LA FELICE PETUNIA

di Lorena Lombroso (Giardinaggio, giugno 2010)

 

Un fiore semplice, che sembra sorridere:


è la contagiosa felicità di un'interminabile


fioritura, che sfida anche la


calura estiva.





 

Curiosamente, il nome di uno dei fiori più amati e generosi, presente in balconi e giardini un po' ovunque nel mondo, è stato scelto dall'autrice della saga di Harry Potter per un personaggio "negativo", la zia Petunia Dursley. Magra, antipatica, ficcanaso e con un terrificante profilo cavallino, la zia Petunia non ricorda certo la bellezza semplice e allegra di questo fiore, arrivato dal Brasile in Europa intorno alla metà del '700.

Quelle che coltiviamo in vaso e nelle aiuole sono frutto di innumerevoli incroci all'interno del gruppo di petunie ibride, generate inizialmente dall'unione fra Petunia axillaris e Petunia violacea. Un matrimonio davvero ben riuscito, con una figliolanza numerosissima e diversificata. La petunia ha infatti il pregio di un patrimonio genetico molto differenziato, e la capacità di miscelare facilmente le caratteristiche dei genitori per ottenere nuove generazioni che conservano parte dei caratteri introducendone dei nuovi. Chiunque abbia avuto in giardino o in vaso le petunie classiche sa che l'anno successivo quasi sempre ne nascono di nuove, con colori diversi. Cosa che, purtroppo, non accade con le bellissime petunie ricadenti moderne, le notissime Surfinia, che sono sterili.



20 settimane di colori

In apertura: acqua, concime, sole: una ricetta davvero semplice che ha fatto il successo internazionale della petunia, oggi la più diffusa delle annuali da fiore avendo superato anche il geranio come quantità di esemplari venduti nel mondo. Un successo dovuto in buona parte alle eccezionali Surfinia e alla stirpe di varietà ricadenti oggi disponibili.

 

Quei balconi in montagna...

Un tempo rigorosamente in rosso, affidati ai gerani, i celebri balconi delle Dolomiti e della Valle d'Aosta sono oggi dominati dalle petunie ricadenti nelle numerose varietà moderne. Il motivo? Oltre all'indubbia bellezza, c'è l'enorme scelta di colori e la grande resistenza alle avversità climatiche a cui si aggiunge quella a malattie e parassiti.

...e quelli in città

Dovunque, da Milano a Palermo, in città le petunie sono una soluzione comoda e sicura per i balconi, perché riescono a fiorire anche in vasi e cassette di piccole dimensioni, con l'unica accortezza di non fare mai mancare acqua e nutrimento (liquido, per piante da fiore, ogni 8 giorni). Si tratta infatti di una specie dalle elevate esigenze nutritive: la carenza nutrizionale si evince dalle piante che producono pochi fiori e hanno rami lignificati. Per assicurare un nutrimento regolare, i distratti possono anche affidarsi ai prodotti a lento rilascio (pastiglie, bastoncini) da infilare nel terricio, ai bordi del contenitore. Nella foto, una varietà di Surfinia caratterizzata da un curioso bordo bianco sui petali, 'Giant Purple Picoté'.

 

Doppie e rosse: gli obiettivi dei giardinieri ottocenteschi


Nel secolo XIX le petunie si diffusero rapidamente in Europa. Furono soprattutto i giardinieri inglesi e tedeschi a ibridarle con accanimento, mirando a quello che allora sembrava impossibile: ottenere fiori doppi, e riuscire a veder fiorire delle petunie rosse.


