Stelle scintillanti di primavera

(The Garden, marzo 2005)

Testo di Charles Chesshire
scrittore freelance, garden designer e consulente
Fotografie di Andrew Lawson
Traduzione di Mariangela Barbiero

Con eleganti fiori penduli che sbocciano a primavera, Clematis alpina e socie varie sono facili, versatili, nonché oggetto di costante verifica dell'RHS.

Charles Chesshire seleziona le sue preferite.


Tra i rampicanti primaverili più rustici e incantevoli ci sono le Clematis del gruppo Atragene, gruppo che comprende le due specie imprescindibili: Clematis alpina e Clematis macropetala. La comune caratteristica di avere fiori a campanella con quattro sepali le fa vagamente rassomigliare alle loro distanti cugine della famiglia delle Ranunculaceae, Aquilegia e Pulsatilla: come le aquilegie hanno fiori di una fresca leggerezza quando si aprono in primavera; fiori a cui, come nelle pulsatille, fanno seguito bellissimi portasemi sericei.
Queste clematidi sono così diverse rispetto alle altre del genere, che il botanico Carlo Linneo le aveva originariamente classificate nel 1753 sotto un genus separato, Atragene, che in antico greco significa "mortaretto", a causa del rumore che fanno i loro rametti quando vengono bruciati. La gran parte delle piante di questo gruppo proviene dalle fredde regioni montane, spesso impreziosiscono macchie di arbusti o si avventurano sole solette su sporgenze rocciose e dirupi.
I fiori di queste clematidi hanno caratteristici volants che formano un collarino attorno agli stami, sotto la gonna degli altri quattro sepali; questo collarino è formato da staminoidi petaloidi, maggiormente sviluppati nella C. macropetala, a cui dona l'aspetto di fiore doppio, molto prezioso agli occhi degli ibridatori.

Perfettamente adattabili
Queste rampicanti sono popolari tra i giardinieri e un test che si sta facendo a Wisley rivelerà qual è la migliore di esse per il giardino. Il loro portamento non è né troppo vigoroso né troppo fragile, e si trovano a loro agio nella maggior parte dei giardini, tollerando una vasta gamma di condizioni. In effetti sono rampicanti quasi perfette, che crescono ordinatamente fino a 2-4 m, l'altezza ideale di un muro casalingo, o per vederle dondolare dai rami più bassi degli alberi. Generalmente fioriscono da aprile a maggio, con fiori seguiti da attraenti portasemi e, in alcune cultivar, da manciate di fiori tardivi occasionalmente lungo tutta l'estate.
Il loro unico difetto è che sono decidue e hanno un aspetto forse un pochino trasandato in inverno, anche se i nuovi getti rispuntano ben presto in primavera, nuovi getti verde brillante, notevolmente resistenti al gelo, al pari dei fiori, che resistono a temperature anche di -8° senza subire danni. Questa rusticità le rende la scelta naturale per giardinieri che vivono in zone dove le gelate tardive possono danneggiare o perfino uccidere la C. montana.


Bellissima Clematis macropetala
C. macropetala fu scoperta nel 1742 dal botanico francese Pierre d'Incarville in Cina settentrionale e in Mongolia, ma fu introdotta solo nel 1912 dal cacciatore di piante William Purdom. Il suo compagno Reginald Farrer scrisse che si arrampica debolmente su cespugli ariosi, fino all'altezza di circa un metro e poi ricade verso il basso in una cascata di adorabili bellissimi fiori blu porcellana, in così grande quantità da sembrare il doppio rispetto a ogni altra pianta del giardino.
Pianta magnifica, C. macropetala è rustica e contenta al sole o in ombra; produce bellissimi morbidi portasemi color argento che appaiono a metà estate e perdurano fino all'autunno. Tra le cultivar con i fiori più grandi che meritano di essere coltivate ci sono C. macropetala 'Maidwell Hall', 'Lagoon' e 'Wesselton' che presentano poche differenze tra di loro; Clematis 'Markham's Pink' coltivata da Ernest Markham attorno al 1935, ha fantastici fiori rosati del diametro di 5-8 cm, prodotti a profusione; fiori più grandi e di un rosa più pallido sono quelli della C. 'Ballet Skirt', coltivata nel 1981 da Stanley Zubrowski in Canada. Ci sono anche cultivar bianche: C. 'White Moth', C. 'White Lady', C. 'White Swan' e C. 'Snowbird' sono squisite, ma meno vigorose e con un fogliame verde pallido.

