Per appassionati

BELLE, MA UN PO' CAROGNA

di Anissia Becerra - foto di Ferruccio Carassale
(Gardenia, ottobre 2008)

Molto rara Duvalia gracilis, specie con fusti prostrati dai curiosi fiori con corona a disco.

Appariscenti, coloratissimi, i fiori autunnali di alcuni generi e specie di succulente sono
una festa per gli occhi ma un'esperienza indimenticabile per l'olfatto

Stapelia, Huernia, Duvalia, Orbea: sono alcuni dei più noti generi appartenenti a un gruppo di succulente note collettivamente come Stapeliae, un tempo classificate nella famiglia delle Asclepiadaceae, dall'anno 2000 inserite nella sottofamiglia delle Asclepiadoideae, a sua volta compresa nelle Apocynaceae. Mentre gli esperti di tassonomia litigano sulla validità delle nuove classificazioni, i ricercatori tentano di penetrare nel mistero della loro evoluzione.
huernia zebrina subsp.magnifloraIntanto loro, tra la fine dell'estate e l'inizio dell'autunno, esibiscono fiori bellissimi, dalla struttura complessa e dalle sfumature sgargianti, in tutte le tonalità che dal rosso virano verso il porpora e il marrone, accentuate da striature livide e macchie contrastanti. I fiori di Huernia keniensis,Stapelia schinzhii per esempio, sono campanulati, con un calice a 5 sepali e una corolla a 10 lobi, 5 più grandi e 5 piccolissimi, appena accennati; Huernia zebrina così come Orbea paradoxa hanno una magnifica corolla screziata e stellata a 5 lobi, caratterizzata da un anulus prominente, una sorta di anello lucido o coloratissimo che circoscrive lo stigma, ricco di pollinodio (la massa cerosa formata dai granuli di polline). La maggior parte di questi fiori presenta una corona vellutata e talvolta minutamente granulosa; anche le grandi corolle del genere Stapelia, dal diametro che in alcune specie raggiunge i 40 centimetri, sono papillose e pubescenti, ovvero ricche di peli sottili e lunghe ciglia ai margini dei lobi.

Colori, forme e consistenze delle magnifiche corolle hanno, come sempre in natura, una precisa ragione d'essere: menStapelia desmetianatre la maggior parte dei fiori del regno vegetale si è evoluta per attrarre api, bombi, farfalle o uccelli impollinatori, i fiori del gruppo delle Stapeliae si sono sviluppati per attirare unicamente gli insetti necrofili e così, con una serie di "trucchi" ingegnosi, sono riusciti a imitare la carne putrefatta o in decomposizione, tanto nell'aspetto, quanto nei colori e nella consistenza. E anche nel profumo.
I "fiori carogna" delle Stapeliae, infatti, emanano un sentore particolare, capace d'inebriare le mosche impollinatrici, ma assai meno noi esseri umani. I ricercatori di botanica non hanno ancora svelato la complessa formula di questo aromatico bouquet: si sa che in parte è dovuto alla presenza di ammine biogene, dai nomi molto eloquenti di "cadaverina" e "putrescina", e dalla presenza di composti organici dello zolfo, ma molti elementi restano ancora un mistero. Eppure, contrariamente a quanto si può pensare, le piante del gruppo delle Stapeliae sono ricercate e coltivate con passione da innumerevoli entusiasti.Orbea variegata

Non tutti i fiori emanano un odore disgustoso o penetrante: quelli di alcune Huernia hanno un sentore molto lieve, quasi impercettibile, a differenza di quelli di Orbea e Stapelia, più odorosi, il loro proHuernia macroscarpafumo è senza dubbio sgradevole, ma è anche più che compensato dalla smagliante bellezza delle corolle. Coltivare queste succulente nane, dal portamento tappezzante e dalle forme bizzarre, è una vera sfida. Le Huernia provengono dalle zone semi-aride tropicali e sub-tropicali della Penisola Arabica e dell'Africa orientale e meridionale, le Stapelia crescono soprattutto nell'Africa sub-sahariana, come le Duvalia e le Orbea. Queste piccole piante detestano il freddo e l'umidità: alle nostre latitudini, non è facile ricreare le condizioni calde, secche e molto ventilate del loro habitat originario. Insomma, sono creature esigenti, fragili, bellissime, imprevedibili e, proprio per questo, decisamente affascinanti.