Le prime furono ottenute all'inizio del '900, e ancora oggi conoscono una certa diffusione, anche se soppiantate dalle Surfinia. Quanto al rosso, bisogna aspettare il 1953, quando fu presentata la varietà "Comanche", mentre il giallo arrivò fra le petunie solamente nel 1977, con "Summer Sun". Oggi sono disponibili in una gamma di colori eccezionale, ma ancora manca l'arancione, un cromatismo che gli incroci sempre più complessi e sofisticati non sono riusciti a produrre, o quanto meno non in una forma stabile che possa avere uno sviluppo commerciale. Perché le petunie sono un vero e proprio gigantesco business, a livello internazionale, e molta parte di questo grande mercato è occupato dalle Surfinia e dalle loro nuove versioni miniaturizzate, le Million Bells.



Una colonna di petunie


Le Surfinia e le varietà simili per prestazione (Calibrachoa, Million Bells) sono perfette per ottenere allestimenti spettacolari.
Qui a sinistra, una colonna di fiori alta quasi 3 metri, realizzata durante l'annuale allestimento di presentazione al pubblico presso i vivai Lazzeri di Merano, www.lazzeri.com (non vendono al pubblico, ma solo all'ingrosso),

L'allestimento è strutturato con una serie di vasi fittamente disposti sui ripiani, in fasce di colore. Certamente difficile da mantenere in un giardino privato, ma è un buon modo per dimostrare le potenzialità di queste varietà eccezionali per la quantità di fiori che producono.

Dal Giappone la petunia più amata


Tutti conoscono la Surfinia: oggi, come l'aspirina, è ormai divenuta un nome comune, mentre in realtà è un marchio commerciale registrato a livello internazionale e protetto da brevetto. La casa madre che ha generato questo incredibile successo commerciale è giapponese si chiama Suntory, ed è solo da 20 anni che nel mondo coltiva questo eccezionale gruppo di varietà ricadenti, caratterizzate da una fioritura instancabile. Oggi la Suntory ha sedi americane ed europee e collegamenti con altre grandi realtà commerciali del mondo vivaistico, e la produzione delle piante è affidata a una solida rete di specialisti, che ne tutelano l'unicità. La realizzazione di questi ibridi è frutto di un lungo lavoro di incroci e sperimentazioni e le piante che compriamo in fiore non ci daranno 'figli', perché sono sterili.
Dopo 15 anni di successi, la surfinia ricadente è stata affiancata da altre varietà che hanno immediatamente riscosso altrettanto gradimento. Caleidos, Calibrachoa Million Bells, e ora anche Millebaci: sono i nomi delle nuove varietà che in Italia sono distribuite da Lazzeri (www.lazzeri.it), floricoltori meranesi specializzati in annuali da fiore che vengono qui prodotte con tecnologie avanzate per ottenere una qualità di alto livello. Cos'hanno di nuovo queste varietà rispetto all'amatissima
Surfinia? Innanzi tutto prestazioni ancora migliori: Millebaci fiorisce da aprile a ottobre. E poi la dimensione: le Million Bells, con fiori più piccoli della Surfinia, quasi miniaturizzati rispetto alle petunie ibride classiche, rimangono di dimensioni contenute e offrono una quantità di fiori davvero da record. A questo si aggiunge il fatto che si tratta di varietà molto resistenti alle malattie e con una certa capacità di adattarsi alle cure irregolari e sbadate dei giardinieri, superando anche momentanei periodi di siccità (ma, come tutte le petunie, acqua a volontà, tutti i giorni d'estate se il vaso è piccolo ed è in pieno sole).

Gigantesche o miniatura?


A sinistra, una novità recente: "Royal Red", una Million Bells con petali di un rosso molto brillante e cuore giallo. I fiori sono piccoli ma molto numerosi, al punto da arrivare a coprire il fogliame. A destra, una varietà classica a fiore grande, con cuore rosso che si espande sui petali bianchi.