Affascinante Clematis alpina
Coltivata fin dal 1792, Clematis alpina ha fiori dal blu al blu violetto ed è rustica in tutta l'Europa centro-meridionale e nelle Alpi (resiste a temperature di -35°C). Fin dall'inizio, ci sono state molte cultivar eleganti in una vasta gamma di colori. Clematis a. 'Pamela Jackman', C. 'Frankie' e C. 'Prairie River' sono tutte in adorabili sfumature di blu, condividendo così la semplicità dei loro genitori, ma ci sono anche belle cultivar rosa pallido come C. 'Pink Flamingo' e C. 'Willy'. La cultivar dal rosa più intenso è C. 'Ruby'. Le cultivar bianche probabilmente hanno ereditato il loro colore dalla C. sibirica, specie affine, dai fiori crema, originaria della Norvegia, e che andando verso oriente si trova in Cina e Kirghizistan. Anche C. 'White Columbine' e C. 'Burford White' sono entrambe bianco puro, mentre C. sibirica var. tianschanica 'Riga', dai sepali incredibilmente lunghi, è bianco crema.
I fiori più lunghi sono quelli della popolare C. 'Frances Rivis', una forma elegante dai sepali lunghi anche 6 cm, che in piena fioritura viene ricoperta da cascate di fiori penduli. La pianta inizialmente fu riprodotta grazie ai semi, raccolti in Tibet da Frances Rivis negli anni Sessanta, della C. alpina o dell'equivalente asiatica C. ochotensis. C'è un problema, però, con questa cultivar: le piante vendute in Olanda sotto questo nome hanno fiori più corti, più larghi e di un blu più intenso di quelle del Regno Unito, e potrebbero in effetti esserne un mero clone.
Il compianto svedese Magnus Johnson ha dedicato la sua vita a studiare, raccogliere e ibridare il gruppo Atragene. Ha usato C. koreana, C. fauriei, C. ochotensis e C. sibirica, tutte rare in coltivazione, per creare ibridi come la C. 'Brunette' dall'intenso rosso porpora e per arricchire le specie di C. alpina e C. macropetala coltivate più di frequente, dando vita alla grande C. 'Columella' di un tenero color viola/porpora; 'Brunette' e 'Columella' sono entrambe del 1979. Anche C. 'Helsingborg' blu porpora e C. 'Tage Lundell' prugna/porpora intenso sono nate entrambe in Svezia grazie all'ibridatore Tage Lundell da incroci di C. alpina e C. ochotensis. I colori intensi di questi due ibridi contrastano magnificamente con il verde pallido dei getti che spuntano a primavera.
Il giallo pallido è un colore raro tra le clematidi, ma due specie asiatiche, C. koreana, specie fortemente variabile, e C. chiisanensis, dall'adorabile giallo primula, producono entrambe attraenti fiori plissettati. Le due cultivar gialle più eleganti sono C. chiisanensis 'Love Child' e C. 'Shiva'. Sperabilmente, vedremo questi colori comparire nei fiori doppi di C. macropetala.

Cura delle clematidi
Come succede per la maggior parte delle clematidi, alle piante del gruppo Atragene piace bere e mangiare! Hanno bisogno di molta acqua durante la stagione di crescita ma, come le piante alpine, preferiscono un suolo ben drenato. Cresceranno nella maggior parte dei terreni, siano alcalini o acidi. Quando crescono dentro alberi e arbusti devono competere con il loro ospite, pertanto una pacciamatura annuale di stallatico sistemata alla base delle clematidi in autunno o in primavera fornirà loro nutrimento e aiuterà il terreno a mantenere l'umidità. Vecchie piante ormai ben consolidate avranno bisogno di meno cure.
C. alpina e C. macropetala sono entrambe discretamente tolleranti alla siccità, a patto che non vengano esposte al sole cocente. C. koreana preferisce il fresco e l'umido del bosco, e trae beneficio dall'aggiunta di una pacciamatura di foglie alla base.