 

Arrivano quasi tutte dal Sudafrica, Botswana, Mozambico, Namibia queste strane succulente. Come Stapelia divaricata, rarissima, con le corolle dall'aspetto ceroso, e Huernia zebrina, una stella con il caratteristico anulus al centro.

Huernia pendula
Stapelia divaricata
Huernia pillansii
 

 

 

Le Stapeliae
Coltiviamole così
CON I CONSIGLI dI Bruno Manera del vivaio Cactusmania - disegni Linda Pellegrini

TERRICCIO
Si coltivano in vasi normali o da bonsai con fori di drenaggio, o in basket appesi. Il terriccio deve essere povero di sostanza organica, con una formula minerale e un'abbondante percentuale di pomice, lapillo, lava o pozzolana. Il marciume del colletto, letale, è molto frequente; perciò è meglio pacciamare gli ultimi 2 cm con un drenante, per esempio sabbia medio-grossa.

CLIMA ED ESPOSIZIONE
In natura vivono al riparo di cespugli e rocce; non esponetele perciò al sole diretto: meglio la luce intensa ma filtrata, oppure un'ombra leggera e posizione ventilata. Di provenienza per lo più africana, non sono rustiche: svernano in serra e prediligono una minima di 10 °C; se asciutte e in atmosfera secca, possono resistere anche a 5 °C (zona di rusticità 11).

IRRIGAZIONI
Piante facili alla marcescenza, temono l'umidità e richiedono innaffiature oculate durante la stagione vegetativa. Meglio innaffiarle dal basso (sistema per imbibizione), senza lasciare che l'acqua ristagni nel sottovaso. L'acqua del rubinetto, ricca di cloro, fa male: fatela decantare prima di utilizzarla. Il calcare, invece, non è dannoso, ma, potendo, preferite acqua piovana. D'inverno, le piante vanno lasciate all'asciutto.


CONCIMAZIONI
Non esagerate con le concimazioni: ne bastano due all'anno. La prima volta, in primavera, usate un concime bilanciato, dopo aver dilavato la terra: innaffiate con acqua pulita, facendola scorrere dai fori di drenaggio, poi bagnate con il concime ben diluito. La seconda volta, concimate con un prodotto a basso tasso di azoto per evitare che le piantine "filino" (crescano allungate).

PARASSITI
Le piante sono molto vulnerabili. Proteggetele contro le formiche spargendo una polvere specifica attorno ai vasi. Contro il ragnetto rosso, è meglio effettuare un paio di volte all'anno un trattamento preventivo con un'associazione combinata di acaricida e ovicida. Contro le cocciniglie cotonose, usate un anti-coccidico sistemico, sciolto nell'acqua d'irrigazione, e nebulizzate il corpo della pianta con un prodotto di copertura. Contro funghi e muffe, procedete una volta al mese a un trattamento preventivo, utilizzando dosi bassissime di un fungicida sistemico.

PROPAGAZIONE
Da seme o per talea. Le talee non radicano facilmente: è meglio tagliare il fusto verso la base e spolverare la ferita con una polvere radicante prima di piantarla.

IL TRUCCO ANTIPARASSITI
Per eliminare le pericolose cocciniglie che si annidano nell'apparato radicale procedete così: scavate con una matita due-tre buchi nel terriccio e infilatevi delle palline di naftalina. Il risultato è assicurato!

 




dove si trova
Cactusmania: via Gallardi 140, Ventimiglia (Imperia)
tel. 0184 33003, www.cactusmania.it

Quanto costa
Piantine, in vasetti del diametro di 5,5 cm, a partire da 3 €; piante adulte, in vasi di 10 cm di diametro, da 10 €.


Orbea paradoxa

Esigenti, fragili, imprevedibili, ma affascinanti. E non tutte emanano un odore disgustoso