 

Petunie in vaso e in aiuola

Normalmente si pensa alle petunie come piante da vaso, ed è in contenitore che offrono prestazioni eccezionali, al punto da aver superato i gerani (a ciò ha contribuito l'epidemia di Cacyreus, il parassita che negli ultimi anni ha divorato allegramente le piante di geranio un po' ovunque).
Ma le nuove varietà sono adatte anche all'uso in aiuola. Se in Europa le Surfinia e derivati hanno fatto scuola, negli USA sono invece le petunie Wave, anch'esse coperte da marchio registrato, a occupare una rilevante fetta di mercato, e vengono usate molto anche per impiego paesaggistico, tanto nei giardini privati come nel verde pubblico.
La petunia Wave forma cuscini fioriti molto fitti anche in piena terra, se viene piantata fitta e curata con gli accorgimenti del caso (irrigazione costante a goccia, nutrimento regolare). E sono talmente resistenti che in febbraio 2010 la città di Doha, nel Qatar, era inondata di petunie Wave: onde di colore, a due passi dal deserto.

 


"Sky blue", la petunia azzurra


Il colore azzurro-lilla della Surfinia "Sky Blue" ha centrato il bersaglio: oggi è una delle varietà più amate. L'azzurro è un colore assente dalle vecchie varietà che è stato ottenuto migliorando il patrimonio genetico delle varietà moderne e rendendo stabile questa caratteristica cromatica.


Petunie di ieri e di oggi

Sopra a sinistra, una moderna petunia ricadente, con un'incredibile quantità di fiori di piccola dimensione: prestazioni di fioritura davvero da record. Ma anche le varietà 'antiche', non ricadenti, con fiori grandi spesso curiosamente variegati, a destra, conservano un grande fascino e offrono un periodo di bellezza superiore a 2 mesi.





Petunia, i segreti per non perdere neppure un giorno di fiori

 


La coltivazione delle petunie in ogni versione, da quelle classiche alle moderne Surfinia e Million Bells, è davvero facilissima. Le delusioni sono legate prevalentemente a due errori: poco concime e irrigazioni irregolari o carenza di adeguato drenaggio.
Il nutrimento è indispensabile ogni 8-10 giorni da maggio ad agosto-settembre, avendo cura di utilizzare un preparato per piante da fiore (va benissimo anche quello per gerani). Un accorgimento utile è quello di lasciare un periodo di riposo verso fine luglio: 15 giorni senza concime, possibilmente spostando la pianta in mezz'ombra ed effettuando una moderata potatura, con l'asportazione dei rami che si sono allungati troppo e di tutti i fiori appassiti, per riprendere poi con il nutrimento e la posizione soleggiata. In questo modo l'esemplare riprende energia e torna a fiorire copiosamente.
L'irrigazione deve essere costante e regolare; la pianta non ha grandi capacità di riprendersi dopo un periodo di siccità. In caso di assenza per vacanze conviene dunque affidarla a qualcuno o dotare il vaso di un sistema di irrigazione automatico, spostandolo all'ombra se possibile per ridurre i rischi di disidratazione.
Le petunie non amano la pioggia e dopo un temporale è facile che appaiano danneggiate. In genere, nel giro di poche ore si riprendono; in caso di danneggiamenti dovuti al vento o a un acquazzone particolarmente violento, è bene asportare le parti più rovinate, svuotare il sottovaso e far asciugare bene il terriccio prima di innaffiare nuovamente.
Le varietà classiche fioriscono normalmente all'apice degli steli e, nel tempo, essi possono diventare lunghi e nudi, meglio dunque potare periodicamente, per fare in modo che si formino dei getti laterali dai quali si otterranno nuovi boccioli.



Il primo passo: acquistare bene

Se preferite spendere poco, acquistate le petunie anche in saldo, a giugno, nelle vaschette alveolari. Ma attenzione: le piante devono essere vigorose e con foglie verdi, e vanno trapiantate immediatamente in contenitori con terriccio nuovo e fertile. Per i primi 7-10 giorni tenetele in mezz'ombra, per acclimatarle dopo il trapianto.


Piccola e instancabile
"Cosmos Pink" è una Million Bells a fiori rosa con venature e cuore rosa intenso con occhio giallo, in fiore da maggio a ottobre, poco ingombrante e perennemente coperta di corolle.