Uso in giardino
La possibile altezza raggiunta dalle Atragene, specialmente C. matropetala e C. alpina, le rende eccellenti piante da parete; bastano pochi fili metallici perché i viticci vi si possano fissare. E usando rudimentali graticci sono una copertura ideale per abitazioni a uno o due piani, anche se esposte a nord; la cortina di una singola pianta ben cresciuta di C. alpina in piena fioritura può essere davvero una vista mozzafiato. Le Atragene possono anche essere usate per coprire i nudi steli alla base di una rosa rampicante.
Nel giardino, oltre alle ovvie superfici verticali come pareti e pergolati, queste clematidi possono essere fatte crescere come in natura, su piccoli alberi e grandi arbusti, inerpicate su massi rocciosi o perfino ricadenti dai muretti delle aiole rialzate. Quando avete scelto il posto adatto, tenete a mente che le clematidi del gruppo Atragene hanno bisogno di scarsa o nulla potatura, ma formeranno una coltre che potrebbe soffocare le malcapitate piantine che stanno sotto. Bello è anche fissare i viticci e lasciare che le clematidi ricadano dai rami bassi di una magnolia, un lillà o un piccolo acero, o lasciare che si accomodino nella fessura di un tronco biforcato. Si suggerisce di accostare una C. macropetala a una Magnolia stellata, bianca o rosa pallido oppure alla più grande M. x loebneri 'Leonard Messel', rosa o viola tenue; raggiungono contemporaneamente la piena fioritura e i loro colori sono il perfetto complemento l'uno dell'altro. La gran parte delle rose arbustive ad ogni modo ritiene che queste clematidi siano un po' troppo ingombranti, a meno che voi stessi non le ridimensioniate un po' ogni anno.
Le Atragene fioriscono nei rami dell'anno precedente, pertanto ogni potatura eseguita nei mesi invernali ne impedirà la fioritura. Ogni pochi anni però potrebbe essere necessario tagliare il legno vecchio per far entrare un po' d'aria e di luce e per stimolare la crescita di nuovi getti dalla base della pianta. Comunque ogni potatura drastica o severa dovrebbe esser fatta subito dopo la fioritura, attorno all'inizio di metà maggio, quando alla pianta rimane tutto il resto dell'anno per potersi rigenerare.

Piante in vaso
Per coltivare queste clematidi in contenitore, scegliete vasi piuttosto grandi e alti e riempiteli con un ricco compost a base argillosa. Ogni primavera togliete qualche centimentro della terra che sta in superficie e rimpiazzatelo con terra nuova. In una grande giara o anfora, le Atragene saranno particolarmente belle se fatte ricadere lungo i bordi, senza l'uso di altri sostegni. A seconda delle dimensioni del vaso, cresceranno contente per almeno 4 o 5 anni, specialmente se ben nutrite. Non si trae gran beneficio dal trapiantare esemplari ormai troppo cresciuti; ho trasferito piante mature e ho scoperto che un esemplare giovane in un vaso di due litri diventerà più grande di loro perfino nel giro di un anno.
Le Atragene hanno pochi problemi, a differenza degli ibridi dai grandi fiori, ma gli uccelli potrebbero decidere di venire a beccare i boccioli che si stanno aprendo in primavera. Solitamente non cedono al temutissimo WILT, perciò non ci sarebbe bisogno di piantarle in profondità, con due gemme sottoterra, precauzione da prendere soprattutto con le clematidi a fiori grandi. In contenitore, però, le clematidi Atragene potrebbero essere più vulnerabili alla Phytophthora e all'oziorrinco, le cui larve sono ghiotte delle sue radici.
Sebbene sia possibile fare talee erbacee dalle Atragene a inizio estate, potrebbe invece non essere così facile farle sopravvivere al loro primo inverno, se non riparate in serra. Se si vogliono avere solo una o due piantine è più facile e più veloce ottenerle tramite propaggine o grazie a polloni, da prelevare, facendo molta attenzione, tra quelli più vicini al piede e che abbiano già emesso qualche radichetta. Queste talee dovrebbero poi essere interrate in vasi di plastica alti (come quelli che avevano all'acquisto nel vivaio) e tenute al riparo bagnate pochissimo durante l'inverno, e meglio sarebbe trapiantarle, in piena terra o in vaso, l'autunno successivo.
Per l'assoluta adattabilità e rusticità, e la delicata semplicità naturale, Clematis alpina, C. macropetala e tutta la vasta progenie sono certamente tra le piante rampicanti più accomodanti. Facendo bella mostra dei loro fiori penduli, sembrano essere a loro agio in un cottage garden, ricadendo da una recinzione o da un melo da fiore, o compostamente guidate sulle pareti colorate di case anche cittadine. Fate in modo che la loro vita inizi bene e verrete ricompensati con anni di piacere e qualche rara delusione.

 

 

 

 

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Buongiorno care, voi come state?
Questa è la clematide che mi hai regalato tu, ne sono molto orgogliosa , è bellissima.
Poi ne ho altre due ma ancora non sono fiorite.
Amo moltissimo le clematidi, ma non sono molto fortunata con loro, ne ho perse nel tempo... :( ️
Un forte abbraccio,
Tiziana
(mail di Tiziana T.)