BELLE PER DUECENTO ANNI
di Elena Tibiletti - Foto documentazione Centro Botanico Moutan
(da Giardinaggio, aprile 2003)

 

Rimanere folgorati da un fiore, colpiti da un'irrefrenabile passione che si placa solo nell'ammirazione di una corolla.
Con la peonia può capitare!

 


Ridente CampagnolaDa millenni fornisce ispirazione e saggezza all'uomo, di qualunque cultura sia. E al tempo stesso racchiude in sé - Centro Botanico Moutan regina incontrastata del regno dei fiori - l'essenza della bellezza. No, non si tratta della rosa, come subito pensiamo noi occidentali, bensì della peonia: elegante, elitario simbolo della cultura orientale, cinese in particolare.
A Luoyang, nella regione centro-orientale dell'immensa Repubblica Popolare, dottori e contadini pagano un biglietto per restare seduti una mezz'ora in meditazione davanti a una peonia in fiore. E i grandi saggi sono ritratti in contemplazione di uno splendido esemplare di questa superba specie. L'Europa ha ospitato per la prima volta peonie arboree nella seconda metà del '700, ai Kew Gardens di Londra. L'Inghilterra per prima le ha coltivate e ibridate, seguita dalla Francia e dagli Stati Uniti solo nel secolo successivo. Dal 1975 è l'Italia che si distingue nella ricerca e selezione di nuove specie e varietà, una più spettacolare dell'altra. Cercate una zona particolarmente vocata alla coltivazione di questo fiore sensuale? Vi segnaliamo il Viterbese dove, ai piedi dei Monti Cimini, la passione per le peonie si concentra ai massimi livelli fino a sbocciare - è il caso di dirlo - in un tripudio floreale presso il Centro Botanico Moutan.

Fra longevità ed estinzione
Qui lo straordinario fiore si studia, si coltiva e si riproduce nelle sue massime espressioni. In un continuo carosello di tinte (dal bianco al porpora scuro, passando per infinite sfumature di rosa), di strabilianti forme e di inebrianti profumi, oggi vi convivono più di 150 mila piante per circa 600 varietà di peonie, tra erbacee e arboree, scenograficamente adagiate sotto olivi secolari o incorniciate da generosi cespugli di nocciolo, per un'estensione di circa 10 ettari di terreno. Le cifre paiono incredibili, ma sono giustificate - oltre che dalla bellezza di questi arbusti - dal concreto rischio d'estinzione di cui soffre la peonia arborea: nell'originaria Cina, specie e varietà stanno progressivamente scomparendo, decimate dall'impiego farmaceutico delle loro radici.
Per contrappeso, l'Europa lavora sodo a livello universitario per tutelare questo tesoro mondiale. Forse i cinesi si sono dimenticati di uno dei loro più antichi proverbi: "Chi pianta una peonia non lo fa solamente per la sua vita, ma anche per quella dei figli e quella dei nipoti". Sacrificano infatti esemplari che potrebbero vivere per almeno 200 anni, anche fino a 300 e che in tal modo accompagnerebbero generazione dopo generazione l'uomo attraverso gli incerti della vita. Riuscendo a donare a tutti, senza distinzioni, tanta serenità e compostezza.

Una bordura di peonie 'Rosa di Zhao'

Poche cure, tanto freddo
D'altra parte le cure di cui la peonia arborea ha bisogno sono talmente ridotte al minimo da non creare ansie neppure al giardiniere neofita. Datele P. a. 'Bianco del Giardino di Pietra'soprattutto la profondità giusta d'impianto: il punto d'innesto deve rimanere a 10-12 cm di profondità, per venire poi rincalzato negli anni successivi, in modo che l'innesto arbustivo possa radicare rafforzando la pianta rispetto al "vivace" portinnesto erbaceo. Poi buona terra da giardino, concimazione a fine fioritura da ripetere in autunno e apporto regolare d'acqua in primavera, se non dovesse piovere.

L'armonioso cespuglio vi ringrazierà lignificando ogni anno una parte dei nuovi getti e crescendo - assaP.a. 'Intrecci d'Oro e di Giada'i lentamente - fino a un paio di metri d'altezza. Spoglio durante l'inverno, schiude le gemme già a febbraio e fiorisce in aprile-maggio; manterrà il fogliame fino a settembre.

Il freddo scivola sui nudi rami fino a - 20° C: anzi, per fiorire, deve sentire i rigori invernali per un certo periodo di tempo. Meglio dunque coltivarla sulle Alpi, piuttosto che in riva al mare... Al riguardo una leggenda narra che la peonia arborea avrebbe rifiutato - unica tra i fiori - di schiudere le corolle al passaggio di una capricciosa principessa cinese, la quale, contrariata, ne ordinò il trapianto sui gelidi altipiani del Gansu. Ebbene, il cespuglio non solo tollerò il gelo invernale, ma in primavera schiuse con accresciuto splendore i magnifici fiori. Del resto l'insieme dei petali risulta sorprendentemente variato, per forme e colori, tanto da aver solleticato la fantasia dei cinesi nel denominare specie e varietà. Hanno assegnato - più che semplici nomi - vere e proprie definizioni ricche di fascino e fantasia: che dire di "Montagna splendente fiorita", "Rossi bagliori del sole", "Nuvola bianca dal cuore rosso", "Bianco fresco profumo", "Fiore porpora della pianta delle uova" e via elencando? Certo, nella traduzione (ardua) sovente si perde quel mix di armonia, stupore, imprevedibilità e ammirazione che caratterizza le definizioni in madrelingua, ma immergendosi nella contemplazione delle corolle è possibile ricreare quella stessa, magica atmosfera. La bellezza della peonia, altera e sublime, non dev'essere privilegio di pochi. Alla fine di aprile i cancelli del Centro Botanico Moutan si aprono, permettendo ai visitatori di godere lo spettacolo di quella fioritura multicolore. Perché queste piante, in un tempo remoto consacrate all'imperatore cinese, oggi rappresentano la serenità e l'armonia di cui c'è tanto bisogno e che ognuno di noi può percepire semplicemente fermandosi un poco ad ammirarle.

     
 
Peonia arborea 'Polvere d'Argento e d'Oro'
 
     


Erbacee: anche in vaso
Le peonie erbacee (gruppo lactiflorae) sono piante perenni le cui radici fascicolate emettono ogni anno in primavera la parte aerea, che fiorisce in maggio-giugno per poi scomparire con i primi freddi. Potete allevarle anche in vaso (capiente) piantandole in superficie, in modo che la corona di gemme sovrastante le radici sia coperta da 2-3 cm di terra, giusto perché non si asciughi.
Bagnatele in abbondanza in primavera per assicurarvi la fioritura. I fiori appassiti si tagliano man mano. Finita la fioritura, concimatele con fosforo e potassio per irrobustirle. In autunno ripetete la concimazione, eventualmente integrandola con una piccola aggiunta di cornunghia o di letame essiccato, che rilasceranno l'azoto in primavera, al momento del bisogno.
Non necessitano di protezioni invernali, né di potature.

Info: Centro Botanico Moutan, S.s. Ortana 46, Loc. Il Pallone- 01030 Vitorchiano (VT), tel. 0761.300 490, fax 0761/300 491 cbm@msvonline.it. Visite guidate gratuite su prenotazione. Catalogo per ordinazioni, con selezione delle varietà più belle.