LA RIVINCITA DEI FIORI DI CAMPO
(Gardenia, giugno 2009)




Ignorati fino a ieri, oggi sono molto usati nei giardini. A spiegare le ragioni del successo, un convegno in questi giorni a Milano

Non erano mai stati così ricercati. Li chiedono gli amministratori del verde pubblico per rinverdire aiuole e rondò e rinaturalizzare cave o aree un tempo agricole e oggi abbandonate. Ma soprattutto, i fiori di campo sono sempre più richiesti nei giardini come alternativa al prato. «È da un paio di anni che ce ne siamo accorti», spiega la bioioga Silvia Assolari, che assieme agli agronomi Elisa Tomat e Alessandro Peressotti, è titolare a Udine di SemeNostrum, azienda che produce e commercializza semi di fiori selvatici di prato e di campo. «Un prato di fiori selvatici richiede meno manutenzione di un tappeto verde: niente acqua, niente concime, solo un paio di tagli all'anno. E poi tra maggio e giugno», continua Silvia Assolari, «si trasforma in una prateria di fiori colorati, molti dei quali rischiano l'estinzione».

Bustine che contengono mix di fiori selvatici sono in vendita in molti garden center. Il problema, dicono gli esperti, è che spesso si tratta di semi provenienti dall'estero, e quindi di piante che da noi non crescono in natura. L'ideale sarebbe procurarsi semi di piante spontanee tipiche della zona in cui li si vuole utilizzare. Mix studiati su misura, insomma, che daranno vita a prati duraturi. Di questi temi si parla in un convegno in programma il 5 giugno a Milano presso il Grattacielo Pirelli, mentre il 6 e 7 giugno, achillee, rosolacci, fiordalisi e decine di altri fiori di campo sono in vendita all'Orto botanico di Pavia nella prima mostra-mercato orticola dedicata alle perenni selvatiche.

INFO: per l'acquisto di semi di fiori di campo, www.semenostrum.it o www.3biitalia.com Per il convegno www.parcobarro.lombardia.it/_parco/