spiegare al popolo perché si
debba spendere per fare il contrario di prima. Forse solo perché il
progetto di prima fu respinto? Ma un progetto cattivo
di un certo segno non può venire compensato da un progetto
cattivo di segno opposto.
Perché interrompere, dunque, la visione in profondità del
canale? Per evitare di fare ai pedoni 50 metri in più?
Ma vale la pena per così poco di forzare il panorama
e spendere e magari poi trovarci con chissà quale
manufatto, probabilmente mantenuto in precarie condizioni
di pulizia?
Sarebbe bello sentire il parere del Provveditore alle belle
Arti, in proposito. Si attiva, se non erro, ogni volta
che c'è da tutelare un'opera urbana con più di
cinquant'anni di età e non interviene dove si attenta
a un ambiente e a una prospettiva ben più vecchi?!
Panorama presente, oltretutto, in miriadi di quadri e
fotografie reclamizzanti la bellezza del sito. Sarebbe
interessante sapere cosa ne pensa anche «Italia
Nostra».
Sarebbe,
poi, quanto mai interessante sapere chi ha avuto
per primo questa bella idea (senza voler condannare il
fatto, anzi; è lodevole, in astratto, che qualcuno
ponga all'attenzione dei cittadini delle soluzioni nuove, l'importante è non
accettarle acriticamente), come sarebbe bello sapere
chi ha dato il permesso (in questo caso senza sentire
nessuno) di tagliare tutti gli alberi della Maddalena
e chi vuole fare un'analoga strage in piazza Libertà.
Per
quanto concerne, infine, i sondaggi fra il pubblico, indubbiamente
è facile dichiarare le percentuali
che si vogliono senza dare alcuna garanzia di obiettività.
Sempre a proposito di coerenza dei nostri baldi amministratori:
in un sondaggio ufficiale risulta che al secondo
posto fra i tanti desideri della gente c'è la conservazione
e l'incremento del verde. Per tutta risposta
il Comune taglia gli alberi più grandi (a prescindere
da ogni altra considerazione sul mantenimento del restante
verde cittadino).
Dove non difetta è nel cemento, ma almeno lo metta
dove serve, nei marciapiedi, che ne hanno davvero bisogno.