Econotizie

LA CALIFORNIA EMETTE UN'ORDINANZA CON MISURE ANTI SPRECO D'ACQUA



Acqua, solo quando e dove serve




di Maria Brambilla
(Gardenia, marzo 2011)


Le piogge abbondanti dello scorso autunno avevano fatto sperare che, almeno per il nostro Paese, lo spauracchio della siccità non fosse altro che un'infondata profezia delle cassandre del clima. A gelare gli entusiasmi sono però arrivate le precisazioni di esperti come Giampiero Maracchi, professore ordinario di climatologia all'Università di Firenze: purtroppo quelle precipitazioni superiori alla media devono essere considerate come una conferma delle peggiori previsioni, un'avvisaglia di quei fenomeni estremi e opposti che grazie al riscaldamento globale caratterizzeranno il nostro prossimo futuro. O troppa acqua - e allora allagamenti - o troppo poca, e allora mesi di siccità. O troppo caldo, o troppo freddo.

Quindi meglio non illudersi, correre ai ripari e tener presente che il risparmio idrico è ormai un imperativo da mettere in pratica anche nei piccoli gesti quotidiani, compresa la gestione del giardino di casa. Come si sta facendo in California, dove dopo aver scoperto che per mantenere in forma prati e aiuole si consumava più del 50 per cento dell'acqua destinata agli usi domestici, ci si è affrettati a emettere un'ordinanza (Water Efficient Landscape Ordinance) fitta di minuziosissime misure antispreco che, per esempio, impongono ai proprietari di giardini di ridurre drasticamente la superficie da destinare al prato, e anche di adottare sistemi di irrigazione ad alta efficienza e regolati da so
fisticati sensori che li mettono in moto soltanto quando l'umidità del terreno scende sotto una determinata soglia e solo dalle 10 di sera alle 8 di mattina, ore in cui la perdita d'acqua per evaporazione si riduce al minimo.

Le piante giuste

 

L'ordinanza prescrive poi di limitare la presenza in giardino delle specie che hanno sempre sete, di largheggiare invece con quelle che si accontentano di irrigazioni ridotte al minimo, e di mantenere il più possibile umido il terreno stendendo ai loro piedi uno strato di pacciamatura alto almeno 5 centimetri.
E soprattutto invita a creare macchie e bordure popolate da piante che, riguardo alle innaffiature, hanno bisogni analoghi: una richiesta che può essere facilmente soddisfatta consultando A Guide to Estimating Irrigation Water Needs of Landscape Plantings , un ponderoso e utilissimo manuale compilato dall'Università della California che contiene anche un dettagliato elenco delle principali specie ornamentali classificate in base alle loro esigenze idriche e che si può scaricare cliccando sull'icona (circa 3 mega).

 

Come fare

Ecco come la Guida compilata dall'Università della California classifica alcune delle più comuni piante da giardino in base al loro bisogno di innaffiature: con buona approssimazione, queste indicazioni sono valide anche per le nostre zone caratterizzate da estati poco piovose o siccitose.

LE PIÙ ESIGENTI
Richiedono innaffiature consistenti Hosta, Bergenia, Anemone, Aster, Allium, Agapanthus, Astilbe, Campanula, Camellia, Brugmansia, Abutilon, Cornus, Hydrangea, Spiraea, Clèmatis, Jasminum polyanthum e J. sambac, Akebia quinata, Caryòpteris x clandonensis, Perovskia atriplicifolla, Aconìtum napellus, Mahonia aquifolium, Solanum jasminoìdes, Abelia chinensis, Bignonia capreolata.

LE PIÙ ADATTABILI

• Sono invece meno esigenti Aquilegia, Berberis, Chaenoméles, Bougainvillea, Lavandula, Myrtus, Phlomis, Achillèa, Cistus, Nerium oleander, Rosmarinus officinalis, Campsis radicans, Convolvulus cneorum, Aubrieta deltoidèa, Buddleja davidii, Clerodendrum bungei, Hibiscus syriacus, Jasminum officinale, Lagerstroemia ìndica, Lantàna camàra, Nandìna domestica, Pittosporum tobira, Arbùtus unédo e A. menziesii, Rosa banksiae e R. rugosa.

LE PIÙ SPARTANE

• Hanno bisogno di innaffiature ancora più ridotte Narcissus, Amaryllis belladonna, Atriplex, Ceanothus, Pistacia lentiscus, Artemisia, Tamarix, Cortadèria, Scilla peruviana, Arum italicum, Romneya coulteri, Spartium jùnceum, Mirabilis jalàpa.